Weekly Pills
I fatti salienti della settimana
9 – 13 settembre
Liguria: è Bucci il candidato del Centrodestra
Marco Bucci, attuale sindaco di Genova, è stato scelto come candidato del centrodestra per la presidenza della Regione Liguria; un nome che ha raccolto finalmente il consenso di tutte le forze della coalizione dopo settimane di incertezze. Tra i nomi circolati vi erano quelli di Ilaria Cavo, Edoardo Rixi e Pietro Piciocchi, ma su nessuno di loro è stato raggiunto un accordo unanime.
Bucci è noto per il “Modello Genova”, che ha gestito con successo la ricostruzione del Ponte Morandi e il rilancio economico della città. “Sono sicuro di lasciare la Liguria nelle mani di un amico“, ha dichiarato l’ex presidente Giovanni Toti. Anche la premier Giorgia Meloni ha dato il suo endorsement: “una persona seria e competente che saprà dare il meglio per la regione”.
Dall’opposizione, però, arrivano critiche. “Bucci rappresenta la continuità di un modello che non ha saputo rispondere ai reali bisogni dei liguri”, ha dichiarato il deputato PD Luca Pastorino, sottolineando le difficoltà della regione in settori chiave come la sanità e i trasporti. Anche altri esponenti della sinistra vedono nella candidatura di Bucci un rischio di immobilismo: “È la scelta del passato, non del futuro“, ha aggiunto Pastorino.
Le nomine Rai sono ancora in alto mare
Niente da fare sulla questione delle nomine Rai: l’elezione dei consiglieri di amministrazione, inizialmente prevista per il 12 settembre, è slittata al 26 settembre, come stabilito dalla Conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama. Il vertice di inizio settimana, a cui hanno partecipato Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, è stato segnato dall’incertezza: per far ratificare in Commissione di vigilanza la presidenza di Simona Agnes mancano almeno due voti. Nel mentre, Giuseppe Conte si è detto disponibile a considerare un nome “autorevole” per la presidenza, aprendo anche ad altre opzioni oltre alla Agnes, come Giovanni Minoli, gradito anche alla Meloni.
Secondo i dem, la maggioranza sarebbe ancora lontana dal fare una proposta; Tajani e Forza Italia, infatti, non sarebbero disposti a cedere su Agnes. Nel frattempo, il rinvio delle nomine sta bloccando diverse attività negli uffici Rai: Francesco Palese, Segretario di Unirai, ha chiesto alla politica di “iniziare a piazzare persone con un minimo di competenza”. La speranza collettiva è che la situazione riesca a sbloccarsi nelle prossime settimane.
Le opposizioni tracciano il perimetro del nuovo Campo largo
In occasione della festa di Alleanza Verdi e Sinistra, sul palco sono salito Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Riccardo Magi. I cinque leader dell’opposizione hanno rinnovato la sfida al governo Meloni, con Magi che ha proposto la creazione di un “tavolo permanente” di consultazione per il centrosinistra, nonostante permangano differenze di vedute su alcuni temi, come il conflitto in Ucraina. Ad ogni modo, l’idea è quella di costruire una piattaforma programmatica unica: “da qui, oggi, – ha dichiarato Bonelli – parte la ‘Terra Comune’ del centrosinistra”. Schlein, dal canto suo, ha dichiarato che “la gente è stufa di litigi da condominio, bisogna unire le nostre forze su temi concreti”.
Pesanti le assenze di Matteo Renzi e Carlo Calenda ma i 5 Stelle sono irremovibili: il veto su Renzi non può cadere: “etica pubblica, lotta all’affarismo e affidabilità non sono semplici beghe di condominio, ma il core business dell’intesa su un programma credibile e alternativo. Da Azione, invece, è lo stesso Calenda a far sapere che “sui temi siamo divisi ed è per questo che non siamo nel campo largo, che è un gran casino”.
Fitto non convince la maggioranza Ue
La proposta di Ursula von der Leyen di nominare Raffaele Fitto vicepresidente esecutivo della Commissione europea sta sollevando polemiche tra socialisti, liberali e verdi. Fitto, fedelissimo di Giorgia Meloni e membro dei Conservatori e Riformisti europei (ECR), viene visto da molti come un rappresentante dell’estrema destra, minacciando la coesione della maggioranza europea. Terry Reintke, capogruppo dei Verdi, ha dichiarato: “Proporre un politico del gruppo dei conservatori come parte della leadership della Commissione minerebbe intenzionalmente la coalizione democratica ed europeista di luglio.” Anche il gruppo S&D ha avvertito: “sarà molto difficile, se non impossibile, sostenere i commissari presentati da Ursula von der Leyen” se Fitto dovesse essere confermato.
Dall’altra parte, il Partito Democratico italiano ha espresso il proprio sostegno. Nicola Zingaretti, capodelegazione dem, ha affermato: “Ben venga un ruolo di peso per l’Italia, difendiamo questa prerogativa. Giudicheremo il commissario Fitto senza nessun pregiudizio.” Von der Leyen, di fronte a queste divisioni, avrà tempo fino al 17 settembre per prendere una decisione fondamentale per mantenere l’unità della Commissione e il suo equilibrio politico.
Cambiamenti e nuove alleanze nella politica italiana
La politica italiana è in fermento, con scosse e riposizionamenti che stanno ridefinendo gli equilibri sia a destra che a sinistra. Nelle ultime settimane, diversi protagonisti hanno preso decisioni che potrebbero avere un impatto profondo sul futuro dei loro partiti e del panorama politico nazionale. Luigi Marattin, insieme a diversi altri dirigenti, ha lasciato Italia Viva in disaccordo con l’adesione al “campo largo”, annunciando la fondazione di una nuova associazione chiamata “Orizzonti Liberali”. L’iniziativa si ispira alle visioni europeiste di Mario Draghi e punta a creare uno spazio politico alternativo. Anche nel centrodestra si registrano cambiamenti di rilievo: Rachele Mussolini ha abbandonato Fratelli d’Italia per passare a Forza Italia, portando con una visione più progressista sui diritti civili. Ciò ha scosso gli equilibri della destra, aprendo interrogativi sul futuro del centrodestra.
Nel frattempo, la Lega si riorganizza internamente: Matteo Salvini ha sostituito Giancarlo Giorgetti e Lorenzo Fontana come vicesegretari con i suoi fedelissimi Claudio Durigon e Alberto Stefani, segnando una svolta significativa per il partito. Sul fronte del PD, la Segretaria Elly Schlein continua a lavorare per un’alleanza più ampia con le forze di opposizione, dialogando con il M5S e AVS, anche se restano distanze con Carlo Calenda di Azione e Virginia Raggi, che continua a rifiutare qualsiasi accordo con i partiti tradizionali.
Venerdì 13 settembre, ore 16.15