Indagine conoscitiva della Camera in merito alla transizione verso il 5G ed alla gestione dei big-data. PILLOLA_OGI_#15_L’AUDIZIONE dell’ISTITUTO RAMAZZINI
Introduzione_ National Toxicology Program
Il National Toxicology Program, ente governativo americano, ha comunicato i primi risultati di una sperimentazione condotta sugli effetti delle emissioni elettromagnetiche, negli ultimi dieci anni. Secondo l’ente, finanziato con 25 milioni di dollari dalla Food and Drug Administration, l’esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza può provocare tumori del cervello, come i glioblastomi, e l’aumento dei tumori alle cellule di Schwann, che rivestono il cuore e tutto il sistema nervoso periferico.
Istituto Ramazzini
L’Istituto Ramazzini, nel corso dell’Audizione presso la IX Commissione, ha dichiarato di aver riscontrato le stesse tipologie di tumori negli animali esposti a campi elettromagnetici ad alto voltaggio (50 volt). La rappresentante dell’Istituto ha ricordato che la patologia tumorale alle cellule di Schwann è stata direttamente collegata al protratto uso del cellulare, da cui dipendono anche altri casi di tumori al nervo acustico.
Industria e salute pubblica
Il progresso industriale non può prescindere dalla ricerca sulla salute pubblica, che dovrebbe essere supportata anche dalla politica. L’Istituto ha, inoltre, evidenziato che basterebbero semplici accorgimenti per ridurre i rischi. Ad esempio, distanziare il terminale di venti o trenta centimetri, ridurrebbe la densità di potenza delle radiazioni e, dunque, il danno.
Uso corretto del telefonino
A scopo preventivo, sarebbe opportuno organizzare una campagna per l’uso corretto del cellulare. Basti pensare che treni o autobus sono delle gabbie metalliche. Al loro interno sono attivi numerosi cellulari, che raggiungono anche i 100 voltmetro.
Limiti
L’Istituto, infine, ha ricordato che il limite dei 6 voltmetro è stato calcolato prima sulla base di un metodo puntiforme. Tutte le misurazioni eseguite durante il giorno dovevano risultare al di sotto dei 6 voltmetro. Successivamente, si è passati ad un calcolo basato su una media giornaliera, ma questo ha determinato dei risultati poco attendibili, caratterizzati da una forte differenza tra ore diurne e notturne.