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Indagine conoscitiva della Camera in merito alla transizione verso il 5G ed alla gestione dei big-data.

24 Gennaio 2020

PILLOLA_OGI_#35 L’audizione del MISE | PRIMA PARTE

Relatore: On. Mirella Liuzzi Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico.

Introduzione

Lo sviluppo capillare delle reti di nuova generazione è una priorità strategica per il MISE. Il complesso lavoro svolto negli ultimi anni ha reso l’Italia uno dei Paesi più avanzati, a livello europeo, per lo sviluppo del 5G.

Indice DESI

Gli ultimi dati relativi al Digital economy and society index (DESI) posizionano l’Italia al secondo posto in Europa in termini di “preparazione al 5G” e dimostrano la quantità e la qualità degli sforzi compiuti dal nostro Paese nello sviluppo delle reti di nuova generazione.
La Commissione Europea, per accelerare lo sviluppo dei sistemi 5G e favorire il raggiungimento, entro il 2020, degli obiettivi dell’Agenda Digitale, ha incaricato il Radio Spectrum Policy Group di valutare scenari ed opzioni circa l’uso dello spettro. Inoltre, ha indicato la banda 700 MHz, la banda 3.4 GHz e 3.8 GHz e la banda 26 GHz, quali frequenze prioritarie a supporto dell’introduzione dei sistemi 5G.
Sotto la guida del MISE l’Italia, nel 2017, ha avviato una sperimentazione di reti e servizi 5G in cinque città.
Nel 2018 ha concluso la gara per le frequenze, con introiti pari a circa 6,5 miliardi di euro, realizzando, con ampio anticipo, gli obiettivi indicati nel nuovo Codice europeo.

Le sperimentazioni ufficiali

Il MISE sta seguendo il monitoraggio delle sperimentazioni 5G in differenti aree territoriali: l’area metropolitana di Milano, assegnata al consorzio con capofila Vodafone; L’Aquila e Prato, assegnate al consorzio con capofila Wind, H3G e Open Fiber; Bari e Matera, assegnate al consorzio con capofila TIM e Fastweb. La sperimentazione del 5G, che ha come termine il 30 giugno 2020, ha due obiettivi.

  • Da una parte, la prova di servizi pre-commerciali, con valutazione di opportunità tecnologiche e di mercato.
  • Dall’altra, l’individuazione delle migliori strategie per amministrazioni e imprese per accrescere e ottimizzare i benefici e i vantaggi competitivi derivanti da questa tecnologia.

Le attività si sono incentrate sui casi di applicazione in diversi campi. Salute (diagnostica remota, ospedali di e-learning). Industria (digitalizzazione dei processi, robotica collaborativa, catena di produzione). Monitoraggio ambientale (ambiente intelligente, infrastrutture intelligenti). Mobilità e sicurezza stradale (guida assistita, logistica, monitoraggio della superficie stradale). Turismo e cultura (visite virtuali, realtà aumentata). Agricoltura (agricoltura di precisione, monitoraggio della produzione). Sicurezza pubblica (sicurezza della popolazione e supporto per l’applicazione della legge). Porti e città (monitoraggio, logistica e altro). Energia (smart grid e ottimizzazioni) Università (campus intelligente) questi solo alcuni dei possibili ambiti di applicazione del 5G.

Le sperimentazioni private

Il forte interesse degli operatori per lo sviluppo del 5G ha portato anche all’avvio di sperimentazioni private a Torino, Roma, Genova, Modena, Cagliari e Catania, che si sono affiancate alle sperimentazioni ufficiali.

In tema di sicurezza delle infrastrutture stradali (smart road e e-Health), le sperimentazioni si stanno dimostrando un valido banco di prova, in cui enti, amministrazioni e imprese, stanno collaborando per sviluppare prodotti, servizi e nuove opportunità.

Road map 5G

La pluralità degli ambiti coinvolti, il coordinamento volontario tra attori pubblici e privati e le evidenze sperimentali sinora raccolte, forniscono gli elementi per definire la road map 5G. La legge di bilancio 2018, in attuazione della decisione dell’Unione Europea 2017/899 relativa all’uso delle frequenze, ha disciplinato e scadenzato il processo per assegnare quelle in banda 700 MHz agli operatori TLC, nel quadriennio 2018-2022, e per dare nuovo assetto al servizio televisivo digitale terrestre (DVB T) e incentivare lo sviluppo della radio digitale.

Il passaggio al DVB T2

Il rilascio definitivo da parte degli operatori televisivi delle frequenze in banda 700 MHz, a favore del 5G, entro giugno 2022, richiede un impegno rilevante da parte del Ministero.

