Weekly Pills
I fatti salienti della settimana
3 – 7 luglio
Santanchè si difende al Senato
Dopo due settimane di polemiche, il ministro Daniela Garnero Santanchè si è difesa in Senato dalle accuse sollevate dall’inchiesta di Report relative alle aziende Visibilia e Ki Group. Accanto ai vicepremier Salvini e Tajani, ai ministri Casellati, Piantedosi e Ciriani, la Santanchè ha assicurato di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia e ha poi precisato: “Dalla Ki Group ho ricevuto nel triennio 2019-2021 27mila euro lordi, una media di 9mila euro l’anno; il Tfr non pagato ai dipendenti? Era da corrispondere nel 2023”.
La maggioranza si è schierata al fianco del Ministro, con FdI che le ha rinnovato la fiducia mentre la Lega ha apprezzato “l’atto di trasparenza non dovuto”. Coesa anche l’opposizione: il Capogruppo 5 Stelle, Patuanelli, ha annunciato una mozione di sfiducia, illustrata nelle sue motivazioni da Giuseppe Conte durante una conferenza stampa successiva all’informativa: “è una questione di etica pubblica. Noi riteniamo che non ci siano le condizioni affinché il made in Italy sia rappresentato dalla ministra Santanchè”. Il PD ha avanzato in Aula la richiesta di dimissioni e anche secondo Carlo Calena la Santanchè dovrebbe valutare un passo indietro.
Ratifica del Mes, tutto rimandato
Con 195 a favore e 117 contrari è passata la richiesta di sospensiva della maggioranza, che ha così messo in pausa per 4 mesi la ratifica del Meccanismo europeo di stabilità. L’Italia è l’unico Paese di tutta l’Eurozona a non aver ancora provveduto in tal senso e la situazione andrà a complicarsi ancora di più a novembre per due motivi: da un lato le elezioni europee del 2024, che saranno più vicine, e dall’altro la legge di Bilancio, che entrerà nel vivo. Infine, la deadline per la ratifica sarà imminente: entro fine anno, infatti, il Mes andrà ratificato pena ritorno al Mes del 2012.
Laconico il commento rivolto alla maggioranza da Chiara Braga, per il PD: “dopo aver lasciato sole le opposizioni in commissione. Meloni si illude di poter utilizzare il Mes come merce di scambio in Europa, ma non è così”. Ettore Rosato, di Italia Viva, ha ribadito “il Mes serve, lo dicono tutti i Paesi europei che per inciso lo hanno già ratificato, lo dice il nostro ministero dell’Economia e Finanze, che spiega come tra gli effetti positivi ci sia l’abbassamento del costo del nostro debito pubblico”. Per la maggioranza, il deputato Andrea Orsini, di Forza Italia, ha sottolineato che “il MES così com’è sarebbe un passo indietro e non in avanti verso una Ue davvero unita”.
Camera, ok al voto fuori sede e alla Commissione d’inchiesta covid
La Camera dei Deputati ha approvato, con 159 voti favorevoli, nessun voto contrario e 84 astensioni, il disegno di legge che delega il governo a regolamentare l’esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, per motivi di studio, lavoro o assistenza. Il disegno di legge passa ora all’esame del Senato. La maggioranza ha modificato il disegno di legge depositato dal Partito Democratico in una legge delegante all’esecutivo. “Il governo ha deciso che i non residenti non potranno votare alle prossime elezioni europee“, ha dichiarato Valentina Grippo, deputata del Terzo Polo. È probabile che l’esecutivo, avendo 18 mesi per attuare la norma, non legifererà prima delle elezioni europee di giugno 2024.
Inoltre, la Camera ha dato il via libera alla commissione bicamerale di inchiesta sul Covid, scatenando un acceso dibattito tra la maggioranza e l’opposizione. L’ex Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha criticato duramente la decisione, definendo la commissione un “tribunale politico indegno di un grande paese“. L’ex Primo Ministro Giuseppe Conte (M5S) ha definito la commissione “una farsa“, attribuendola ad un atto di codardia.
