AT&T + Time Warner, l’unione fa la forza.
Cosa succede quando un colosso TLC si unisce ad un big dell’universo media? Ebbene, lo scopriremo nei prossimi mesi, dato che il giudice federale americano Richard Leon ha approvato proprio ieri, 12 giugno, la tanto discussa fusione tra AT&T e Time Warner (presentata nel 2016).
Chiaramente un’operazione di così grande portata non ha mancato di suscitare forti dubbi e perplessità, tanto che, il 20 novembre scorso, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DoJ) si era opposto all’operazione, adducendo motivazioni relative alla tutela della concorrenza e, dunque, dei consumatori finali.
Tuttavia, il magistrato Leon ha respinto il tentativo di bloccare la fusione, non solo perché lo stesso Dipartimento di Giustizia non ha dimostrato che l’acquisizione di Time Warner da parte della compagnia telefonica AT&T limiterà le scelte degli utenti, determinando un aumento dei prezzi per i servizi televisivi e internet, ma anche perché – al contrario – il governo ha ammesso che “questo merger verticale si tradurrebbe in un ingente risparmio per gli utenti AT&T”, senza “eliminare alcun concorrente”, dal momento che le due aziende non operano nel medesimo settore, ma in mercati rilevanti contigui.
Infine, il magistrato, in linea con quanto sostenuto dalle due compagnie, ha sottolineato che la fusione è necessaria per fare in modo che le società in questione possano sostenere la concorrenza disruptive dei nuovi OTT.
Buone premesse, dunque, affinché l’operazione prenda effettivamente il via, andando a mutare ancora una volta, con esiti solo parzialmente prevedibili, lo scenario TLC – Media.
Ludovica Palmieri
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