Per armonizzare e coordinare le attività di rilascio della banda 700 MHz, favorire lo sviluppo del 5G e la trasformazione digitale del settore televisivo da DVBT a DVBT 2, è stato costituito il tavolo TV 4.0. Parallelamente, è stato avviato, il 13 gennaio 2020, il progetto di liberazione delle frequenze in banda 700 a favore del 5G.

In particolare, sono stati stanziati 45 milioni di euro per progetti di sperimentazione, ricerca applicata e trasferimento tecnologico, sulle tecnologie emergenti (blockchain, intelligenza artificiale, internet delle cose), collegate allo sviluppo delle reti 5G.

In più, con decreto del 26 marzo 2019, è stato adottato il Programma di supporto alle tecnologie emergenti nell’ambito del 5G, diviso in due Assi di intervento:

  • Asse I: relativo alla realizzazione delle Casa delle tecnologie emergenti, con dotazione di 40 milioni di euro.
  • Asse II: incentrato su progetti di ricerca e sviluppo volti a favorire la trasformazione tecnologica di PMI e startup innovative, con una dotazione di cinque milioni di euro.

Asse I

Le Case delle tecnologie emergenti, da realizzare sul modello inglese dei Digital Catapult, saranno dei centri di trasferimento tecnologico, con l’obiettivo di supportare progetti di ricerca e sperimentazione, la creazione di startup. Per iniziare il progetto verrà realizzato nei centri oggetto di sperimentazione 5G: Torino; Roma; Catania; Cagliari; Genova; Milano; Prato; L’Aquila; Bari; Matera. A cui potranno aggiungersi gli altri comuni che avvieranno una sperimentazione 5G durante il programma.

Il MISE intende finanziare i progetti in via di presentazione da parte dei Comuni per la Casa delle tecnologie emergenti, a partire da Matera, per la quale saranno destinati 15 milioni di euro. L’obiettivo è quello di coniugare competenze scientifiche dell’università e degli enti di ricerca, con le esigenze di imprese e cittadini per sviluppare idee, implementare tecnologie e trasferire le conoscenze.

Asse II

Per quanto riguarda l’Asse II, sono appena scaduti i termini del bando avviato dal MISE per l’assegnazione di cinque milioni di euro, rivolto a PA, enti pubblici, enti di ricerca e università. Lo scopo del bando è quello di supportare progetti di sperimentazione e ricerca focalizzati sull’utilizzo di tecnologie emergenti e attuati attraverso la cooperazione tra più soggetti, in collaborazione con gli operatori titolari di frequenze utilizzabili per il 5G. Risultano ricevuti circa venti progetti.

Le infrastrutture stradali

Il MISE ha disposto il finanziamento di progetti per la sicurezza delle infrastrutture stradali, da realizzare nell’area territoriale di Genova, attraverso sperimentazioni basate sul 5G. Per selezionare i progetti, cui è destinato un finanziamento di MISE pari a 2 milioni di euro, sarà pubblicato un avviso pubblico.

Domande della Commissione

Capitanio – Lega:

Chiederemo di discutere e condividere la proposta per sbloccare 1,3 miliardi di voucher. Il Governo deve intervenire sul ritardo nello sviluppo della banda ultra-larga. Secondo recenti monitoraggi cinque comuni di quelli affidati a Open Fiber risultano terminati. Rimangono ancora circa 7.450 comuni da collaudare, mentre gli operatori TLC stanno cercando degli escamotage per commercializzare i servizi prima del collaudo.

Grippa – M5S:

Abbiamo parlato di sperimentazioni in molti comuni d’Italia, ma altrettanti Comuni sono isolati senza connessioni internet. Come si pone il Ministero nei confronti di questi Comuni?

Risposte

Deep digital divide

Per quanto riguarda i Comuni isolati, sussiste l’obbligo in capo agli operatori TLC, aggiudicatari delle frequenze, di coprire, entro il entro il 2026, il 99,4 per cento della popolazione ­nazionale. In altre parole, il 5G dovrebbe essere la soluzione al  deep digital divide.

COBUL

Il comitato COBUL (Comitato banda ultra larga), sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha il compito di gestire gli 1,3 miliardi di voucher, immobilizzati ormai da tempo. Anche se il Governo si sta impegnando per semplificare le procedure, andando incontro ad associazioni di categoria e comuni, sussistono ancora dei difetti nella gestione del modello Open Fiber e nella stesura dei cavi. A tal proposito ben vengano soluzioni e proposte anche da parte dell’opposizione al Governo.

Gaetano Pellegrino

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