FinTech: facciamo il punto
Qual è lo stato dell’arte e quali sono gli ulteriori margini di manovra nella regolamentazione del FinTech in Italia? E’ stata questa la domanda alla base dell’intervento di stamattina di Andrea Morbelli, partner e Head of Public Affairs di Open Gate Italia, all’interno della due giorni “FinTech Innovation” organizzata da Maker Faire e dalla Camera di Commercio di Roma.
Nel ripercorrere i recenti sviluppi sul piano nazionale, il responsabile della divisione Public Affairs ha ricordato che negli ultimi due anni le istituzioni italiane hanno intrapreso una serie di iniziative volte ad approfondire la conoscenza del panorama FinTech (ne sono esempi le indagini conoscitive della Camera dei Deputati e di Banca d’Italia) mentre, dal punto di vista normativo, hanno introdotto una serie di novità (si pensi alla regolamentazione dell’equity crowdfunding da parte di Consob o alla tassazione al 23% degli introiti derivanti dal peer to peer lending, introdotta nell’ultima legge di bilancio). Sfortunatamente la fine della scorsa legislatura ha arrestato questo processo, ma ciò non esclude che nei prossimi mesi si possa proseguire nella creazione di un ecosistema ospitale e attrattivo per la tecnofinanza, al pari di altre realtà europee. A questo proposito, Andrea Morbelli ha sottolineato un aspetto fondamentale per far sì che l’Italia si attesti tra i Paesi europei FinTech friendly: spingersi oltre quanto fatto finora, prevedendo interventi legislativi e regolamentari più ambiziosi. E’ proprio per favorire questo processo che da qualche mese Open Gate coordina un gruppo di lavoro, formato da aziende ed esperti in materia di financial technology, impegnato nell’analisi dello status quo e nell’elaborazione di proposte normative da presentare agli attori istituzionali coinvolti nella definizione del framework del settore.
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