Salario minimo, arriva la proposta della sinistra
Sul salario minimo la sinistra è coesa: Conte (M5S), Schlein (PD), Fratoianni (Sinistra), Bonelli (Verdi), Richetti (Azione) e Magi (+Europa) hanno firmato la proposta di legge, annunciata e successivamente depositata alla Camera. L’approvazione della proposta porterebbe ad un Trattamento economico minimo (Tem) di almeno 9 euro lordi l’ora. Verrebbe inoltre istituita una commissione presso il Ministero del Lavoro, partecipata dalle parti sociali, per l’aggiornamento annuale del salario minimo. La proposta, infine, pone un limite di un anno entro cui i datori di lavoro dovranno adeguarsi, se pagano una retribuzione inferiore a quella prevista.
Governo e centrodestra restano per ora contrari, preferendo promuovere i contratti più che una revisione del salario minimo, e contrarie sono anche Cisl e Ugl, che temono conseguenze negative sulla contrattazione. Cgil e Uil, invece, sono favorevoli alla proposta, ritenendo che questa tuteli quei lavoratori che ad oggi guadagnano meno di 9 euro lordi l’ora.
Cdm, via libera al nuovo decreto flussi
Il Consiglio dei ministri di giovedì ha approvato il nuovo decreto flussi che ha lo scopo di regolare l’ingresso nel Paese, per il triennio 2023-2025, di lavoratori extracomunitari. Si tratta, in totale, di 452.000 ingressi; tale cifra è nettamente superiore rispetto al passo. Basti pensare, infatti, che il decreto flussi del 2022 aveva programmato l’arrivo di circa 82.000 lavoratori stranieri.
L’innalzamento della soglia è la conseguenza delle richieste del mondo economico, sofferente per la mancanza di manodopera. Palazzo Chigi, nel comunicato, ha sottolineato che “per il triennio 2023-2025 il Governo prevede complessivamente 452.000ingressi, rispetto a un fabbisogno rilevato di 833.000 unità”. Sono previsti 136 mila ingressi nel 2023, 151 mila nel 2024 e 165 mila nel 2025. Sono state inoltre estese le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti: oltre ad elettricisti e idraulici è stata infatti riattivata una quota specifica dedicata ai settori dell’assistenza familiare e sociosanitaria. Infine, sono stati aggiunti anche i lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus e per la pesca.
Meloni in visita in Polonia
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha rafforzato l’asse politico con la Polonia e ha sottolineato l’unità dei Conservatori riformisti europei (Ecr) durante una breve visita a Varsavia. Incontrando il suo principale alleato in Europa, il Primo Ministro polacco Mateusz Morawiecki, Meloni ha espresso il suo sostegno al partito di destra Vox in Spagna, così come a Morawiecki e al suo partito, il PiS.
In vista delle elezioni europee del 2024, Meloni ha dichiarato che l’obiettivo principale è “rafforzare la nostra famiglia“, sottolineando l’importanza delle prossime elezioni in Spagna e in Polonia. Ha inoltre mostrato il suo sostegno a un referendum in Polonia sull’obbligo di ricollocamento previsto dal Patto migrazioni e asilo. Morawiecki ha ribadito l’importanza del controllo dell’immigrazione irregolare e ha sostenuto che la sovranità polacca non dovrebbe essere intaccata dalla Commissione europea. Entrambi i leader si sono espressi a favore di un’azione più concreta per affrontare l’immigrazione illegale direttamente in Africa e hanno espresso il loro sostegno all’Ucraina.
Addio ad Arnaldo Forlani
A 97 anni è morto a Roma, Arnaldo Forlani. Ex presidente del Consiglio e segretario della Dc, Forlani è stato a capo del governo tra l’ottobre del 1980 e il giugno 1981 e segretario dello Scudocrociato tra il 1989 e il 1992. È stato anche Ministro degli Esteri, della Difesa, delle Partecipazioni statali.
Nel 1992, un gruppo di “franchi tiratori” impedì la sua elezione a Presidente della Repubblica con la successiva nomina di Oscar Luigi Scalfaro.
Venerdì 7 luglio, ore 17.00