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I fatti salienti della settimana

5 – 9 giugno
Camera, via libera al DL PA
Dopo il via libera alla fiducia, la Camera ha approvato il 7 maggio il cosiddetto decreto-legge PA. La misura più discussa resta l’eliminazione del “controllo concomitante” della Corte dei Conti sui progetti legati al PNRR e al Piano Complementare. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha ribadito la linea del Governo: “non c’è nessuna guerra in corso contro la Corte dei Conti. I controlli e la legalità ci saranno ma il controllo di legalità non può bloccare le opere”.
Non convinta l’assemblea dei magistrati contabili, “nettamente contraria”, e non sono convinte nemmeno le opposizioni, che accusano il Governo di voler sfuggire ai controlli sul PNRR.
Tra le altre misure previste dal decreto vi sono la proroga fino al 30 giugno 2024 dello scudo erariale e il rafforzamento degli organici della PA. Previste inoltre disposizioni in materia di concorsi pubblici e norme per la cancellazione della parola “razza” dagli atti della PA. Il decreto, che dovrà essere convertito entro il 21 giugno, passa ora all’esame del Senato.
Il nuovo patto Ue su migrazione e asilo
È stato votato, dai 27 ministri dell’Interno dell’UE il nuovo Patto su migrazione e asilo dell’Unione Europea (UE). Il ministro, Matteo Piantedosi ha espresso la sua approvazione per il nuovo regolamento.
Il nuovo Patto comprende due pacchetti: “Procedure d’Asilo” e “Gestione dell’Asilo e della Migrazione“. Il primo stabilisce una procedura comune per l’approvazione e la revoca della protezione internazionale in tutta l’UE. Il secondo dovrebbe sostituire l’attuale Regolamento di Dublino, che mette il peso dell’accoglienza dei migranti sui Paesi di primo ingresso.
Un punto chiave nel dibattito riguarda la “responsabilità” e la “solidarietà“. I Paesi del Nord UE desiderano che i Paesi di primo ingresso mantengano la responsabilità di esaminare le domande di asilo e trattenere i migranti le cui domande vengono respinte. In cambio, i Paesi del Nord offrono una forma di “solidarietà”, ma non obbligatoria. I Paesi che rifiutano di accettare migranti possono pagare compensazioni ai Paesi di primo ingresso. Tuttavia, i Paesi dell’Est, guidati da Polonia e Ungheria, si oppongono sia alla ricollocazione dei migranti sia al pagamento di compensazioni. La concessione principale sulla “solidarietà” è un tetto massimo di 120.000 migranti oltre il quale i Paesi di primo ingresso non sono più obbligati a esaminare le domande.
Dopo un duro confronto, l’Italia ha votato a favore del Patto, sottolineando l’importanza di una maggiore collaborazione con la Tunisia per fermare le partenze. Il Patto comprende infatti aiuti sostanziosi per la Tunisia.
Ungheria e Polonia hanno votato contro il Patto, mentre Slovacchia, Lituania, Malta e Bulgaria si sono astenute. Per l’approvazione definitiva, è necessaria l’approvazione del Parlamento europeo.
Ciani nuovo vicecapogruppo PD (con polemica)
Elly Schlein ha nominato Paolo Ciani nuovo Vicecapogruppo alla Camera del gruppo PD. Una nomina non priva di polemiche, prima e dopo. Il neo Vicecapogruppo ha subito dichiarato che non intende iscriversi al Partito e che aveva votato contro alle armi a sostegno dell’Ucraina. “Anche il PD ora può cambiare linea”, ha sottolineato Ciani. Alla dichiarazione ha risposto, a mezzo Tweet, l’eurodeputata PD Pina Picierno: “Paolo Ciani diventa vicecapogruppo del gruppo del Pd, dichiara di non volersi iscrivere al nostro partito ma di volerne cambiare la linea su Ucraina. Grande confusione sotto il cielo”. A tentare di raffreddare i toni è stata proprio Elly Schlein, che ha chiarito come Ciani abbia parlato “a nome del suo partito, Demos. Sull’Ucraina la linea del PD è ben chiara”.
Polemiche anche da parte di Piero e Vincenzo De Luca: mentre il primo ha parlato di “vendetta trasversale”, il secondo ha fatto un riferimento ai “radical chic senza chic”. Del resto, che il Presidente della Campania e la Segretaria del PD non fossero in ottimi rapporti era già noto, a partire da quando, nei mesi scorsi, la Schlein si era espressa nettamente contro l’ipotesi di un terzo mandato.
Arriva la stretta dal Cdm sulla violenza contro le donne
Il Consiglio dei ministri di mercoledì 7 ha dato il via libera al disegno di legge che introduce una stretta sulla violenza contro le donne. Il ministro Nordio ha assicurato che verranno introdotti “provvedimenti estremamente restrittivi”. Lo scopo, ha aggiunto la ministra Roccella, è agire su “prevenzione, tempi e formazione”. Tra le misure la priorità nei processi, l’arresto in “flagranza differita”, il rafforzamento dell’utilizzo del braccialetto elettronico, prevedendo il carcere in caso di manomissione, la distanza non inferiore a 500 metri dai luoghi frequentati dalla vittima.
