Weekly Pills
I fatti salienti della settimana
8 aprile – 12 aprile
Al via il G7 Trasporti
È partito oggi, venerdì 12 aprile, il G7 Trasporti di Milano. A fare gli onori di casa è il Vicepremier e Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ancor prima della cerimonia di apertura è stato impegnato in due incontri bilaterali, nello specifico con i suoi omologhi dal Canada, Pablo Rodriguez, e dall’Ucraina, Oleksandr Kubrakov. Con quest’ultimo Salvini ha parlato della sicurezza energetica, soprattutto per via dell’instabilità causata dal conflitto con la Russia. Con Rodriguez, invece, la scena se la sono presa il Green Deal, la decarbonizzazione e l’impatto delle auto elettriche cinesi sul mercato. I temi sul tavolo di lavoro della prima sessione del G7 sono l’esigenza di rafforzare i sistemi di trasporto contro eventuali shock futuri e la necessità di iniziative efficaci per promuovere infrastrutture moderne, sostenibili ed efficienti. Al centro della seconda sessione di domani, sabato 13 aprile, vi sarà la tematica della connettività marittima globale.
Nel frattempo, a Lombardia G7, i principali operatori del settore trasporti, nazionali e internazionali, hanno discusse delle sfide legate alle regole europee, alla mobilità e alla globalizzazione. Lo scopo del Governo, come sottolienato dal Viceministro dei Trasporti, Edoardo Rixi, e da Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza dell Consiglio con delega alla programmazione economica, è trasformare l’Italia in un hub commerciale strategico europeo.
La nuova par condicio non sarà imposta alle private
Il Consiglio Agcom ha approvato la propria delibera sulla par condicio nelle tv commerciali senza accogliere le modifiche proposte dalla Commissione di vigilanza Rai. In altre parole, l’Autorità avrebbe rigettato la novità più contestata dall’opposizione, ossia la possibilità, per Ministri e Premier, di eludere i vincoli dei tempi contingentati e avere così più spazio nei talk show. Dunque, al contrario di quanto auspicato dalla Commissione di Vigilanza Rai, emittenti private e servizio pubblico dovranno seguire regole diverse durante la campagna per le Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno. Per ogni consultazione elettorale, in genere, l’Agcom decide per le tv private e la Commissione di Vigilanza per il servizio pubblico. Normalmente, però, non vi è grande differenza tra i due testi ma questa volta, se la decisione dell’Autorità dovesse essere confermata, lo iato sarebbe molto evidente.
Tutto ciò ha sollevato una serie di polemiche, con il Movimento 5 Stelle che ha criticato apertamente il centrodestra per la presunta forzatura all’interno della Commissione di Vigilanza. Secondo Dario Carotenuto, Capogruppo in Vigilanza del M5S, “il fatto che Agcom abbia approvato una delibera sulla par condicio per le TV private senza le modifiche volute dal centrodestra fa capire quanto grave sia stata la forzatura che la maggioranza ha messo in campo in commissione”. L’accusa delle opposizioni è semplice: voler trasformare il servizio pubblico in una sorta di megafono di proprietà quasi esclusiva per la maggioranza di Governo.
DEF approvato in CdM
Il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha presentato i dettagli del Documento di economia e finanza (Def) approvato in CdM il 9 aprile, delineando una prospettiva mista per l’Italia in termini di debito pubblico e politiche economiche.
Secondo Giorgetti, il Debito Pubblico, in ascesa come previsto dal Def, è influenzato in larga parte dai riflessi per cassa del superbonus nei prossimi anni. Tuttavia, una nota di ottimismo emerge nel quadro futuro: dopo il 2026, il debito comincerebbe finalmente a declinare. Questa previsione costituisce una boccata d’aria per gli osservatori preoccupati per la stabilità finanziaria del paese.
Il ministro ha altresì sottolineato l’obiettivo politico del governo in vista della prossima legge di bilancio: replicare il taglio del cuneo anche nel 2025. Questa mossa è volta a sostenere la crescita economica e ad alleviare il carico fiscale sui lavoratori e sulle imprese, con il duplice effetto di stimolare l’occupazione e promuovere la competitività.
Tuttavia, Giorgetti ha anche ricordato che il Def contiene solo stime tendenziali, senza fornire un profilo programmatico dettagliato. Questa è una caratteristica comune a molti paesi europei in un periodo di transizione verso le nuove regole economiche che entreranno in vigore il 1° gennaio 2025. Inoltre, ha evidenziato che non è la prima volta che il Def presenta solo stime tendenziali, con ben quattro precedenti a testimoniarlo.
Un altro punto saliente è che questo DEF è l’ultimo nel suo formato attuale. La governance economica europea sta attuando una riforma che si baserà su un nuovo documento, il Piano fiscale strutturale di medio periodo, il quale indicherà gli obiettivi programmatici di legislatura. Questo nuovo approccio mira a fornire una visione più chiara e strutturata delle politiche economiche a lungo termine.
La tempistica per l’approvazione del Piano fiscale strutturale prevede che sia completato entro il 20 settembre prossimo, il che significa che l’Italia e gli altri paesi europei stanno lavorando contro il tempo per adeguarsi alle nuove normative. In attesa di questa definizione e della traiettoria di riferimento per la spesa primaria netta, il Def attuale non include un profilo programmatico dettagliato.
Nonostante ciò, va precisato che, secondo la legislazione attuale, gli andamenti economici sono sostanzialmente in linea con il profilo programmatico della Nadef 2023. Il Def fornisce inoltre il valore delle politiche invariate, offrendo una base di confronto per valutare l’impatto delle future politiche economiche sul quadro finanziario del paese.
Il Disegno di legge italiano sull’IA
Il governo italiano si sta facendo strada nel campo normativo con il suo progetto di legge sull’intelligenza artificiale (AI), complementare all’AI Act approvato il mese scorso. Questa legge ambiziosa mira a plasmare il futuro dell’AI nel paese, evidenziando una visione proattiva e prudente del suo sviluppo e utilizzo. La bozza del disegno di legge, distribuita in 25 articoli su sei capitoli, presenta un quadro normativo complesso che spazia dalla ricerca all’applicazione dell’AI. Tra le novità più significative, si annunciano misure come l’introduzione di un’aggravante specifica per i reati facilitati dall’AI e la destinazione di fondi consistenti, 150 milioni di euro, estratti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Queste iniziative riflettono un approccio olistico e dettagliato alla regolamentazione dell’AI, evidenziando un impegno per considerare le molteplici dimensioni etiche, sociali ed economiche che questa tecnologia comporta.
Al centro del disegno di legge c’è la volontà di garantire che l’AI sia sviluppata e utilizzata in modo corretto, trasparente e responsabile, con un’enfasi sull’utilizzo “antropocentrico” che colloca l’uomo al centro del processo decisionale. Questo approccio si sposa con una vigilanza sui rischi economici e sociali, nonché sull’impatto sui diritti fondamentali, riflettendo una consapevolezza della complessità delle sfide poste dall’AI.
Per quanto riguarda la governance, il disegno di legge propone un modello di controllo congiunto tra l’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), riconoscendo la natura trasversale dell’AI e l’importanza di bilanciare l’innovazione digitale con la sicurezza cibernetica.
Venerdì 12 aprile, ore 17.00