È stato presentato durante una conferenza stampa dal Vicepresidente Esecutivo Timmermans e da Kardi Simson, Commissario per l’Energia, il documento che descrive l’azione comune europea per un’energia più accessibile, sicura e sostenibile.
Obiettivo primario dell’azione è quello di diversificare le forniture di gas, di cui il 90% viene importato da paesi extra EU, e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
Ovviamente l’obiettivo è anche quello di ridurre la dipendenza dalle forniture russe in materia di energia, che ad oggi rappresentano il 40% del gas importato.
Questa situazione ha rapidamente causato un importante aumento dei prezzi di energia e gas, che dovrebbero rimanere alti almeno fino al 2023.
L’intenzione della UE è quella di ridurre di ben due terzi il gas importato dalla Russia già a fine 2022 e rispondere all’emergenza nel breve termine, preparandosi al prossimo inverno, anche nel caso di interruzione delle forniture dalla Russia.
L’intervento principale è quello quindi di ridurre drasticamente l’import di gas compensandolo, ai fini energetici, con lo sviluppo e l’utilizzo delle fonti energetiche green e a bassa emissione di carbonio. Ecco quali:
“È giunta l’ora che iniziamo a considerare questi investimenti come questioni di interesse pubblico prioritario”
ha spiegato Simons nella conferenza stampa. Gli stati membri devono quindi favorire in questo caso procedure più snelle in termini di pianificazione e autorizzazioni e garantire la disponibilità di terreni e tratti di mare adatti per progetti rinnovabili, evitando aree di valore ambientale.
A maggio, la Commissione pubblicherà una raccomandazione per velocizzare i permessi per i progetti di energia rinnovabile e fornirà supporto agli Stati membri per quanto concerne i sandbox regolamentari necessari per testare prodotti e servizi, tecnologicamente innovativi, che mirano a far progredire la coesistenza della diffusione delle rinnovabili e la protezione dell’ambiente.
Se oggi non dobbiamo preoccuparci perché le forniture di gas sono sufficienti al fabbisogno europeo almeno fino la fine dell’inverno, grande attenzione va rivolta all’inverno prossimo, soprattutto in caso di prolungamento del conflitto con conseguenti problemi di approvvigionamento.
Entro aprile la Commissione presenterà una proposta legislativa, per assicurare un adeguato livello annuale di stoccaggio, richiedendo che le infrastrutture di stoccaggio esistenti nel territorio dell’UE siano riempite almeno al 90% della loro capacità entro il 1° ottobre di ogni anno.
Perincentivare lo stoccaggio e la condivisione delle risorse, la Commissione proporrà di aumentare il livello di sconto al 100% come incentivo alla ricarica dello stoccaggio, garantendo così che gli effetti di attenuazione dei prezzi in inverno non siano limitati al paese in cui si trova lo stoccaggio stesso.
La Commissione prevede che questa proposta legislativa definisca lo stoccaggio di gas come un’infrastruttura critica e introduca delle disposizioni per affrontare i rischi di proprietà delle infrastrutture del gas.
In attesa del processo legislativo, gli Stati membri dovrebbero agire come se la legislazione fosse già in vigore e garantire il riempimento dello stoccaggio in tempo per il prossimo inverno.
Infine, la Commissione potrà coordinare le operazioni di rifornimento, la raccolta di ordini e l’abbinamento delle forniture, creando così una piattaforma europea comune per la contrattualizzazione delle forniture di gas, basata su negoziati bilaterali con i principali produttori di gas.
Redazione Open Gate Italia