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I principali fatti dal mondo della politica
Focus
Settimana
11/15
Set

I fatti salienti della settimana

Settimana Politica n.33/2023

11 – 15 Settembre

Tensioni europee: il caso Ita e la presidenza della Bei

Due questioni, emerse al termine del G20 di New Dehli, stanno creando tensioni tra l’Italia e l’Unione Europea. Una riguarda l’accordo tra Ita Airways e Lufthansa e l’altra la nomina del nuovo presidente della Banca Europea degli Investimenti (Bei).

Per quanto concerne la prima, Lufthansa sta cercando di acquisire il 41% di Ita Airways (che ha preso il posto di Alitalia nel 2021) con l’intenzione di aumentare la propria partecipazione al 100% entro il 2033. Dal momento che si tratta di un’operazione con ricadute sulla concorrenza serve il via libera Ue. A seguire la pratica sono gli uffici della commissaria Margrethe Vestager, candidata al vertice della Bei ed ora sotto la supervisione di Didier Reynders, commissario europeo della Giustizia. Secondo il governo italiano, la questione è stata sottoposta a Gentiloni da Giorgetti ma la Commissione ha fatto sapere di non aver ricevuto la notifica dell’intesa.

Relativamente alla nomina del presidente della Banca europea per gli investimenti, l’Italia ha candidato l’ex ministro del governo Draghi, Daniele Franco. Ma in corsa ci sono anche la vice premier spagnola Nadia Calviño e la commissaria danese alla Concorrenza Margrethe Vestager. La partita per la Bei è aperta e l’Italia cerca alleati. Giorgetti ha chiesto a Lindner l’appoggio della Germania e la Meloni potrebbe aver chiesto sostegno al cancelliere Olaf Scholz, con cui ha parlato a margine dell’omaggio al mausoleo di Gandhi.

L’Europa frena

Bruxelles rivede al ribasso le previsioni di crescita per quest’anno in tutta Europa, anche in Italia. I numeri recitano che il Pil Ue aumenterà dello 0,8% nel 2023 (dall’1% previsto nelle stime di primavera) e dell’1,4% nel 2024 (dall’1,7%). Anche la crescita dell’area euro viene rivista al ribasso allo 0,8% nel 2023 (dall’1,1%) e all’1,3% nel 2024 (dall’1,7%). Limate anche le previsioni per il Pil italiano: +0,9% (dall’1,2%) e +0,8% nel 2024 (dall’1,1% di primavera, quando era già maglia nera tra i Paesi Ue).

Per quanto concerne l’inflazione, la Commissione prevede che continui a diminuire. In particolare, in Italia è previsa quest’anno al 5,9% per scendere il prossimo al 2,9%. Intanto, la Bce ha deciso di alzare ancora il suo tasso di interesse di riferimento – quello che si usa per calcolare il tasso di prestiti e mutui nei Paesi dell’euro – al 4%, il massimo dalla creazione della moneta unica europea nel 1999.

Se le stime non possono di certo consolare, le dichiarazioni del commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, rendono il boccone meno amaro: “’l’Unione ha evitato una recessione”. Altra consolazione per l’Italia è che il Comitato economico finanziario ha dato il via libera al pagamento della terza rata del Pnrr da 18,5 miliardi. Dovrebbe arrivare verso la fine di settembre o ai primi di ottobre.

Per quanto riguarda Gentiloni, vari esponenti di Governo lo hanno accusato di non fare abbastanza gli interessi degli italiani, in particolare su riforma del patto di stabilità e accordo Ita-Lufthansa; accuse che il Commissario europeo all’economia ha definito ingenerose e autolesioniste.

Voluntary discolusre: la nuova idea del Governo

Collaborazione volontaria; così viene definita l’autodenuncia al Fisco dei contribuenti che detengono illecitamente capitali all’estero o nascondono contanti guadagnati in nero. In cambio della regolarizzazione della loro posizione, pagano una percentuale della somma nascosta.

A dire il vero questo non è il primo Governo a sperimentare la voluntary disclosure. Già l’esecutivo guidato da Matteo Renzi aveva introdotto questa misura; questa riguardava le violazioni commesse fino al 30 settembre 2014 e si chiuse nel novembre 2015. Dalle 130 mila autodenunce emersero circa 60 miliardi, e il recupero per l’Agenzia delle entrate (compreso il contante frutto di evasione) fu di 5 miliardi. La seconda edizione, relativa alle violazioni commesse tra l’ottobre 2016 e il luglio 2017, fruttò invece nella prima fase (dati non ufficiali) circa un miliardo, da 15 mila istanze. Nel 2020, il Comitato di esperti voluto dal governo Conte 2 e guidato da Vittorio Colao propose una terza ampia voluntary disclosure.

Al progetto attuale sta lavorando il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, di Fratelli d’Italia, che già ci provò l’anno scorso.

Tuttavia, le tante controindicazioni sulla misura hanno creato parecchia incertezza nel governo, che probabilmente lo proporrà solamente come emendamento di un parlamentare alla Legge di bilancio.

