Weekly Pills
I fatti salienti della settimana
26 – 29 Aprile
Conflitto russo-ucraino
Il Governo tedesco autorizza l’invio dei carri armati all’Ucraina. La Russia risponde ribadendo che “per incrinare la logica perversa delle forniture militari, [possono] infliggere duri colpi a chi dà armi al regime ucraino”
Intanto, viene demolita la statua dell’amicizia russo-ucraina, raffigurante un operaio ucraino ed uno russo, che insieme sorreggono la stella dell’ordine sovietico.
Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, chiede 20 miliardi al Congresso e 8,5 per garantire assistenza economica all’Ucraina. Decisione che chiama in causa anche gli alleati e, quindi, anche l’Italia, che sta andando avanti sulla questione armi.
Al Copasir, ascoltato il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, si decide che la lista delle armi da inviare resterà secretata.
La rielezione di Emmanuel Macron
A seguito del ballottaggio di domenica 24 aprile, Emmanuel Macron vince le elezioni e viene rieletto Presidente della Repubblica.
Ha ottenuto il 58,55% dei voti, contro il 41,45% di Marine Le Pen. Percentuale favorevole, ma che comunque denota un calo di consensi rispetto al 2017.
È l’unico, dopo Charles De Gaulle, ad essere stato rieletto senza coabitazione.
Petrocelli ufficialmente espulso dal Movimento 5 Stelle
Dopo il Tweet “buona festa della LiberaZione”, Vito Petrocelli è ufficialmente espulso dal Movimento 5 Stelle. Quella “Z”, infatti, è il simbolo della guerra russa in Ucraina, provocazione alla quale Giuseppe Conte risponde ufficializzando la fuoriuscita di Petrocelli dal Movimento perché “Il suo ultimo tweet è semplicemente vergognoso. Il 25aprile è una ricorrenza seria. Certe provocazioni sono inqualificabili”
Tutti i membri della Commissione, con la sola eccezione del Senatore Alberto Airola del M5S, scrivono alla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, per chiedere la destituzione del Senatore dal suo ruolo, benché secondo i Regolamenti questo non sarebbe possibile.
.. che si iscrive al Registro dei Partiti
Il Movimento 5 Stelle si iscrive al registro 2×1000 e diventa, quindi, un partito.
Il passo è certificato anche dalla pubblicazione, in Gazzetta Ufficiale, dello Statuto, che rappresenta un documento senza il quale non si può accedere ai contributi.
Lo Statuto, oltre a prevedere i simboli da poter utilizzare in campagna elettorale, si compone di 25 articoli, che sanciscono compiti e poteri del Movimento.
Limite ai doni per i Senatori
Ieri il Consiglio di Presidenza del Senato dà il via libera al nuovo Codice di comportamento dei senatori.
Oltre la “consuetudine” di cortesia, rispetto all’accettare doni, il Movimento 5 Stelle ritiene che il Codice sia ancora troppo soft, rappresentando una “battuta d’arresto in termini di trasparenza e credibilità”.
Via libera alla riforma del CSM
La Camera dà il via libera, con 328 voti favorevoli, 41 contrari e 25 astenuti, alla riforma dell’ordinamento giudiziario e del Consiglio superiore della magistratura.
Contro hanno votato Fratelli d’Italia e L’Alternativa, mentre Italia Viva si è astenuta. Al Senato, ora, è probabile che sul testo venga posta la questione di fiducia, che alla Camera è stata già evitata.
“Abbiamo proposto la riforma migliore possibile ben consapevoli che come ogni riforma tutto è perfettibile”, queste le parole della Ministra della Giustizia, Marta Cartabia.
Il quasi addio alle mascherine
Roberto Speranza firma un’ordinanza che limita l’utilizzo delle mascherine, prevedendo che dal 1° maggio al 15° giugno la mascherina resti obbligatoria nei seguenti luoghi:
- trasporti a lungo percorrenza e locale
- tutti gli eventi aperti al pubblico
- nelle strutture sanitarie
Sui luoghi di lavoro, invece, la mascherina resta raccomandata. In quelli privati, comunque, valgono i protocolli tra imprese e sindacato.
