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IoThings Rome 2018, la tavola rotonda organizzata da Open Gate Italia sul tema 5G

26 Novembre 2018

1.      Introduzione

 width=Anche in questa edizione, Open Gate Italia, al decimo anno di attività, ha dato il suo contributo al dibattito nel corso dell’evento IoThing Rome 2018. La nostra AD, la Dott.ssa Laura Rovizzi, ha moderato la Tavola Rotonda nell’ambito della sessione Italia 5G, dedicato al tema: “Favorire lo sviluppo di un ecosistema aperto per la trasformazione digitale del sistema-Paese e lo sviluppo d’impresa”.

Vi è stata una grande partecipazione del pubblico con interventi spontanei ed osservazioni sulle reti di comunicazione 5G che si presentano come un’opportunità di sviluppo e crescita per il sistema produttivo, grazie alle possibilità di offrire servizi innovativi nei diversi settori di attività, che andranno a creare una forte discontinuità tecnologica con il passato.

La questione dei modelli di business è cruciale. Secondo i panelists, l’introduzione del 5G determinerà un cambiamento radicale anche a livello di società, rappresentando, dunque, l’occasione per favorire la digitalizzazione del Paese, attraverso la collaborazione tra imprese innovative, operatori, istituzioni e ricerca con l’obiettivo di creare un volano di crescita socio-economico.

Ci aspettiamo quindi forti cambiamenti nei modelli di business, sotto la spinta dell’evoluzione tecnologica che trasformerà l’assetto dei vari player in gioco. Per questo, al momento, grande attenzione è rivolta alla sperimentazione avviata dal Ministero dello Sviluppo Economico per dotare l’Italia di una tecnologia per reti mobili di quinta generazione. Tra i servizi innovativi abilitati dalle reti 5G si sono evidenziate interessanti prospettive in settori chiave quali salute, la mobilità, energia, sicurezza e gestione delle emergenze.

I temi della standardizzazione e interoperabilità sono tra i fattori abilitanti lo sviluppo del 5G, come  l’armonizzazione delle legislazioni e le iniziative, oltre i confini nazionali, con un significativo ruolo dell’UE nello sviluppo delle infrastrutture digitali.

2.      Tavola Rotonda

 width=La Dott.ssa Rovizzi per la tavola rotonda ha individuato il tema: “Creare un volano socio-economico per la trasformazione digitale del sistema-Paese e lo sviluppo per le imprese e i cittadini: strategie, progetti, normativa oggi e in prospettiva.”

Sono intervenuti la Dott.ssa Camilla Sebastiani, Direttore Generale Sviluppo dei Servizi Digitali e della Rete, AGCOM e il Dr. Alessio Beltrame, Direttore Organizzazione e Pianificazione, Fondazione Ugo Bordoni.

Laura Rovizzi ha presentato il 5G come fattore chiave della trasformazione digitale rammentando le tre famiglie principali di casi d’uso ITU 5G:

  • eMBB: applicazioni che richiedono velocità di trasmissione elevate per le quali occorrono larghezze di banda elevate per utente e capacità elevate per cella (es. streaming video ad alta risoluzione) e latenza <4ms.
  • mMTC: applicazioni che richiedono copertura estensiva con centinaia di migliaia di dispositivi connessi per cella, generalmente a bassa tecnologia e basso consumo di energia estendere la durata della batteria dei sensori.
  • URLLC: applicazioni in cui la sicurezza, alta affidabilità e la bassissima latenza (<1 ms) sono fondamentali per cui va garantita una connessione di massima qualità, disponibilità e immunità alle interferenze (es. automazione industriale, chirurgia).

3.      Il Modello Neutral Host

Per ipotizzare l’evoluzione dei modelli di business, il 5G PPP* ha previsto il modello neutral host all’interno del progetto 5Gcity finanziato dal programma Horizon 2020.

Secondo il modello neutral host nel 5G:

  1. Viene fornito l’accesso alla capacità di rete da un soggetto wholesale (neutral host)
  2. Nuovi modelli di business prevedono che possa essere un soggetto diverso dall’operatore di rete a fornire servizi di accesso
  3. Il servizio end to end è a cura dell’OTT/Operatore TLC/Service provider

Ma separare la rete dai servizi è un vero incentivo alla concorrenza? Potrebbe sorgere qualche dubbio se andiamo ad esaminare il mercato adiacente dell’energia: dopo 10 anni di liberalizzazione del mercato elettrico, Enel detiene ancora il 72% del mercato dell’energia consumata dalle famiglie.

4.      La sperimentazione

Come procede la sperimentazione in Italia sul 5G e i servizi IoT ad essa associati?

