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“Trasparenza e partecipazione” – L’audizione di Andrea Morbelli sul DDL Lobbying

28 Marzo 2022

Riconoscere il valore positivo del dialogo tra portatori di interessi e Decisori Pubblici

Andrea Morbelli, Head of Public Affairs di Open Gate Italia, è intervenuto in audizione in Commissione Affari Costituzionali del Senato sull’A.S. 2495, che intende regolamentare l’attività di lobbying.

Nel corso dell’audizione, ha espresso la necessità di “migliorare il testo”, per far sì che questo possa “aiutare la partecipazione democratica del paese” sottolineando le criticità dell’attuale proposta e i possibili perfezionamenti.

Le criticità

Secondo il Dott. Morbelli, la previsione di istituire un Registro presso l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), per garantire la trasparenza dell’attività di rappresentanza di interessi, rappresenta un’importante novità, che avrà un impatto immediato sugli operatori generando una reale “qualificazione” professionale. Al contempo è però necessario garantire la trasparenza dei processi decisionali ed assicurare la conoscibilità dell’attività dei soggetti che li influenzano.

Un’altra necessità resta quella di agevolare l’individuazione delle responsabilità delle decisioni assunte dai Decisori Pubblici e favorire la partecipazione ai processi decisionali da parte di cittadini e rappresentanze di interessi, incentivando il dialogo senza creare “fardelli burocratici”.

Le proposte

La tematica della regolamentazione dell’attività di lobbying risulta particolarmente sentita da tutti gli addetti ai lavori, che hanno poi espresso le loro perplessità nel corso dell’evento “DDL LOBBYING, Prospettive e criticità”.

Le modifiche proposte da Morbelli durante l’audizione viaggiano su due direttrici: accrescere la trasparenza e bilanciare il rapporto tra diritti e obblighi dei portatori di interesse.

Nello specifico, nel perseguire un impegno verso la massima trasparenza per la professione, in una visione ancor più estensiva della norma potrebbe essere coerente richiedere alle società che svolgono l’attiva di rappresentanza d’interessi di adottare un codice etico in ottemperanza al modello 231, al fine di garantire la trasparenza nei confronti di istituzioni e clienti.

Di seguito l’intervento integrale:

Pietro Venturini

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