Crypto-Caos: una nuova bolla sta per esplodere? Le soluzioni degli Exchange

2 Dicembre 2022

È notizia di pochi giorni la volontà e l’intenzione del governo di Giorgia Meloni di mettere un punto fermo sulla questione delle criptovalute.

Le norme contenute nella bozza del DDL Bilancio 2023, varato dal governo e attualmente all’esame del parlamento è, forse, il primo vero passo affinché una materia così lacunosa venga normata in modo organico. Finora i possessori di token e cripto asset, infatti, avevano a disposizione solo alcune linee guida da parte dell’Agenzia delle Entrate , per il resto si richiamavano alle disposizioni di altri paesi (Svizzera o USA) ed era facile rimanere disorientati.

Mancavano trasparenza e chiarezza sia verso le autorità che verso gli utilizzatori. 

Potrebbe essere definita una rivoluzione sotto certi punti di vista, anche se ancora sono molti i dettagli da definire.

Come è stato già detto: “Un piccolo passo per le criptovalute un grande passo per l’Italia.”

La Manovra Giorgetti-Meloni

Il pressing da parte delle istituzioni di vigilanza in questi ultimi anni, ha spinto la politica a prendere decisioni. La Consob e Bankitalia hanno sottolineato da tempo la necessità di stabilire regole chiare anche sulla tassazione delle attività legate agli asset digitali.  Anche la Commissione per la Borsa, guidata da Paolo Savona, ha puntato il dito più volte contro la mancanza di regolamentazione nell’universo cripto.

Ma è con la manovra Giorgetti-Meloni che la prima regolamentazione e tassazione sulle monete virtuali, viene messa nero su bianco.

Paletti precisi e regole definite, una regolarizzazione delle attività a 360 gradi per un mercato volatile, instabile a tratti indefinito che già da qualche tempo desta preoccupazioni e dubbi tra le banche centrali. E non solo.

La priorità del Ministro Giorgetti era da tempo una regolamentazione da associare a una tassazione. Solo dopo il down per bancarotta della piattaforma di scambi FTX è  emersa tutta la precarietà di un sistema ad alto rischio per i risparmiatori che ha bisogno di ordine, trasparenza e stabilità.

Il mondo delle criptovalute ha del potenziale, ma va compreso e orientato

Quello di FTX può essere considerato, in certa misura almeno,

“un (gigantesco) incidente di percorso e fa parte dei rischi collegati all’innovazione, ma non bisogna essere compiacenti, tanto più che la normativa è ancora in evoluzione”. 

E’ Andrea Prampolini, head of financial markets analytics & digital solutions, divisione Imi Cib di Intesa Sanpaolo e co-responsabile della commissione fintech e digitalization di Assiom Forex ad esporsi a riguardo.

“In generale, parliamo di attività connotate da un forte elemento di innovazione, che porta con sé un certo appetito e cultura del rischio. Noi come banche, insieme ai regolatori, dobbiamo portare il tema al centro dell’attenzione, per fare in modo che le conseguenze di azioni azzardate non abbiano impatti su chi non ha avuto l’opportunità di sviluppare questa cultura”, ha detto Prampolini. Al netto degli elementi problematici, “io vedo un’accelerazione e un interesse alla sperimentazione”, anche da parte delle banche centrali, che, dopo un iniziale scetticismo, “hanno visto il valore che c’è in questa tecnologia e stanno lavorando a strumenti”. In Europa, per esempio, “la Bce lavora al progetto di euro digitale. La banca centrale cinese è forse quella più attiva, ha già fatto sperimentazioni coinvolgendo milioni di cittadini e consumatori. Negli Stati Uniti la Fed non sembrava aperta all’idea di un dollaro digitale, mentre di recente ha aperto un centro di innovazione che ha lanciato dei progetti”. Anche le banche, ha concluso Prampolini, “hanno un ruolo molto importante, ci aspetta un periodo interessante e che ci sarà molto da lavorare su questi temi innovativi”.                                                                         

  [Fonte: Wall Street Italia]

“L’ Effetto-domino  può secondo altri essere  inevitabile. Un’altra bolla sta per esplodere?”

Le connessioni tra settore finanziario tradizionale e il mondo delle criptovalute potrebbero presto favorire la diffusione a macchia d’olio delle difficoltà. Una epidemia del sistema finanziario che potrebbe contagiare ogni comparto a causa del temporeggiamento ingiustificato.

Un effetto-domino ad ampio raggio rischia di essere senza ritorno.

Occorre agire d’anticipo perché sia adottata l’auspicata regolamentazione e le Autorità siano dotate di poteri di controllo. I latini dicevano “ Principiis obsta; sero medicina paratur”. Occorre agire subito e non corrispondere all’ammalato la medicina quando è ormai tardi. La procrastinazione del temporeggiamento da parte del legislatore, innanzitutto comunitario, costituirebbe un fatto grave, essendo prevedibile ciò che in un lungo vuoto normativo potrà avvenire. L’emersione di cui si è detto sopra dovrebbe essere un ulteriore fattore di impulso ad adottare urgenti misure normative.”

[Fonte: Il Riformista]

Le soluzioni dei player

In un quadro internazionale poco confortante, dove sono ormai all’ordine del giorno le notizie di società di scambio in gravi difficoltà (vedi FTX e la statunitense Genesis Global Trading) non mancano i (disperati?) tentativi di fidelizzare e rassicurare i trader da parte degli Exchange che promuovono e diffondono proposte e prodotti fondati su una maggiore stabilità, trasparenza e sicurezza degli scambi.

Binance come parte costante del suo impegno per la trasparenza e della fiducia nell’ecosistema crypto, condivide i dettagli degli indirizzi hot e cold wallet. Un punto di partenza in attesa della creazione del POR (Prova di riserve)  un sistema di audit certificatoria con l’ obiettivo di consentire agli utenti della piattaforma di essere consapevoli e di prendere decisioni che siano in linea con i loro obiettivi finanziari.

È di questa opinione anche l’inglese BitMEX.

Commentando l’importanza di Proof of Reserve e Proof of Liabilities per le borse di criptovalute, Jonathan Bier, Head of Research di BitMEX, ha dichiarato, infatti, ai media:

“Gli eventi degli ultimi giorni che hanno coinvolto FTX sono l’ennesima prova del perché Proof of Reserve e Proof of Liabilities siano essenziali per gli exchange di criptovalute”. BitMEX è stata la prima borsa ad implementare la Prova delle Riserve e delle Passività nell’agosto dello scorso anno e stiamo incoraggiando fortemente tutte le borse a seguire il nostro esempio. Questo è essenziale per costruire la fiducia nel settore e fornire la sicurezza che i nostri clienti meritano”.

Maria Abate

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