Intelligenza artificiale e Chatgpt: futuro promettente o regressione?
L’Intelligenza Artificiale (IA) sta cambiando il mondo in cui viviamo, offrendo soluzioni innovative e automatizzate a molte delle sfide quotidiane. Una delle sue applicazioni più sorprendenti e avanzate è la tanto chiacchierata ChatGPT– Generative pretrained transformer –, un modello di linguaggio sviluppato da OpenAI, l’organizzazione di ricerca artificiale non a scopo di lucro con sede negli Stati Uniti fondata nel 2015 da Elon Musk con Sam Altman, Greg Brockman, Ilya Sutskever, Wojciech Zaremba e altri importanti leader dell’industria tecnologica con l’obiettivo principale di promuovere e sviluppare l’IA “in modo responsabile e sicuro”.
Opportunità e rischi
L’Intelligenza Artificiale (IA) è un campo di studio che mira a creare sistemi che imitino le capacità umane di pensiero e di comprensione. Tra i diversi sviluppi dell’IA, uno dei più recenti e avanzati è proprio il modello di linguaggio sviluppato da OpenAI, chiamato GPT-3.
GPT-3 è un modello di linguaggio di tipo Transformer che è stato addestrato su miliardi di parole, frasi e conversazioni provenienti da fonti online. Ciò gli consente di comprendere il contesto e di generare risposte convincenti a molte domande. In altre parole, GPT-3 è in grado di sostenere conversazioni in modo sorprendentemente simile a un essere umano, rendendolo utile per molte applicazioni, tra cui la creazione di chatbot.
ChatGPT è un esempio concreto di come GPT-3 può essere utilizzato per creare chatbot avanzati. Questo è stato addestrato su un numero considerevole di conversazioni e testo, rendendolo in grado di rispondere alle domande in maniera convincente e coerente.
Grazie alla sua capacità di comprendere il contesto e di generare risposte appropriate, ChatGPT è diventato uno strumento utile per aziende e organizzazioni aiutandoli ad automatizzare quelle attività ripetitive, come ad esempio rispondere rapidamente alle domande dei clienti e fornire informazioni in modo efficiente.
Tuttavia, nonostante i molteplici vantaggi non mancano preoccupazioni e dubbi su come questi sviluppi possano influire sulla società e sull’occupazione. Sono molti, infatti, coloro che prendono le distanze definendola una reale minaccia per “l’intelligenza umana”; c’è anche chi affronta la questione dal punto di vista culturale.
“Non siamo di fronte solo a nuovi problemi tecnologici, ma anche e soprattutto a nuove o rinnovate provocazioni culturali e sorprendenti paradossi (tra il dentro e il fuori del testo, tra il linguaggio e la sua relazione col mondo, tra la presa di parola della macchina e l’esperienza dell’umano che viene parlato). E se i problemi tecnici richiedono una soluzione ingegneristica, le provocazioni intellettuali ci sollecitano piuttosto all’innovazione culturale”.
[Fonte: su EconomyUp, il filosofo Cosimo Accoto]
Non mancano i commenti e le preoccupazioni di chi prevede una drastica riduzione dei posti di lavoro con un conseguenze aumento della disoccupazione.
In ogni caso, non c’è dubbio: l’IA e i modelli come GPT-3 rappresenteranno una delle sfide e opportunità più importanti dei prossimi anni. È importante però che le aziende, le organizzazioni e la società in generale siano consapevoli dei vantaggi e dei rischi di questi sviluppi e che lavorino insieme per utilizzarli “in maniera responsabile e sostenibile”.
Che cos’è Chatgpt, come funziona e a cosa serve?
ChatGPT è stato addestrato su una quantità enorme di dati testuali provenienti da fonti diverse, come libri, articoli e conversazioni, rendendolo in grado di comprendere e generare risposte in modo autonomo a una vasta gamma di domande su diverse aree di conoscenza con grande precisione e flessibilità.
Il modello è stato istruito utilizzando una tecnologia di deep learning, che gli consente di comprendere il contesto delle domande e di fornire risposte appropriate e coerenti.
Questo lo rende uno strumento molto utile per una vasta gamma di scopi, dalla conversazione virtuale al supporto clienti, dalla generazione di contenuti alla traduzione automatica.
L’ ambito di utilizzo è dunque ampio e variegato spaziando da una vasta gamma di argomenti, come tecnologia, storia, scienza, finanza e molto altro. Inoltre, può essere utilizzato per generare testi, come descrizioni di prodotto, articoli, testi creativi e molto altro.
Si tratta indiscutibilmente di un tool molto potente, appetibile per aziende e organizzazioni che cercano di automatizzare e velocizzare parte delle loro attività.
L’impressionante capacità di ChatGPT di comprendere e rispondere alle domande è stata dimostrata in parecchie occasioni ed il suo utilizzo sta rapidamente crescendo in ambito industriale. Aumenta a vista d’occhio, infatti, il numero delle aziende che stanno manifestando interesse e curiosità verso il suo utilizzo per automatizzare il supporto clienti, risparmiando tempo e denaro.
OpenAI sta continuando a lavorare sul bot per migliorarne ancora le prestazioni e aumentarne la portata. Ad esempio, il modello è attualmente in fase di addestramento su una vasta gamma di lingue, il che lo rende ancora più utile per un pubblico globale.
Per sintetizzare, ChatGPT è un modello di linguaggio all’avanguardia che sta rapidamente diventando uno strumento indispensabile per aziende, organizzazioni e privati . Con la sua capacità di comprendere e rispondere alle domande in modo autonomo, ChatGPT offre infinite opportunità per automatizzare i processi aziendali e migliorare l’efficienza.
Nonostante le sue molteplici ed indiscusse qualità, ChatGPT presenta, tuttavia, anche alcuni bug. Tra questi la sua capacità di comprendere e generare testo in modo imparziale e privo di pregiudizi.
Si tratta di un problema importante poiché l’IA è solo uno strumento e la sua capacità di comprendere e generare testo è influenzata dalle fonti di dati utilizzate per addestrarlo. Pertanto, è fondamentale che ChatGPT venga addestrato su fonti di dati diverse e che gli sviluppatori siano consapevoli dei pregiudizi e delle distorsioni presenti nei dati stessi.
Testiamolo insieme: il bot intervista un consulente di Public Affairs
Ci abbiamo provato anche noi. Abbiamo voluto testate la sua reale efficienza chiedendogli di comportarsi come un vero e proprio giornalista.
Abbiamo scritto con il suo aiuto, in parte, il testo dell’articolo chiedendogli di effettuare una breve intervista sul mondo della consulenza in ambito affari istituzionali.
È stata data carta bianca a ChatGPT. Il risultato lo lasciamo giudicare a voi lettori:

Maria Abate