Skip to main content

Indagine conoscitiva della Camera in merito alla transizione verso il 5G ed alla gestione dei big-data. PILLOLA_OGI_#20_L’AUDIZIONE ASSTEL

13 Giugno 2019

Pietro Guindani, presidente di ASSTEL – Assotelecomunicazioni -, ha partecipato all’indagine conoscitiva su 5G e Big Data. E, durante la sua audizione, è intervenuto anche il professor Capone, preside della Scuola di ingegneria industriale e dell’informazione presso il Politecnico di Milano, che ha presentato uno studio relativo allo sviluppo delle reti 5G nel contesto normativo italiano.

ASSTEL è l’associazione di categoria, interna al sistema di Confindustria, che rappresenta l’intera filiera delle TLC: i fornitori delle tecnologie, i gestori delle reti e quelli dei servizi, sia privati che aziendali.

Analisi del settore

Tra il 2007 e il 2017 i ricavi complessivi del settore si sono ridotti da 36 a 27 miliardi, con una calo del margine operativo lordo del 30% e dei flussi di cassa operativi da 9,6 a 4,6 miliardi, per una diminuzione totale del 52%.

Sulle reti di telecomunicazioni fisse i volumi dei servizi dati sono quintuplicati. Per il traffico mobile i volumi si sono praticamente decuplicati.

Nello stesso periodo, l’andamento degli investimenti è stato in crescita. Il dato più recente, del 2017, registra oltre 7 miliardi di investimenti in capitale fisico, oltre a una quota di 1,8 miliardi per licenze.

Il 22% dei ricavi è stato impiegato in investimenti. La più elevata percentuale mai raggiunta in Italia. Anzi, se gli investimenti nelle TLC sono cresciuti del 10 per cento, nello stesso periodo, gli investimenti negli altri settori hanno subito una contrazione del medesimo valore. Ciò significa che il settore delle telecomunicazioni è stato un traino per l’economia italiana, contribuendo al 5% del PIL e al 2% degli introiti fiscali nazionali.

Tutto questo a fronte di una spesa minima per il consumatore. Infatti, le spese TLC oggi rappresentano meno del 2% del bilancio familiare. Il ricavo medio degli operatori italiani per abitante non arriva a 18€, una cifra inferiore ad altri paesi Europei, come Spagna, Germania, Francia, Olanda e Inghilterra, in cui il guadagno medio è di circa 23€. Per una spesa di 10 euro fissa, in Italia, un cliente può comprare 9,3 giga-byte di dati, mentre la media europea è di 2,3 giga-byte.

L’autorità di regolamentazione di settore, l’Autorità Antitrust e il Governo italiano hanno realizzato un ambiente altamente competitivo nell’interesse del consumatore. Nel periodo si riferimento, le famiglie hanno risparmiato circa 9 miliardi di Euro, a fronte di una moltiplicazione dei volumi di servizi utilizzati.

Le infrastrutture

Le reti fisse

In Italia, le reti fisse a 30 megabyte al secondo sono in linea con il resto d’Europa, ed il loro tasso di adozione è in netta accelerazione. Nell’ultimo anno è cresciuto di 5 punti, raggiungendo quota 12%.

Certo, rispetto alla media europea (15%) il tasso di adozione dei collegamenti a 100 megabyte in Italia è ancora basso (5%). In Italia le reti ultra broadband a 100 megabyte coprono il 30% del territorio, a fronte di una media europea del 58%. Tuttavia, va precisato che in Europa, il 27% delle reti è in fibra, mentre il restante 31% è  cavo coassiale delle reti televisive, che in Italia è del tutto inesistente.

Le reti radio

Per quanto riguarda le reti radio, la copertura 4G copre in Italia il 98% della popolazione, in Francia il 97%, in Germania il 95%.

Nel 2018, c’è stato un aumento di 15 punti nell’adozione dei servizi 4G, tanto che si è arrivati a coprire il 53% degli abitanti, più di Germania (52%) e Francia (57%).

Adesso, per gli operatori la sfida è la costruzione di reti 5G, convergenti fisso-mobile. Motivo per cui hanno acquisito le frequenze all’asta, per un totale di 6 miliardi 650 milioni che si aggiungono al resto dei soldi pagati negli anni precedenti. Dunque, solo per l’acquisizione delle frequenze, il settore TLC ha contribuito allo Stato per 25 miliardi nel corso degli ultimi anni.

In particolare, in Italia le frequenze destinate al 5G, sono state pagate sette volte più che in Irlanda, quattro volte in più rispetto alla Spagna, tre volte all’Inghilterra. Sovrapprezzo dovuto alla regolamentazione favorevole all’erario statale.

In Italia la costruzione delle reti ultra broadband implicherà degli investimenti altissimi. Per 5G e fibra si prevede un ammontare di spesa tra i 22 e i 27 miliardi, considerando il costo delle infrastrutture e quello delle frequenze.

Il settore è in una situazione di iper-competitività, con fortissimo trasferimento di valore ai clienti ed ai fornitori delle tecnologie. I ricavi ottenuti vengono assorbiti, dai fornitori delle tecnologie, dagli over the top, e, dall’altro, e dai consumatori finali, in una misura senza pari rispetto al resto d’Europa.

Il settore TLC, dunque, potrà crescere in modo organico, fisiologico e nell’interesse del Paese solo se i ricavi torneranno a crescere, rendendo possibili ulteriori di investimenti.

Protezione dei dati personali

Tutti gli operatori europei devono rispettare il GDPR. Vi sono limitazioni agli effetti della profilazione, che può essere effettuata solo se specificatamente autorizzata e non come condizione per l’accesso al servizio.

Ad ogni modo, al di là dell’autorizzazione, le profilazioni massive devono sempre seguire tecniche di anonimizzazione irreversibili. Tutto ciò è verificato dal Garante della privacy anche in modo diretto.

Focus di attenzione

  • Il settore necessita di un assetto normativo e amministrativo, centrale e locale, che garantisca velocità, efficienza, riduzione dei costi operativi.
  • Risoluzione di eventuali conflitti a livello locale. ASSTEL sta formulando il complemento delle semplificazioni nell’ambito del decreto-legge Crescita di prossima approvazione.
  • Adozione, entro giugno 2020, del nuovo codice delle comunicazioni elettroniche, già approvato dall’Unione europea.
  • Aggiornamento del Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI), iniziativa avviata da tempo dal MISE, attualmente in stallo.
  • Adeguamento dei Limiti ai campi elettromagnetici ai parametri in vigore nel resto d’Europa.

Gaetano Pellegrino

 

Condividi questo articolo: