All’audizione conoscitiva della Camera, i rappresentanti di Wind Tre hanno affermato che il profilo degli investimenti non è cambiato. Nell’ultimo decennio, infatti, sono stati investiti 7 miliardi di euro l’anno, nonostante la forte competizione sui prezzi. Inoltre, nello stesso periodo, si è verificato un calo dei ricavi. Negli ultimi 10 anni l’industry ha perso quasi 8 miliardi di euro; lo stesso discorso si è registrato per i margini, che sono strutturalmente in calo.
Il traffico dati è aumentato di 5 volte nel settore del fisso ed di 13 volte in quello dei dati mobili. Gli operatori hanno dovuto fronteggiare l’obbligo di fatturazione mensile; la cancellazione del roaming internazionale e le disposizioni circa la conservazione dei dati. L’Italia è l’unico Paese in Europa che conserva tutto il traffico dati, chiamate e tentativi di chiamata, per 6 anni.
I portavoce di Wind Tre hanno affrontato il tema dei big datacon particolare riferimento alla gestione, responsabile e sicura, dei dati. Per garantire la massima tutela della privacy dei propri clienti, l’azienda compie ingenti investimenti in infrastrutture e sistemi applicativi. Ed, in questo ambito, ha sottolineato la differenza con gli over the top che devono rispondere ad una regolamentazione decisamente più snella. Secondo l’Operatore, tale asimmetria dovrebbe essere riequilibrata attraverso l’intervento del Governo e dell’Autorità di regolamentazione.
Sul fronte dell’occupazione, Wind Tre ha segnalato l’esigenza di un ricambio generazionale. Per evitare eventuali conseguenze negative, l’Operatore ha messo a punto dei processi interni di reskilling e retraining. Tali procedimenti dovrebbero essere sostenuti da Governo e Parlamento tramite un disegno di sostenibilità occupazionale. Anche perché, dati i forti investimenti effettuati dalle telco per l’acquisizione delle licenze, adesso sarebbe opportuno che lo Stato offrisse un supporto alle aziende in termini di sostegno agli investimenti e all’occupazione. Come degli incentivi di settore sotto forma di credito d’imposta, parametrato al volume e all’accelerazione del profilo degli investimenti eseguiti. Infine, anche Wind Tre, ha auspicato un allineamento del forte divario europeo dei limiti elettromagnetici, fra la legislazione italiana e quella europea.
In conclusione, Wind Tre ha fatto presente la necessità di creare un sistema Paese in cui le imprese possano essere avviate con maggiore probabilità di successo. Anche perché, l’introduzione della tecnologia 5G rappresenta un’enorme possibilità di crescita per aziende, Governo e cittadini.
Gaetano Pellegrino