IoT non solo Internet of Things, ma anche Intelligence of Things
di Gaetano Pellegrino
L’articolo “Intelligenza Artificiale intuitiva: i primi passi verso l’auto-evoluzione” di Federico Torrielli, pubblicato sul web magazine Nel Futuro mi conforta nella consapevolezza che per potenziare la tecnologia del futuro e creare nuove esperienze, sia indispensabile sbloccare il potere dei dati. I progressi dell’intelligenza artificiale, le potenzialità delle infrastrutture abilitanti di connettività come la rete 5G e gli sviluppi nelle soluzioni disponibili per la guida autonoma e la realtà virtuale, sbloccando il potere dei dati, potranno creare nuove incredibili esperienze che trasformeranno le nostre vite quotidiane. Ciò anche grazie al fatto che le prossime reti 5G saranno capaci di offrire velocità fino a 100 volte superiori rispetto alle attuali reti 4G-LTE con le quali sarà possibile aprire nuovi scenari di dispositivi connessi in maniera “fluida e coesa” con altri device ed “elementi” di un unico, grande, ecosistema IoT. La fluidità nell’utilizzo di diversi dispositivi realizzerà la promessa dell’IoT.
Ma le reti neurali digitali che muovono le soluzioni di intelligenza artificiale via cloud mi sembra siano ancora strutturate per apprendere e imparare specificatamente all’interno di un campo specifico; la loro somma non costituisce ancora una vera intelligenza (associativa) ma solo qualcosa che le somiglia molto. Quando cambiamo tema, passando da un’applicazione di domotica a quella di guida assistita, si cambia rete neurale.
Al tempo stesso, però, sempre più l’intelligenza artificiale si unisce all’IoT e sovrappongo la lettura dell’articolo sull’Intelligenza Artificiale alle notizie che arrivano dal CES2018, dove l’integrazione tra assistenti personali auto-apprendenti, domotica, sicurezza, guida assistita si fa sempre più solida. Constatiamo che esse sono le vere protagoniste della manifestazione, a tal punto che le agende di tutte le grandi multinazionali dell’elettronica si somigliano in maniera impressionate; una parte integrante della visione dei colossi dell’innovazione tecnologica presenti al CES2018 (ma a proposito, dove sono finite le StartUp?) è quello di connettere i dispositivi e renderli intelligenti. La visione dominante è quindi basata su un’innovazione aperta e accessibile a quante più persone possibile, rivolta all’IoT ed intrisa di intelligenza artificiale per aiutare gli utenti a personalizzare e semplificare le proprie esperienze.
Credo si possa già parlare di Intelligence of Things.
E’ possibile leggere l’intero articolo: “Intelligenza Artificiale intuitiva: i primi passi verso l’auto-evoluzione” di Federico Torrielli, sul web magazine : www.nelfuturo.com