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I principali fatti dal mondo della politica
Focus
Settimana
17/21
Giu

I fatti salienti della settimana

Settimana Politica n. 24/2024

17 – 21 giugno

Semaforo verde alla prima legge italiana sullo spazio

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla prima legge italiana sullo spazio. Il provvedimento era atteso da tempo e, come si legge nella nota del Ministero delle Imprese e del made in Italy, “pone l’Italia all’avanguardia tra i grandi player globali”. Il disegno di legge regola l’accesso allo spazio per i privati, offrendo grandi opportunità nel settore spaziale e richiede autorizzazioni per operatori stranieri in Italia e italiani all’estero, salvo eccezioni per attività già autorizzate da altri Stati.

L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) vigilerà sugli operatori, potendo revocare le autorizzazioni e gestendo il Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio. Il ddl include un Piano Nazionale per l’economia dello spazio e istituisce un Fondo per la Space Economy per sostenere l’innovazione e gli investimenti. Sono previste agevolazioni per PMI e start-up nei contratti pubblici, norme per la gestione degli incidenti spaziali e l’uso efficiente dello spettro per le comunicazioni via satellite. “Sappiamo che il nostro Paese sarà protagonista sullo spazio” ha dichiarato il ministro Adolfo Urso “abbiamo il dovere di regolamentare quello che accade”.

Le opportunità del Piano Mattei

Il 20 giugno il Presidente Giorgia Meloni, in occasione dell’evento “Piano Mattei, quali opportunità per Africa, Italia e Imprese”, organizzato da Confcommercio ha delineato, in un videomessaggio, i punti chiave del Piano Mattei, evidenziando la sua importanza e le opportunità che può offrire. “Se il Piano Mattei sarà un successo e riuscirà davvero a costruire quel nuovo modello di cooperazione e sviluppo con le Nazioni africane che abbiamo in mente, molto dipenderà dal contributo delle nostre imprese, dalla possibilità di mettere le loro energie e la loro concretezza al servizio di questa iniziativa.”

Un aspetto distintivo del Piano Mattei, secondo Meloni, è la sua concretezza, articolata su sei direttrici di intervento: istruzione e formazione, salute, agricoltura, acqua, energia e infrastrutture. Queste direttrici stanno già prendendo forma attraverso diversi progetti pilota in nove nazioni africane: Algeria, Congo, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico e Tunisia.Questo piano non solo rappresenta un’opportunità per rafforzare le relazioni tra Italia e Africa, ma anche per le imprese italiane di espandersi e contribuire allo sviluppo sostenibile del continente africano. La partecipazione attiva e concreta delle imprese italiane sarà fondamentale per il successo dell’iniziativa.

Via libera all’Autonomia differenziata, avanti anche il Premierato

I lavori parlamentari alla Camera si sono protratti fino alle prime ore del mercoledì, culminando nell’approvazione definitiva della legge sull‘Autonomia differenziata, nota come Legge Calderoli. Questa approvazione ha immediatamente scatenato un acceso dibattito politico. Il Presidente della Regione Calabria, Occhiuto, ha criticato aspramente il modo in cui è stata approvata la riforma, definendola “una bandierina da dare a una forza politica“, sottolineando l’approvazione notturna e affrettata.

Le regioni meridionali, insieme alle opposizioni, hanno manifestato il loro dissenso, paventando la possibilità di un referendum abrogativo. Il clima di confronto è stato altrettanto teso anche dopo la prima approvazione in Senato del cosiddetto Premierato. Al termine del voto, alcuni senatori sia della maggioranza che dell’opposizione, hanno agitato la Costituzione, mentre diversi senatori della maggioranza hanno mostrato bandiere tricolori. Le critiche più dure sono state espresse da Schlein, che ha condannato il Premierato come un sistema unico al mondo e pericoloso, capace di compromettere l’equilibrio dei poteri previsti dalla Costituzione. Ha sottolineato che un Parlamento che segue acriticamente un leader diventa meno autonomo, sottolineando che la democrazia non si limita all’elezione di un capo ogni cinque anni.

L’Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia a causa del suo deficit eccessivo. Questo passo, previsto dalle nuove regole del Patto di stabilità, viene intrapreso quando i parametri di debito pubblico e deficit, fissati rispettivamente al 60% e al 3% del PIL, non vengono rispettati. L’Italia, con un deficit del 7,4% nel 2023, è ben oltre questi limiti. La procedura segue la presentazione del Documento di economia e finanza (Def) di aprile da parte del ministro Giancarlo Giorgetti, che ha attribuito il peggioramento dei conti all’impatto del Superbonus 100% che “ha creato un mostro che ha distrutto le condizioni della finanza pubblica in questi anni e nei prossimi a venire”.

La Commissione Europea ha solo avviato la procedura e spetterà al nuovo esecutivo UE stabilire le raccomandazioni per il rientro. L’Italia non è comunque sola: Bruxelles ha aperto procedure simili per Belgio, Francia, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. In totale, 12 Paesi erano sotto esame, ma cinque sono stati esonerati in quanto il loro sforamento del deficit è stato considerato temporaneo ed eccezionale.

Venerdì 21 giugno, ore 15.45