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CES 2023: la fiera di Las Vegas riapre in presenza, tra le novità l’intelligenza artificiale e l’IoT

17 Aprile 2023

Dopo due anni di blocco causato dalla pandemia legata al Covid, il CES di Las Vegas, la fiera di elettronica di consumo più importante al mondo, è tornato in presenza con una fiera gigantesca pronta ad ospitare ogni sorta di tecnologia. Come ogni anno, durante il CES 2023 le novità presentate promettono come al solito di stimolare nuovi business e nuovi percorsi per l’innovazione e la sperimentazione. Il CES è tradizionalmente un luogo in cui le aziende tecnologiche mostrano le loro ultime innovazioni. Uno dei principali argomenti del CES 2023 è stato il 5G. Molte aziende hanno presentato prodotti, come dispositivi mobili 5G, router 5G, altri dispositivi ed applicazioni che fruttano al meglio funzionalità e prestazioni del 5G. La scommessa e la promessa è quella che i prodotti 5G siano più veloci, più affidabili e dotati di più funzionalità rispetto al 4G LTE.

Le aziende tecnologiche hanno mostrando come gli utenti possono sfruttare al meglio la tecnologia 5G, per esempio mostrando i loro ultimi prodotti di realtà virtuale e aumentata che consentiranno agli utenti di immergersi in un mondo virtuale, con una grafica più realistica e coinvolgente.

Altra grande novità al CES 2023 è stata l’intelligenza artificiale. Le aziende hanno presentato prodotti basati sull’IA che aiuteranno gli utenti a risolvere problemi complessi, a prendere decisioni basandosi sull’analisi di più informazioni e in definitiva a migliorare la propria vita quotidiana. I dispositivi basati sull’IA non solo aiuteranno ad automatizzare le attività, ma anche ad offrire suggerimenti più accurati e personalizzati. Infine, molte aziende hanno presentato i loro ultimi prodotti connessi, come dispositivi di monitoraggio della salute, dispositivi di sicurezza, sistemi di controllo dell’energia e così via.

CES 2023, Le principali novità IoT (internet of Things)

All’ultima edizione del Consumer Electronics Show di Las Vegas emergono alcune tendenze riguardo la direzione intrapresa dalle aziende che operano nella filiera dell’Internet of Things, con focalizzazione in diversi filoni, tra cui device IoT, sensoristica, piattaforme ed applicazioni software a supporto dei progetti IoT. Per sintetizzare, gli attuali aspetti chiave riguardano la gestione dei dati, con l’integrazione di intelligenza artificiale (AI) e machine learning (ML) nell’elaborazione dei dati ricevuti dai dispositivi di “campo” (edge device), la maggiore efficienza energetica dei dispositivi, la semplificazione dell’esperienza nell’Industrial IoT alla stessa stregua di quanto sta già avvenendo nei contesti consumer, la rilevanza della collaborazione tra le diverse aziende che operano all’interno della filiera.

Energia e dispositivi IoT

I dispositivi IoT sono sempre più efficienti dal punto di vista energetico. Ricordiamo che spesso i dispositivi IoT funzionano in modalità “unattended” (non presidiati), sono alimentati da batterie a lunga durata ed hanno consumi energetici che possono dipendere per es. da un modulo GPS per la localizzazione, o da un modulo GSM per la trasmissione dei dati o da sensori di movimento (accelerometri) o di metering. Questi ed altri moduli, insieme al funzionamento del micro-controller (di fatto un mini-pc) che funge da “cervello” del dispositivo, possono essere estremamente energivori e consumare la batteria del dispositivo. A tal proposito, una delle evoluzioni tecnologiche scaturite dal CES 2023 è quello dei sistemi di energy harvesting in grado di aumentare sia l’autosufficienza sia la durata della batteria. Per ottenere questi risultati, da una parte alcuni cambiamenti nel design e nella forma dei dispositivi cercano di sfruttare fonti di energia rinnovabile come quella solare o cinetica, dall’altra, l’utilizzo di micro-controllori a bassissima potenza, consentono di abbatterne i consumi. Per quello che riguarda la connettività l’aiuto viene dall’utilizzo della tecnologia NB-IoT, di gran lunga meno energivora del GPRS e del 3G. Tali innovazioni migliorano l’affidabilità e la longevità dei dispositivi, soprattutto di quelli installati in luoghi remoti o inaccessibili, con benefici tangibili per i produttori e per gli stessi utenti, oltre che in termini di impatto ambientale.

Integrazione di AI e ML

In un recente studio di IoT Analytics Research è stato calcolato che attualmente ci sono circa 14 miliardi di connessioni IoT e più di 50 miliardi di sensori connessi. Il che significa che la mole di dati raccolti dall’Internet of Things è enorme. Ne consegue che la capacità di calcolo necessaria, molto più elevata che in passato, deve essere suddivisa tra sensori e/o gateway e le piattaforme in cloud che raccolgono ed utilizzano questa gran quantità di dati (Big Data); spesso tale capacità è presente già direttamente sul device in ambiente edge, senza bisogno di passare al livello successivo, cioè nel cloud. Intelligenza artificiale e machine learning, in tal senso, assumono un ruolo determinante nella progettazione degli apparati, che possono disporre nativamente delle funzioni tipiche di entrambe, per svolgere immediatamente analisi in loco. La proliferazione dei dati nell’IoT, inoltre, sta aprendo la strada a nuovi modelli di business in cui prevale la tendenza a monetizzare gli stessi dati generati dai device come servizi aggiuntivi.

IoT per le imprese: semplice e funzionale

Un concetto che sta sempre più prendendo piede è quello della semplicità d’uso delle tecnologie IoT e dell’accessibilità dei costi anche per le aziende. Quest’ultime si aspettano che le soluzioni IoT destinate ai vari segmenti d’impresa siano analoghi a quelli offerti al più vasto pubblico dei consumatori. Per rispondere a questa attesa le realtà dell’universo IoT intervenute all’ultimo CES hanno manifestato la propensione a fornire sistemi semplici e user-friendly in cui hardware e software risultino pienamente integrati. Questa tendenza si traduce, ad esempio, nella convergenza di interfacce di tipo consumer anche nell’Internet of Things rivolto alle aziende e agli usi industriali, nella continua diminuzione del costo di dispositivi e infrastrutture, nonché in processi di standardizzazione dei protocolli utilizzati in ambito IoT.

Il successo nell’IoT tramite le partnership

Nell’ICT l’utilizzo delle partnership tra aziende è una pratica diffusa che si sta diffondendo necessariamente anche per costruire soluzioni end-to-end IoT. Una soluzione IoT comprende dispositivi di campo (edge device), sensoristica specializzata, piattaforme sw in cloud per consente ai dispositivi connessi di interagire in modo semplice e sicuro con le applicazioni cloud e con altri dispositivi, dashboard applicative per la gestione di dati e dispositivi. Le piattaforme sw devono essere in grado di collegare miliardi di dispositivi IoT e instradare migliaia di miliardi di messaggi ai servizi che fornisce la soluzione IoT. Tutte queste competenze quasi mai si ritrovano in un’unica azienda ed è quindi quasi naturale che si creino delle partnership tra vari operatori specializzati, per poter fornire al mercato delle soluzioni end-to-end chiavi in mano. Quindi collaborazione e interoperabilità sono il motore stesso delle iniziative IoT. Infine, è fondamentale l’impiego di standard industriali aperti per evitare fenomeni di lock-in, che rallenterebbero lo sviluppo dell’Internet of Things su larga scala e con esso il processo di innovazione e digitalizzazione di aziende e pubblica amministrazione.

La Redazione di Open Gate

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