Nei contesti scolastici resta l’obbligo, secondo quanto previsto da previgente normativa.
Accordo provvisorio sul DSA
Consiglio dell’UE e Parlamento europeo raggiungono un accordo provvisorio sul DSA, Legge sui servizi digitali.
L’accordo politico provvisorio deve essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo prima di passare alle fasi formali della procedura di adozione di ciascuna istituzione.
Il DSA, una volta adottato, sarà direttamente applicabile in tutta l’Ue e si applicherà 15 mesi dopo l’entrata in vigore.
“Con l’accordo politico sulla legge sui servizi digitali (Dsa) l’Europa inaugura una nuova stagione: quella della piena correttezza e democrazia digitale, per cui ciò che è illecito offline lo è anche online“, queste le parole dei Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao.
Obama su Internet
All’Università di Stanford, Barack Obama, tiene un discorso sulle sfide della democrazia nel regno dell’informazione digitale.
Tra le principali affermazioni, l’ex Presidente sottolinea come gli eventi recenti ricordino che la democrazia non è né inevitabile né si esegue da sola, ma “tocca a noi stessi” in modo critico, facendo riforme che possano consentire alla democrazia di sopravvivere e prosperare, cambiare le circostanze.
Uno dei principali ostacoli riguarda proprio “il profondo cambiamento che sta avvenendo nel modo in cui comunichiamo e consumiamo informazioni”.
È inevitabile che piattaforme di ricerca e social network rappresentino la principale fonte di notizie e informazione, senza che però ci sia contezza delle manipolazioni e delle distorsioni sottostanti, perdendo così la capacità di distinguere tra “fatti, opinioni e pura finzione”.
Prima di fornire le soluzioni, però, l’ex presidente fornisce anche alcune precisazioni:
- I social network non hanno creato razzismo, divisione o qualsiasi problema già esistente nella società, ma risolvere la disinformazione può attenuare la questione
- Non si possono eliminare tutti i contenuti offensivi esistenti
- Qualsiasi regola che intende disciplinare la distribuzione di contenuti si baserà su chiari giudizi di valori.
Quindi, i principi guida dovrebbero essere: quanto una proposta rafforza o indebolisce la democrazia e quanto questa incoraggi un dibattito solido.
Non bisogna seguire la strada di Cina e Russia, che credono l’autoritarismo quale unica via per ristabilire l’ordine, utilizzando Internet come mezzo di sorveglianza o attraverso campagne di odio verso oppositori interni, ma “come prima democrazia bisognerebbe dare l’esempio migliore” e soprattutto “ognuno di noi, sia che lavoriamo in un’azienda tecnologica o che utilizziamo i social, sia che siamo un genitore, un legislatore, un inserzionista, ora è il momento di scegliere da che parte stare […]. Permettiamo alla nostra democrazia di appassire, o la rendiamo migliore?”
Elon Musk compra Twitter
Elon Musk, per 44 miliardi, compra Twitter.
“Con libertà di parola voglio dire una libertà che rispetta la legga. Sono contrario alla censura che va al di là della legge”, questa la posizione del CEO di Tesla.
Dopo l’annuncio, però le azioni dell’azienda crollano in borsa del 12%, facendo calare il patrimonio di Musk di 25 miliardi di $.
Secondo quanto riportato dalla sua portavoce, il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden è “preoccupato dal potere dei social media al di là di chi è alla guida“.
L’automatismo del cognome è illegittimo
La Corte Costituzionale stabilisce che tutte le norme che attribuiscono ai figli il cognome del padre, in modo automatico, sono illegittime.
In particolare, si tratta di una regola “discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio”.
Morta Assunta Almirante
Muore, a 100 anni, la memoria storica della destra italiana: Assunta Almirante, vedova di Giorgio Almirante.
Venerdì 29 aprile, ore 16.10