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UE al lavoro per migliorare la connettività: atteso il nuovo Connectivity Package per l’abbattimento dei costi di deployment delle reti VHC

17 Febbraio 2023

In un suo intervento in Finlandia, Thierry Breton, attualmente Commissario UE per il mercato interno, ha illustrato alcuni punti chiave sulla visione dell’Unione Europea relativa al futuro possibile delle telecomunicazioni e ha sottolineato che la connettività è la spina dorsale delle “ambizioni digitali” dell’Unione:

Senza reti con performance elevate non c’è prospettiva di crescita digitale. Ma queste reti non si stanno sviluppando, in Europa, come dovrebbero: c’è da accelerare nella costruzione di nuove infrastrutture a banda larga e questo richiede, ormai, un intervento comunitario.

Il problema dei costi di sviluppo delle infrastrutture di rete a banda ultralarga è diventato centrale soprattutto dopo le tre ondate di crisi che ci hanno colpito negli ultimi 3 anni: crisi economica, pandemia, chipset shortage e guerra in Ucraina.

Il Commissario al mercato interno avvisa:

“le promesse della digitalizzazione richiedono investimenti che non possono essere tutti sulle spalle solo di Telco e Governi”.

 È per questo che la Commissione europea si appresta a presentare a breve il nuovo Connectivity Package composto dal Gigabit Infrastructure Act per abbattere i costi di deployment delle reti e della relativa Access Recommendation (raccomandazione per la revisione delle norme). La pubblicazione del pacchetto, inizialmente prevista per il 10 febbraio 2023, è stata annunciata per il 23 dello stesso mese.

La proposta di regolamento sulla riduzione dei costi per l’implementazione delle reti di comunicazioni elettroniche (Gigabit Infrastructure Act) fa seguito al procedimento, avviato dalla Commissione europea nell’ottobre 2020, relativo alla revisione della Direttiva sulla riduzione dei costi della Banda Larga 2014/61/UE (BCRD).

Access Recommendation

Le presenti Access Recommendation sono volte a migliorare le condizioni normative necessarie per promuovere la connettività, l’accesso alle VHCN (Very High Capacity Networks) ed una concorrenza efficace, anche al fine di rafforzare la certezza e la prevedibilità della regolamentazione in vista degli orizzonti a lungo termine degli investimenti nelle reti VHC.

A seguire sono riportati gli elementi principali delle Raccomandazioni:

  • Segmentazione geografica
  • Principio di non discriminazione
  • Accesso da parte dell’operatore SMP alle opere di ingegneria civile
  • Non imposizione di prezzi di accesso whs (wholesale) regolamentati alle reti VHC
  • Test di replicabilità economica
  • Metodologia di calcolo dei costi raccomandata
  • Implementazione della metodologia di calcolo dei costi
  • Migrazione dalle reti in rame alle reti VHC
  • Alleggerimento dei costi orientati della rete in rame

Gigabit Infrastructure Act

Insieme all’Access Recommendation (raccomandazione per la revisione delle norme), lo scopo del Gigabit Infrastructure Act è quello di aggiornare la normativa UE in materia di banda ultralarga, in chiave semplificazione e abbattimento dei costi di deployment delle reti, al fine di consentire agli operatori di recuperare risorse per spingere gli investimenti dedicati alla banda ultralarga fissa e 5G.

La proposta rientra nell’ambito della roadmapShaping Europe’s Digital Future”, sulle azioni volte a garantire un adeguato sviluppo delle infrastrutture e reti digitali, per le quali l’UE ha un deficit di investimenti pari a 65 mld/€ annui. Di seguito, un riassunto delle tappe:

Nello specifico, l’Organismo dei regolatori europei aveva evidenziato l’importanza dell’accesso all’infrastruttura fisica esistente e del coordinamento delle opere civili per raggiungere l’obiettivo di ridurre i costi e aumentare il roll-out delle reti di comunicazione elettronica ad alta velocità.

In particolare, con l’aggiornamento della normativa, la CE intende:

  • rivedere la normativa esistente, al fine di consentire una più rapida diffusione delle reti ad alta velocità, comprese fibra e 5G;
  • estendere il concetto di “infrastruttura fisica” per includere asset pubblici non di rete. Più in dettaglio:
    • Per «infrastrutture fisiche» si intendono tutti gli elementi di una rete destinati ad ospitare altri elementi di una rete senza che diventino essi stessi un elemento attivo della rete (ad esempio tubature, piloni, cavidotti, pozzi di ispezione, pozzetti, centraline, edifici o accessi a edifici, installazioni di antenne, tralicci e pali).
    • vista la rapida diffusione di operatori di infrastrutture wireless (es. le tower company), si propone di includere nella definizione di “operatore” anche le imprese che forniscono impianti associati;
    • ai fini del regolamento, sono esclusi dalla definizione i cavi, ivi inclusa la fibra inattiva (dark fibre);
  • introdurre una nuova definizione di “cablaggio in fibra all’interno dell’edificio” insieme a un cambiamento del paradigma, da “high-speed-ready” a “fibre-ready” nella costruzione delle infrastrutture fisiche;
  • uniformare le disposizioni in materia di permessistica nell’ambito dell’accesso alle infrastrutture di rete;
  • stabilire condizioni di accesso “eque e ragionevoli” per il coordinamento tra operatori e proprietari dell’infrastruttura sulle opere civili, in modo da ridurre potenziali controversie.

Più in dettaglio, la proposta si articola nelle seguenti disposizioni d’interesse:

Art. 2 – nuova definizione estesa di infrastruttura fisica e di operatore di rete

Art. 3 – accesso all’infrastruttura fisica esistente

Art. 4 – trasparenza delle informazioni

Art. 5 – coordinamento con lavori di genio civile

Art. 6 – trasparenza nell’ambito di lavori di genio civile pianificati

Art. 7 – procedure per concessione dei permessi

Art. 8 – infrastruttura fisica interna all’edificio e cablaggio in fibra

Art. 9 – accesso all’infrastruttura fisica

Seguiremo e vi daremo riscontro dell’evolversi e del consolidarsi del Connectivity Package con focus sul Gigabit Infrastructure Act, in quanto l’attuale contesto economico europeo impone di mettere al centro della Digital Trasformation dei paesi membri i temi della connettività a banda ultralarga, senza però tralasciare gli impatti finanziari e regolamentari che ne governano un efficiente e rapido sviluppo.

La redazione di Open Gate

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