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Commissione Europea, via libera ad Hutchison per Wind Tre

5 Settembre 2018

E’ ufficiale, la Commissione Europea ha dato il via libera ad Hutchison per l’acquisizione esclusiva di Wind Tre che, fino ad oggi, era stata controllata da Hutchison, la conglomerata internazionale con sede a Hong Kong, e da VEON, ex VimpelCom. Del resto Wind Tre è nata nel 2016 proprio grazie all’impegno delle due multinazionali che, rappresentando rispettivamente Tre e Wind, hanno determinato la fusione tra il terzo e il quarto operatore TLC italiani per la creazione di un unico player.

Dopo due anni, nel Luglio 2018, alla vigilia dell’asta 5G che andrà mutare il panorama delle telco in Italia, Hutchison ha concluso l’ accordo con VEON per 2,45 miliardi di euro al fine di ottenere l’esclusivo controllo dell’azienda, operazione che dopo le verifiche, è stata autorizzata dalla Commissione. A tal proposito, Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la Concorrenza, ha dichiarato: “La decisione odierna conferma che le misure correttive strutturali accettate dalla Commissione per autorizzare la creazione di Wind Tre nel 2016 sono risultate efficaci. Hanno non solo tutelato ma anche incentivato la concorrenza sul mercato italiano delle telecomunicazioni mobili. Affinché i consumatori italiani possano continuare a fruire di servizi mobili di elevata qualità a prezzi equi, è importante garantire che tali misure siano pienamente attuate.”

L’operazione dunque è stata approvata, nella misura in cui non determina alcun cambiamento nel panorama concorrenziale italiano rispetto a quanto previsto già nel 2016. E dato che le condizioni, precedentemente imposte per la fusione  di Wind Tre, sono ancora in fase di attuazione, la nuova operazione  è subordinata ad esse. Per questo Hutchison si farà  carico di tutte le condizioni imposte dalla Commissione Europea, liberando Veon, che non esercita più il controllo sulla compagnia, da tutti gli obblighi. In particolare Hutchison si è impegnata al completamento della cessione dello spettro e dei siti oltre che all’attuazione dell’accordo nazionale sul roaming fino alla piena operatività della rete di Iliad.

Il nuovo assetto azionario contribuirà certamente a scelte strategiche di mercato nonché finanziarie molto più veloci, non essendo più assoggettate ad continuo compromesso tra i due partner.  Un buon segno per il settore TLC in Italia che diventa sempre più dinamico, anche in un momento di grande cambiamento, come quello attuale, caratterizzato dall’ingresso di Iliad e dall’asta 5G.
Ludovica Palmieri
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