Weekly Pills
I fatti salienti della settimana
4 – 8 Settembre
La stretta del Governo sugli affitti brevi
Il Governo ha ripreso il discorso sugli Affitti brevi. Il Ministro del Turismo, Daniela Santanché, ha consegnato ai soggetti interessati il nuovo testo della normativa sugli affitti brevi. Si confermano, rispetto al testo in circolazione a maggio, sia l’obbligo del Codice identificativo nazionale (CIN) per ogni immobile sia la discussa misura sulla durata minima del pernottamento, che non potrà essere inferiore a due notti nelle aree del centro storico, artistico e di particolare pregio ambientale, comprese le zone circostanti con le medesime caratteristiche. Il CIN mira a contrastare le forme irregolari di ospitalità mentre, per quanto riguarda i temi fiscali, scende a due il limite di appartamenti che un proprietario può destinare alla locazione breve, ossia un periodo di massimo 30 notti, che sarà dunque tassato con cedolare secca su territorio nazionale.
Mentre la Santanché rivendica la paternità della misura (“sono molti anni che si aspettava un intervento specifico e non mi sembra che nessuno, prima di noi […] abbia mai voluto affrontare una questione riguardante un tema così complesso e spinoso”) serpeggia il malcontento tra gli operatori. Marco Celani, presidente Aigab (Associazione italiana gestori affitti brevi) e AD di Italianway, ha dichiarato che “siamo di fronte a un testo peggiorativo rispetto alla prima bozza del ddl locazioni turistiche”, accusando poi il Governo di aver tenuto conto esclusivamente delle richieste del mondo alberghiero.
Le prossime mosse del Governo: superbonus, Pnrr e Legge di bilancio
Al Forum Ambrosetti di Cernobbio, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha ripreso le parole della premier Meloni condannando la scelta del Superbonus. “Il Superbonus? A pensarci mi viene il mal di pancia. Non solo per gli effetti negativi sui conti pubblici ma perché ingessa la politica economica lasciando margini esigui ad altri interventi”. A fargli eco proprio il Presidente del Consiglio che ha sottolineato: “abbiamo bisogno di correre di più per far correre di più questa nazione”. Non solo il Superbonus, ma anche le difficoltà del Pnrr e le incognite sulla manovra di bilancio rischiano di rendere indigesti al Governo i prossimi mesi.
A proposito di Pnrr, Bruxelles ha dato il via libera al pagamento della terza rata da 18,5 miliardi. Notizia importante per l’esecutivo che, con gli spazi di manovra ridotti sulla legge di Bilancio, e con il negoziato sul Patto di Stabilità più che mai in ballo, non può permettersi ulteriori ritardi sui soldi del Pnrr. Oltretutto, sul tavolo c’è la richiesta di revisione dell’intero Piano, che l’Italia ha presentato l’8 agosto, e che prevede «la modifica di 144 tra progetti e riforme su circa 350, più il capitolo RePowerEu, che vale 19,2 miliardi, con le misure in campo energetico». Ed è proprio la legge di bilancio un altro nodo che il Governo dovrà sciogliere nei prossimi mesi. Sempre al Forum di Cernobbio, Giorgetti ha dichiarato che “Il bilancio dello Stato è la coscienza di una nazione”.
La manovra dovrà accontentare le varie richieste avanzate dai partiti di governo (taglio del cuneo fiscale, riduzione di imposte ed aliquote, sanità, Quota 41, sostegno a famiglie e natalità, Ponte sullo Stretto, bonus benzina per i redditi bassi), per le quali servirebbero 40 miliardi ma a disposizione ce ne sarebbero soltanto 8,5. Pesa sicuramente la spesa per il Superbonus che, se Eurostat confermerà l’indicazione di calcolarla tutta nelle spese dell’anno in cui matura il diritto, e non più spalmata su quattro o dieci anni, rischia di far scaricare 60 miliardi di euro sull’indebitamento di quest’anno, facendo schizzare il deficit, programmato al 4,5%, ben oltre il 6%. E la decisione di Bruxelles sulla riprogrammazione degli obiettivi del Pnrr, e della spesa per finanziarli, non c’è ancora. È dunque difficile tenerne conto nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef), attesa alla fine del mese.
