Weekly Pills

I principali fatti dal mondo della politica
Focus
Settimana
10/14
Apr

I fatti salienti della settimana

Settimana Politica n.14/2023

11 – 14 aprile

Il Governo vara il DEF

Il Consiglio dei ministri, riunitosi martedì 11 aprile, ha approvato il Documento di Economia e Finanza, il primo del Governo Meloni.

Il provvedimento – si legge nel comunicato stampa della Presidenza del Consiglio – delinea i tre obiettivi programmatici principali della politica economica e di bilancio dell’Esecutivo per il medio termine, ovvero la rinuncia ad alcune delle misure straordinarie di politica fiscale attuate negli ultimi anni (leggasi Superbonus) e l’individuazione di nuovi interventi a sostegno dei soggetti più vulnerabili e per il rilancio dell’economia, la riduzione del debito pubblico e del rapporto deficit/PIL e il sostegno alla ripresa dell’economia nazionale. Nel breve periodo, l’obiettivo sarà invece quello di sostenere la ripartenza della crescita, contenere l’inflazione e introdurre misure a sostegno dei lavoratori: nelle prossime settimane sarà infatti adottato un provvedimento che prevede un taglio da tre miliardi di euro dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi per il periodo maggio-dicembre.

Sul fronte del debito pubblico, il rapporto debito/PIL – pari al 144,4% nel 2022 – è destinato a calare: 142,1% nel 2023, 141,4% nel 2024, 140,9% nel 2025, fino a raggiungere il 140,4% nel 2026. In diminuzione anche il rapporto deficit/PIL, che dovrebbe scendere i oltre 2 punti percentuali nel triennio: 4,5% nel 2023, 3,7% nel 2024, 3% nel 2025 e 2,5% nel 2026.

Riviste invece al ribasso – rispetto a quanto previsto dal DPB di novembre – le stime di crescita del PIL, che dovrebbe salire dello 0,9% nel 2023, dell’1,4% nel 2024, dell’1,3% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026.

Il DEF prevede inoltre un andamento discendente della pressione fiscale che dovrebbe passare dal 43,3% nel 2023 al 42,7% entro il 2026.

Partecipate, ecco i nuovi vertici

Dopo settimane di braccio di ferro, il Governo annuncia i nuovi vertici delle cinque principali società partecipate del Paese. Molti i volti nuovi, ma diverse sono anche le conferme di peso. Su tutti quelle, annunciate, di Descalzi ad ENI e Del Fante a Poste Italiane. Nuovi invece i Presidenti: al vertice del cane a sei zampe viene nominato il Comandante generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana, mentre nuova Presidente di Poste è Silvia Rovere. 

Cambi anche in Enel, dove Flavio Cattaneo subentra a Francesco Starace nel ruolo di AD, mentre nel ruolo di Presidente arriva Paolo Scaroni, e in Leonardo, dove viene nominato AD l’ex Ministro (e attuale consulente del Governo) Roberto Cingolani; Presidente sarà invece l’ambasciatore Stefano Pontecorvo.

Dal valzer di nomine emerge anche la prima AD donna, impegno annunciato tempo fa dalla premier Meloni: si tratta di Giuseppina Di Foggia, che sbarca alla guida di Terna; presidente del colosso energetico viene nominato Igor De Biasio.

Il Terzo Polo non c’è più: è rottura tra Calenda e Renzi

In questi giorni è naufragato il progetto di partito unico con Italia Viva”. Con questa lapidaria affermazione si apre il video, postato da Carlo Calenda su Twitter il 13 aprile alle due del pomeriggio. Cala definitivamente il sipario sul Terzo Polo, nato in piena campagna elettorale nell’estate del 2022 con l’aspirazione di costituire un’area di centro moderata, riformista ed europeista. Ma niente da fare: dopo poco più di otto mesi, i due “padri” del progetto, Matteo Renzi e lo stesso Calenda, prendono strade separate. L’unione è crollata sotto i colpi dei feroci tweet targati Calenda e Italia Viva.

Pare che il casus belli sia stata la decisione del leader di Italia Viva di assumere la direzione del Riformista, decisione comunicata a Calenda solo quindici minuti prima di renderla pubblica.

La scelta di proseguire per strade separate è tutta politica: non si trattava tanto di regole e tempistiche che avrebbero portato al partito unico (il documento preparato da Azione era stato sostanzialmente approvato da Itala Viva) quanto di una precisa scelta di Calenda che – forse persuaso che l’8% nei sondaggi siano da attribuire a lui più che all’ex premier – ha deciso di andare avanti da solo. Dal canto suo, Renzi aveva già dato ad intendere di avere pronta una via d’uscita, dopo aver accentrato su di sé tutte le cariche del proprio partito.

Che Renzi sia un alleato ingombrante è fuor di dubbio e la valutazione di Calenda deve essere andata in questa direzione. Le conseguenze sono tutte da valutare: cosa succederà con i gruppi in Parlamento? E, soprattutto, che tipo di partita giocheranno Azione e Italia Viva alle europee del 2024? Come andrà la caccia agli alleati? E che ne sarà delle personalità di spicco dell’ormai ex Terzo Polo, su tutte Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini? Tutte domande a cui solo il tempo darà una risposta.

Eco-vandali, il Governo vuole inasprire le sanzioni

Il Governo ha presentato un disegno di legge che inasprisce le sanzioni per chi “distrugge, disperde, deteriora, deturpa o imbratta” beni culturali o paesaggistici.

Obiettivo del provvedimento sono i cd. “eco-vandali”, ovvero coloro che si rendono protagonisti dell’imbrattamento di monumenti, opere d’arte e palazzi storici, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sul tema del cambiamento climatico. Negli ultimi mesi hanno conquistato l’attenzione dei media gli attivisti di Ultima Generazione, che hanno gettato vernice su Palazzo Madama, su Palazzo Vecchio e su numerose opere d’arte all’interno di musei.

Il ddl prevede una sanzione amministrativa da 20mila a 60mila euro per chi distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui, mentre per chi deturpa, imbratta o destina i beni culturali a un uso pregiudizievole o incompatibile con il loro carattere storico o artistico, la sanzione sarà tra 10mila e 40mila euro. I proventi, devoluti al Ministero della cultura, saranno destinati prevalentemente al ripristino dei beni danneggiati.

Venerdì 14 aprile, ore 16:30

Open Gate Italia Srl | Via di Villa Belardi, 24 00154 Rome | VAT IT09992661000 | REA RM-1202504 | authorized capital 111.111,00€
Developed by Thinknow