Come sappiamo, l’Italia ha promosso una sperimentazioni 5G nella banda 3.7-3.8 GHz in 5 città  (3 lotti) nell’arco di 4 anni. Sono stati messi a disposizione 100 MHz per ciascun lotto e sulla base delle graduatorie del MISE del 2 agosto 2017, sono risultati aggiudicatarie le proposte progettuali che vedono su Milano (Vodafone) ben 41 use cases, in ambiti applicativi ad elevata rilevanza sociale ed elevata scalabilità; su Bari e Matera (TIM) ben 10 ambiti applicativi e oltre 70 scenari d’uso; stessi ordini di grandezza per Open Fiber e Wind/3 su Prato e l’Aquila.

Sarebbe estremamente interessante sapere se le 3 sperimentazioni avviate dal MISE stiano delineando criticità o opportunità di business e se stiano fornendo gli elementi per valutare quale possa essere il migliore modello di partnership in grado di promuovere la diffusione di servizi.
Si possono individuare nuovi modelli di pricing o impatti sui territori? Qual è lo scenario regolamentare ottimale per incentivare lo sviluppo dei servizi innovativi del 5G ? Ci sono azioni ipotizzabili che possano essere avviate fin d’ora?

5.      Alcune provocazioni

 width=Una volta scattata la fotografia” sullo stato dell’arte, Laura Rovizzi ha lanciato alcune provocazioni:

  1. In un momento storico/politico in cui si discute di separare la rete (fissa) dai servizi, come garantire l’accesso diretto e autonomo alla rete 5G per tutti i servizi che verranno ideati dai soggetti pubblici e privati? Cosa succederà alla rete 5G (strettamente collegata alle reti in fibra)?
  2. Come assicurare che non si creino delle barriere allo sviluppo dei servizi 5G da parte di operatori mobili che costruiranno una rete 5G? Quali strumenti di controllo politico e regolamentare?
  3. Come si può assicurare che la separazione della rete dai servizi garantisca davvero l’apertura alla concorrenza e un beneficio per i cittadini? Su quali servizi puntare?
  4. Come sta procedendo l’indagine Conoscitiva Parlamentare sulle nuove tecnologie delle TLC con particolare riguardo alla transizione verso il 5G e alla gestione dei BiG DATA del settembre 2018?
La sessione si è ulteriormente vivacizzata quando Laura Rovizzi ha proposto ai presenti di rispondere al sondaggio, tutt’ora disponibile sul sito di Open Gate Italia, sul modo più efficace di impiegare i 4 miliardi eccedenti le previsioni dell’asta 5G.

Rispetto alla Legge di Bilancio 2018, che ha previsto di incassare almeno 2,5mld€, il Governo si trova 4 miliardi in più da spendere: 10 mln€ provenienti dalla banda 700 MHz e ben 3,9 mld€ dalla banda 3.6-3.8 GHz e considerato che il Governo avrà a disposizione il 70% dell’importo totale soltanto nel 2022I primi risultati del test online forniscono la seguente graduatoria:

  1. Fondo per la realizzazione di Smart City 5G per le municipalità, utilities e chiunque possa agire sul territorio cittadino (24%)
  2. Incentivi alle famiglie e PMI per il passaggio alla FIBRA FTTH venduta agli operatori telefonici (es. Vodafone, WindTre, ecc.) da parte di operatori wholesale di fibra (es. Open Fiber e Flash Fiber (19%)
  3. Fondo a startup e PMI per lo sviluppo di servizi applicativi 5G, IoT (19%)
  4. Aumento degli stanziamenti per il Piano Impresa 4.0: estensione degli incentivi fiscali per le aziende innovative (18%)
  5. Fondo per l’alfabetizzazione dei cittadini non digitali (a causa ad esempio dell’età, scolarizzazione, assenza di connettività BUL, etc.) (6%)
  6. Bilancio generale dello stato (es. reddito di cittadinanza) (6%)
  7. Indennizzo alle TV locali per la cessione dei diritti d’uso in banda 700 (già previsti 304mln€) (3%)
  8. Sussidio agli utenti finali per l’acquisto di terminali 5G (3%)
  9. Indennizzo per operatori TV nazionali: Mediaset (5 MUX), Rai (4 MUX), Persidera (5 MUX), Cairo (1 MUX), Rete Capri (1MUX) i cui MUX devono essere spostati dalle 700 (già previsti 277 mln€) (1%)
  10. Incentivi per l’acquisto dei nuovi TV Dvb-T2 (già previsti 100 mln€) (0%)

Tu come pensi che sia corretto impiegare questi soldi?
Partecipa al sondaggio, per condividere la tua opinione.

Gaetano Pellegrino

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