Skip to main content

Weekly Pills

I principali fatti dal mondo della politica
Focus
Settimana
22/26
AGO

I fatti salienti della settimana

Settimana Politica n. 34/22

22 – 26 Agosto

Draghi al Convegno di Rimini

Il Presidente del Consiglio dimissionario, Mario Draghi, è intervento sul palco del meeting di Comunione e Liberazione a che si è svolto a Rimini dal 20 al 25 agosto.

Per il Premier una standing ovation di dieci minuti da parte della platea accorsa per ascoltare le parole di Draghi, il quale ha toccato diversi temi al centro del dibattito politico italiano. In apertura del suo intervento il pensiero del Presidente è andato ai giovani sui quali ha affermato “Vivete la politica soprattutto come testimonianza di una vita coerente con gli ideali, sperate, combattete e costruite. Voi giovani siete la speranza della politica”.

Durante il discorso Draghi ha parlato inoltre del ruolo centrale dell’Italia nelle organizzazioni tradizionali, rimarcando l’importanza di abbandonare visioni che definisce di “protezionismo e isolazionismo” e di incentivare la partecipazione attiva del paese in questo delicato momento geopolitico.

A tal proposito, l’attenzione è stata rivolta alla questione del gas che nella giornata di mercoledì ha raggiunto il suo massimo storico sfiorando quota 302 € a MW, sul punto il Premier ha insistito sugli sforzi condotti dal suo governo per raggiungere l’obiettivo di stoccaggio individuato dall’UE per il mese di ottobre, 90% di riserve e ha precisato come le forniture russe siano sempre meno necessarie, affermando inoltre che entro l’autunno del 2024 si avrà una sostanziale indipendenza dal gas proveniente dalla Russia.

In chiusura c’è stato spazio per il PNRR sul quale sono stati evidenziati gli obiettivi raggiunti in questi mesi e quelli in attesa di essere raggiunti assicurando che il Consiglio dei ministri è “al lavoro per raggiungere il più alto numero possibile di obiettivi prima del cambio di governo”.

Gas, stoccaggi in crescita ma sul pil pesa l’incognita russa

Secondo quanto riferito dalla piattaforma indipendente europea GIE-AGSI lo stoccaggio di gas in Italia ha raggiunto quasi il 79% della capienza totale. La Germania secondo paese insieme all’Italia con maggiore dipendenza dal gas russo è al 79,54% della sua capacità.

Nonostante i dati sulle scorte siano positivi, vista anche la buona risposta di altri paesi europei come Francia, Belgio e Repubblica Ceca che superano ampiamente l’80%, la possibile interruzione delle forniture da parte della Russia nel mese di agosto porterebbe a gravi conseguenze.

Lo scenario è stato elaborato da parte di economisti appartenenti al Meccanismo europeo di stabilità secondo i quali una tale interruzione provocherebbe ripercussioni sul PIL dei singoli paesi con contrazioni fino 2,5% in Italia e 1,7% in Germania, innescando inoltre una serie di razionamenti dovuti all’esaurimento precoce del gas e a possibili recessioni economiche nei paesi maggiormente esposti. Secondo gli esperti una riduzione nel consumo di gas, come indicato dall’UE, intorno al 15% assicurerebbe un contraccolpo più soft con perdite nel PIL intorno all’1,1%.

La questione del gas tiene in scacco la campagna elettorale

Il prezzo del gas in Italia ha raggiunto un nuovo picco dopo quello di inizio settimana comportando la reazione di tutte le forze politiche coinvolte nella campagna elettorale.

Il leader più attivo sotto questo profilo è Carlo Calenda che propone uno stop alla campagna elettorale per poter affrontare la questione al tavolo con l’attuale Premier dimissionario Draghi per  quello ha definito “un piano assolutamente straordinario” che prevede l’ipotesi di scostamento di bilancio. Della stessa opinione sembra essere il leader dem Enrico Letta che da parte sua propone un intervento governativo nel quale si contempli una scissione fra costi dell’energia fossile e quelli delle rinnovabili.

