Europa, parola d’ordine INNOVAZIONE.
La Commissione Europea punta su ricerca e innovazione come leve fondamentali per il futuro dell’Europa, per renderla competitiva a livello mondiale, migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti e risolvere problematiche sociali.
Per quanto l’Europa, che comprende solo il 7% della popolazione mondiale, vanti ben il 20% degli investimenti globali in ricerca e innovazione, produca pubblicazioni di alta qualità e sia leader in settori come industria farmaceutica, chimica, ingegneria meccanica e moda, in realtà quanto emerge dal bilancio della Commissione è che potrebbe fare ancora molto di più. Lo ha confermato, nell’ambito della presentazione della nuova agenda europea per la ricerca e l’innovazione, anche Jyrki Katainen, Vicepresidente della Commissione e Commissario per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, affermando: “L’Europa svolge attività di ricerca all’avanguardia e vanta una solida base industriale. Ma dobbiamo fare molto meglio di quanto facciamo oggi per tradurre in successo le eccellenze europee. Le nuove megatendenze, come l’intelligenza artificiale e l’economia circolare, sono destinate a causare profondi cambiamenti della società e dell’economia. Dobbiamo agire rapidamente per farci promotori di una nuova ondata di innovazione e determinare il tenore della concorrenza mondiale.”
Carlos Moedas, Commissario per la Ricerca, la scienza e l’innovazione, ha aggiunto nella stessa occasione che “considerata la crescente concorrenza internazionale, l’Europa deve agire con urgenza sul fronte della ricerca e dell’innovazione. La proposta di destinare 100 miliardi di euro al prossimo programma di ricerca e innovazione dell’UE rappresenterebbe un enorme impulso, ma l’Europa deve anche riformare il sostegno alle innovazioni rivoluzionarie con un nuovo Consiglio Europeo per l’innovazione e ristabilire il legame con i cittadini, attraverso un approccio alla ricerca e all’innovazione incentrato sulla definizione di missioni. Abbiamo bisogno di norme adeguate alle esigenze future e di attrarre maggiori investimenti privati, in particolare nel capitale di rischio.”
E dato che per smuovere la situazione sono necessarie soluzioni concrete, la Commissione ha accolto con favore la decisione del Presidente del Consiglio europeo di pianificare un dibattito sulla ricerca e l’innovazione tra i leader, ponendo come prioritaria l’attuazione dei principali punti trattati.
Gli argomenti posti in primo piano sostanzialmente sono stati tre: creazione di una regolamentazione e di un finanziamento favorevoli all’innovazione; massima attenzione all’innovazione creatrice di mercato, soprattutto nell’ottica di sviluppare le potenzialità delle imprese; varare missioni di ricerca e innovazione europee, ambiziose e audaci, in ambiti che possano destare l’interesse pubblico e dunque incentivare anche gli investimenti e la partecipazione.
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Un cambiamento e una condivisione a livello culturale dunque, oltre al sostanzioso investimento economico, ciò che ci chiede questo momento storico è un vero e proprio movimento di massa per affrontare il percorso verso l’innovazione, un’immensa opportunità, ma anche una nuova sfida imprescindibile per un’Europa che deve rimanere al passo con le altre potenze mondiali, come Stati Uniti e Cina.
Ludovica Palmieri