Francia e Germania dicono stop ai migranti

Berlino e Parigi hanno deciso di non accogliere i migranti provenienti dall’Italia. Il Patto Ue raggiunto a giugno viene rimesso quindi in discussione e crea un nuovo fragile fronte per l’Italia.

Il governo tedesco ha sospeso il “meccanismo volontario di solidarietà” a causa della pressione migratoria, soprattutto per l’irritazione nei confronti dell’Italia di non rispettare il regolamento di Dublino.

Anche la Francia ha rafforzato il confine tra Mentone e Ventimiglia a causa dell’aumento dei flussi migratori.

Il rischio per l’Italia ora è che sia nuovamente abbandonata a sé stessa e ridotta a carta assorbente dell’Europa per i migranti, con un acuirsi delle tensioni proprio mentre si discutono fondamentali dossier economici, dal Patto di stabilità al Pnrr.

Intanto la situazione nell’isola di Lampedusa peggiora sempre di più ma la linea della premier Giorgia Meloni rimane la stessa: «La questione dei ricollocamenti è secondaria. È una coperta di Linus. L’unico modo per risolverla per tutti è fermare i movimenti primari, ovvero gli arrivi in Italia». Ma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ammette che, al momento, come fermare gli arrivi nessuno lo sa.

Last but not least, l’accordo con Tunisi non sta dando nemmeno lontanamente i risultati sperati con il 90% dei migranti sbarcati a Lampedusa negli ultimi 3 mesi provenienti proprio dalla Tunisia.

Critiche arrivano dalla segretaria del Pd, Elly Schlein pagare i dittatori per tentare di bloccare i flussi non blocca i flussi” mentre il vice premier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha detto che “non si deve escludere nessun tipo di intervento” per fermare gli arrivi, compreso l’utilizzo della Marina militare.

Lo Stato dell’Unione, l’ultimo discorso della von der Leyen

La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, nel suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione, non ha menzionato una sua possibile ricandidatura anche se circola la voce di un possibile ticket von der Leyen-Rutte, con l’ex premier olandese che potrebbe guidare il Consiglio europeo.

Von der Leyen ha cercato di evitare polarizzazioni su temi controversi, cercando di posizionarsi come figura di sintesi tra popolari, socialisti e liberali, i quali l’hanno sostenuta fin dall’inizio.

Tra i dossier più delicati, la Presidente della Commissione Ue ha annunciato un’indagine anti-sovvenzioni riguardante i veicoli elettrici provenienti dalla Cina, a causa dell’inondazione del mercato di auto elettriche a basso costo. La Germania teme ritorsioni, mentre la Francia sostiene l’indagine.

Inoltre, la nomina di Mario Draghi,una delle menti economiche più grandi d’Europa” per preparare un report sul futuro della competitività europea ha fatto notizia in Italia. La scelta è nata dopo un articolo dell’ex premier italiano sull’Economist che evidenziava le sfide dell’Europa. La premier italiana Meloni ha considerato positiva la nomina di Draghi ma il suo vice, Matteo Salvini è stato molto più riservato e freddo nei commenti.

Incontro Meloni – Orbán

Giorgia Meloni ha incontrato il primo ministro ungherese Viktor Orbán a Budapest, partecipando a un convegno sulla natalità. Durante la visita, la premier italiana ha sottolineato i punti in comune con il suo omologo, come la difesa dell’identità nazionale, familiare e religiosa e la percezione che quest’ultima sia sotto attacco. Ha anche sottolineato la volontà di “difendere Dio“.

Carlo Calenda, leader di Azione, ha criticato Meloni su Twitter per tali affermazioni, sostenendo che non sono in linea con un conservatorismo moderno ed europeo.

Meloni e Orbán condividono una vicinanza politica da tempo. Tuttavia, Orbán è piuttosto isolato in Europa, in particolare per la sua opposizione alle sanzioni contro la Russia e le accuse di erodere lo stato di diritto in Ungheria. A seguito di queste preoccupazioni, i principali gruppi del parlamento europeo hanno richiesto una sospensione dei finanziamenti UE all’Ungheria.

Inoltre, l’Ungheria si è opposta al nuovo Patto Ue sulla migrazione e l’asilo, nonostante fosse sostenuto dall’esecutivo italiano.

Via della Seta: l’incontro dell’Italia con la Cina

Durante il G20 di New Dehli, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha avuto un incontro con il premier cinese Li Qiang. Sul tavolo l’accordo per la Via della Seta, la Belt Road Initiative, che a meno di ulteriori sorprese, l’Italia dovrebbe non rinnovare. Tuttavia, la premier italiana ha tenuto a specificare che l’Italia non ha ancora preso una decisione sul merito della questione e che qualora l’alleanza non dovesse proseguire, ciò non comprometterebbe i rapporti con la Cina.

Venerdì 15 Settembre, ore 18.00