Non sono della stessa opinione le altre forze politiche con la Lega che per bocca di Salvini risponde alla proposta di Calenda con ironia “Forse sa già che ha perso”, anche Conte, dal Movimento 5 stelle, non accoglie l’invito del terzo polo e dei dem e preferisce ricordare che “Noi l’allarme per interventi massicci per famiglie e imprese, scostamento e tetto al prezzo del gas lo abbiamo lanciato 6 mesi fa portando proposte a Draghi. Le risposte non sono arrivate” e aggiunge “sugli extraprofitti poi il Governo si è perso per strada 9 miliardi necessari ad aiutare i cittadini sulle bollette. E ora a pagare sono le famiglie”.

Fratelli d’Italia in maniera più moderata apre alla questione emergenziale e con La Russa ammette che la questione dei rigassificatori è una via percorribile a patto che i territori non vengano scavalcati nella decisione. 

Aumenta la povertà in Italia

L’Istituto europeo di statistica, Eurostat, ha pubblicato nuove tabelle che riguardano la percentuale di povertà nei paesi dell’Unione. Secondo i dati raccolti l’Italia ha visto un peggioramento sostanziale sotto questo profilo con percentuali che sfiorano il 21%, mai così alte negli ultimi 30 anni.

A pesare molto è un generale impoverimento della popolazione dovuto alla congiuntura internazionale, l’aumento dei costi per cibo e forniture essenziali, l’aumento dei costi energetici. Dal quadro dipinto dalle tabelle di Eurostat risulta che 11,84 milioni di italiani percepiscono un reddito del 60% inferiore a quello medio disponibile. 

Il dato, evidenzia l’istituto, riguarda anche i bambini in età prescolare, il 31,6 % di questi vive in famiglie ad alto rischio di povertà ed esclusione sociale o mancanza di accesso a beni materiali di primaria importanza.

A fare eco ai dati di Eurostat è anche Assoutenti che, citando i dati dell’Istat, indica come sempre più famiglie italiane siano attualmente costrette a scegliere fra pagare le bollette o comprare cibo. Il Presidente Furio Tuzzo sul punto ha commentato è “una situazione vergognosa per un paese civile contro la quale è necessario intervenire abbattendo subito l’Iva sugli alimentari, e fissando prezzi amministrati per luce e gas, allo scopo di contenere l’avanzata della povertà in Italia”.

L’allarme arriva anche da Confcommercio Imprese Italia che, con la situazione attuale, stima il fallimento di 120 mila imprese del settore terziario entro il primo semestre del 2023 con conseguenze gravi per il posto di lavoro di 370 mila dipendenti del settore.

Zaporizhzhia continua il braccio di ferro fra Russia e Ucraina

Continua ad essere molto alta la tensione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina dove in questi giorni sono continuati i bombardamenti e le interruzioni delle reti elettriche che alimentano l’impianto. Nella giornata di giovedì la centrale è stata scollegata nuovamente dalle centrali circostanti comportando l’utilizzo di motori ausiliari diesel per tenere l’impianto in attività durante il blackout.

Il Presidente Zelensky sul punto ha sottolineato che “L’Ucraina sta facendo tutto il possibile per evitare una catastrofe nella centrale di Zaporizhzhia” aggiungendo “Il mondo deve capire di che minaccia si tratta: se non si fossero accesi i generatori diesel, se l’automazione e il nostro personale dell’impianto non avessero reagito dopo il blackout, allora saremmo già costretti a superare le conseguenze dell’incidente da radiazioni”.

Anche gli Stati Uniti attraverso la portavoce della Casabianca Karine Jean-Pierre ha chiesto che sia concordata una demilitarizzazione immediata della centrale da parte dei soldati russi.

Venerdì 26 agosto, ore 17:00