Per quanto riguarda la formazione, la ministra Roccella ha dichiarato che il magistrato “deve essere abbastanza specializzato e che questo tipo di processi siano affidati sempre agli stessi magistrati in modo che sviluppino le competenze con una formazione sul campo”. Spicca poi il rafforzamento dell’ammonimento, con l’inclusione dei cosiddetti “reati-spia”, tra cui rientrano, tra gli altri, percosse, lesioni personali, violenza privata, atti persecutori. Se i reati vengono commessi da un soggetto “ammonito” la pena prevista è aggravata di conseguenza.
La Regione Lazio revoca il patrocinio al Roma Pride
La Regione Lazio ha revocato il patrocinio al Roma Pride, l’evento Lgbtqia+ in programma per sabato, a causa di una polemica sulla maternità surrogata, scatenando un conflitto tra le forze politiche. Inizialmente, la giunta regionale di centrodestra aveva confermato il patrocinio, tradizionalmente garantito dai predecessori di centrosinistra. Tuttavia, un commento del portavoce del Pride, Nicola Colamarino, sulla gestazione per altri ha fatto cambiare idea al governatore Francesco Rocca.
Matteo Salvini e Fratelli d’Italia hanno applaudito la decisione, mentre Forza Italia l’ha criticata come un “regalo alla sinistra”. Il sindaco di Roma, Gualtieri del Pd, ha confermato il patrocinio del Comune all’evento, sostenendo che il Pride difende i diritti fondamentali dei bambini delle famiglie arcobaleno. Per ripristinare il patrocinio, Rocca ha chiesto a Colamarino di scusarsi per l’uso politico dell’argomento maternità surrogata, ma l’attivista si è rifiutato. Nel frattempo, altre amministrazioni di centrodestra, come il Consiglio regionale della Lombardia e il Comune di Gorizia, hanno negato il patrocinio ai rispettivi Pride locali.
Visita di Scholz a Roma: in agenda aiuti di Stato, Patto di Stabilità, voto a maggioranza e migranti
In una mossa di reciproca cortesia, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha incontrato a Roma per il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La visita segue quella compiuta dalla premier italiana a Berlino nel febbraio scorso.
Al centro dei dialoghi vi sono stati diversi temi chiave. Sugli aiuti di Stato, Scholz ha affermato che le decisioni prese dalla Germania sono in linea con le mosse di altri Paesi dell’UE per stimolare la competitività del loro settore industriale. L’obiettivo è garantire la competitività dell’UE nel suo complesso. Per quanto riguarda il Patto di Stabilità, Scholz ha risposto all’opposizione del suo ministro delle Finanze alla proposta della Commissione UE di offrire percorsi di rientro differenziati nei parametri europei sottolineando che non si tratta di spingere singoli Stati in una crisi di austerità, ma di assicurare crescita, sostenibilità del debito e investimenti.
Sul voto a maggioranza, il Cancelliere ha insistito sulla necessità di introdurre il voto a maggioranza qualificata per decisioni di politica estera e difesa dell’UE. Infine, sui migranti, il tema è la questione degli hotspot ai confini esterni dell’UE, proposti dalla Germania e criticati dall’Italia. Scholz ha sottolineato l’importanza di un approccio di solidarietà e responsabilità. Tuttavia, ha evidenziato anche l’impatto notevole dell’immigrazione secondaria sulla Germania, che nell’ultimo anno ha accolto oltre un milione di rifugiati provenienti dall’Ucraina e 230 mila rifugiati da altri Paesi dell’UE.
D’Alema e Profumo coinvolti nell’indagine sul presunto accordo militare fallito con la Colombia
L’ex Primo Ministro Massimo D’Alema e l’uomo d’affari Alessandro Profumo sono al centro di un’indagine condotta dalla Procura di Napoli riguardo a un presunto accordo, poi fallito, per la vendita di navi e aerei militari alla Colombia. La lista degli indagati include anche Giuseppe Giordo, l’ex direttore generale di Fincantieri, e alcuni intermediari coinvolti nell’operazione commerciale.
La Digos di Napoli ha eseguito una perquisizione nei confronti dei tre, acquisendo documenti e materiale informatico. Nonostante l’accordo per la vendita di navi e aerei militari non sia mai stato finalizzato, l’indagine sostiene che era prevista una commissione di 80 milioni per la mediazione dell’affare. Inoltre, la metà di tale somma sarebbe stata presuntamente promessa ad alcune autorità colombiane, tra cui l’ex vicepresidente Marta Lucia Ramirez, che ha però negato ogni coinvolgimento. La Procura di Napoli sostiene che, nonostante l’accordo non sia andato a buon fine, il reato di corruzione internazionale potrebbe comunque essere configurato, semplicemente per essere stato pianificato.
L’Anac boccia il progetto del Ponte sullo Stretto
L’Anac (Autorità Nazionale Anti Corruzione) ha esposto una forte opposizione al progetto del Ponte sullo Stretto, su cui il leader della Lega, Matteo Salvini, ha concentrato molta della sua attenzione politica. In un dettagliato documento di 306 pagine, il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, ha messo in luce diverse criticità relative al progetto che risale a 10 anni fa. Le criticità riguardano principalmente lo “squilibrio nel rapporto tra il concedente pubblico e la parte privata“, che determina un trasferimento della maggior parte dei rischi sulla parte pubblica. L’Anac ha dichiarato di aver suggerito emendamenti, che non sono stati accolti dal governo durante la conversione del decreto.
L’Anac ha anche espresso dubbi sul recentemente approvato Codice degli appalti e sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Venerdì 9 giugno, ore 17.00