Tajani a Pechino rilancia il partenariato con la Cina
Di fronte ad una molto probabile uscita dalla Belt and Road Initiative, il Ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, è stato a Pechino, dove ha incontrato il suo omologo Wang Yi nell’ottica di un rafforzamento tra la cooperazione tra l’Italia e la Cina. “È un bilancio certamente positivo con un rafforzamento delle relazioni tra Italia e Cina nel contesto del partenariato strategico che deve rappresentare un’opportunità per i nostri imprenditori”. Queste le dichiarazioni di Tajani, che ha comunque sottolineato come la decisione di uscire dalla Via della Seta spetterà al Parlamento. Secondo i politologi cinesi, ad ogni modo, non dovrebbero esserci ripercussioni negative nei rapporti tra i due Paesi, anche se si dovesse confermare l’abbandono dell’iniziativa Belt and Road.
Tajani ha espresso la volontà italiana di voler “avere relazioni più che positive con la Cina, vogliamo rafforzare la cooperazione sul fronte economico, industriale e commerciale”. La palla passa ora alla premier Meloni, attesa in autunno da Xi Jinping, in attesa della visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, prevista per il prossimo anno.
Dal Dl Caivano al rilancio del Mezzogiorno: cosa emerge dal Cdm
“È un modulo di intervento che non intende solo contrastare la piega della criminalità dei minori ma anche offrire un’alternativa alla strada”. Così il sottosegretario Mantovano durante la conferenza stampa post Cdm nell’illustrare il cosiddetto Decreto Caivano. Si tratta di un provvedimento che varrà appunto per il comune campano ma che è pensato per essere esteso ad altre aree “particolarmente degradate”, purché ne ricorrano le “condizioni”. Tra le norme vi sono quelle relative alla riqualificazione del territorio del Comune di Caivano e sull’applicabilità di misure cautelari ai minori di 18 anni. Oltre a specifici percorsi di reinserimento, il Decreto prevede la nomina di un Commissario straordinario, che è stato individuato in Fabio Ciciliano, dirigente medico della Polizia di Stato. Per quanto riguarda la sicurezza e la prevenzione della criminalità, vi è l’estensione del cosiddetto “daspo urbano” ai maggiori di 14 anni, che andrebbe a vietare l’accesso a particolari aree della città.
Per quanto riguarda il rilancio economico del Sud Italia, il cosiddetto DL Mezzogiorno introduce una sola Zona economica speciale al Sud al posto delle attuali otto. Le Zes beneficeranno di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative. Inoltre, a decorrere dal 1° gennaio 2024 la “ZES unica”, comprenderà i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna; infine, viene confermata la previsione di una Cabina di regia istituita presso la Presidenza del Cdm.
Vertice di maggioranza tra Legge di Bilancio e riforme
Il confronto interno tra la maggioranza, a cui hanno partecipato il presidente Meloni, i capigruppo e i Vicepremier, è durato circa due ore ed è servito per fare il punto su diverse questioni, a partire dall’imminente Legge di Bilancio senza trascurare la questione delle riforme. Dal vertice è emersa la posizione sulle azioni future: niente fretta (la legislatura è ancora lunga) e la manovra finanziaria sarà dedicata principalmente alla conferma del taglio del cuneo fiscale. Oltre alla finanziaria, la maggioranza intende concentrarsi sulle riforme, tra cui l’autonomia differenziata, in esame al Senato proprio in questi giorni, la riforma della Giustizia e la delega fiscale, senza dimenticare la riforma Costituzionale.
Alla vigila del vertice, il Vicepremier e Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, aveva assicurato “saremo unanimi, concordi, seri e concreti. Abbiamo davanti 4 anni abbondanti e porteremo avanti gli impregni presi”. Idee chiare anche sul taglio del cuneo, che resta una priorità: “non ci sarà alcuna sbavatura”, ha aggiunto Salvini. Al vertice non ha partecipato il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ma dal MEF sottolineano come la presenza del Ministro non fosse in agenda; l’incontro, del resto, era di tipo politico più che tecnico.
Venerdì 8 settembre, ore 17.00