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I principali fatti dal mondo della politica
Focus
Settimana
14/18
FEB

I fatti salienti della settimana

Settimana Politica n. 7/2022

14 – 18 febbraio

Referendum: bocciate eutanasia legale e cannabis, via libera sulla giustizia

La Corte costituzionale è chiamata ad esprimersi sull’ammissibilità dei referendum abrogativi su giustizia, cannabis ed eutanasia legale.

Dopo tre ore di Camera di consiglio, la Corte boccia il referendum per la legalizzazione dell’eutanasia dal momento che non preserverebbe “la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana”.

Per Marco Cappato si tratta di una “brutta notizia”, non solo per chi soffre ma anche per la democrazia. “La bocciatura deve ora spingere il Parlamento a approvare la legge sul suicidio assistito”, le parole del leader per Partito Democratico, Enrico Letta. Di parere opposto la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, per la quale quella della Consulta è una “Decisione sacrosanta. Un quesito inaccettabile che avrebbe scardinato l’ordinamento”.

In risposta al pronunciamento della Corte costituzionale la politica “batte un colpo”, e venerdì la legge sul suicidio assistito compie un primo passo simbolico alla Camera, dove vengono respinti i primi emendamenti del centrodestra che avrebbero potuto bloccare l’avanzamento del ddl.

Inammissibile anche il referendum sulla cannabis.Il Presidente della Consulta Giuliano Amato, nel corso di una conferenza stampa, precisa che la decisione non è politica, ma dovuta al fatto che “nell’elenco [di sostanze da depenalizzare] non c’è la cannabis, ma papavero e coca. Ammettendo il referendum, avremmo violato obblighi internazionali”.

L’inammissibilità del referendum sulla #CannabisLegale è una delusione, ero già pronto a fare una convinta campagna a favore. Ora però zero scuse, lavoriamo in Parlamento per andare in quella direzione”, commenta su Twitter il senatore PD Tommaso Nannicini.

Ammissibili invece quasi tutti i referendum in materia di giustizia, sostenuti con forza dalla Lega: i cittadini saranno chiamati ad esprimersi su separazione delle carriere, incandidabilità (legge Severino), custodia cautelare, modalità di elezione del CSM e valutazione dei magistrati. Unico quesito ritenuto inammissibile è quello sulla responsabilità civile dei magistrati, dal momento che – spiega Amato – “essendo sempre stata la regola per i magistrati quella della responsabilità indiretta, la introduzione della responsabilità diretta rende il referendum più che abrogativo”.

Il Governo va sotto quattro volte sul Decreto Milleproroghe

Il Governo viene battuto quattro volte in Commissione sul Decreto Milleproroghe.

L’episodio irrita non poco il Presidente del Consiglio Draghi, secondo il quale i voti in Parlamento vanno garantiti “oppure non si va avanti”.

Uno dei temi di scontro è il tetto all’uso del contante, che un emendamento di FdI lascia a 2.000 euro fino a gennaio 2023 (prorogando quindi l’abbassamento a mille euro previsto). Mentre il testo, dopo l’approvazione in Commissione, torna alla Bilancio per la valutazione sulle coperture, è scontro tra i partiti della maggioranza, con il M5S che fa sapere che presenterà un emendamento in Assemblea per riportare il tetto del contante a 1.000 euro.

Critiche anche rispetto all’emendamento sulle sigarette elettroniche e sui prodotti sostitutivi del tabacco, a base di nicotina. Forza Italia, infatti, in Commissione pare abbia voto contro questo emendamento soprattutto per motivi di metodo. Per Raffaele Nevi, Vicecapogruppo di FI alla Camera, “è impensabile inviare un emendamento così complesso, che regolamenta di fatto un intero settore, poco prima di metterlo in votazione e senza discuterne in maggioranza. Un atto proposto che trascura completamente la filiera del tabacco, che invece necessita, come chiediamo da tempo, di essere attenzionata in modo diverso anche per ciò che attiene le misure fiscali che devono essere revisionate. Secondo noi il tabacco italiano rappresenta investimenti e posti di lavoro e non può essere in alcun modo dimenticato“.

I nuovi regolamenti parlamentari

A otto mesi dall’approvazione della riforma costituzionale che riduce il numero di parlamentari, la Camera avvia l’iter per l’approvazione del nuovo regolamento.

La bozza prevede, tra altre, modifiche per frenare il fenomeno dei cd. “cambi di casacca”. L’obiettivo è quello di scoraggiare il passaggio da un gruppo parlamentare all’altro: i parlamentari che cambiano gruppo decadono dagli incarichi ricoperti all’interno della Camera, a meno che ciò non sia dovuto ad una scissione.

I regolamenti saranno votati in giunta il prossimo 25 febbraio, per poi passare in Aula. “Depositata in Giunta la proposta di riforma dei #regolamenti parlamentari: una tappa importante da cui partire per il confronto con i gruppi. Adesso a passi spediti verso la riforma”, queste le Parole del Presidente della Camera, Roberto Fico.

CDM su Balneari e Bollette

Nel corso della settimana si tengono due Consigli dei Ministri. Nel primo il Governo approva l’emendamento al DDL Concorrenza sulle concessioni balneari, che dal 2024 saranno messe a bando. Critica la Lega, che rinvia però eventuali proposte di modifica all’esame del Parlamento.

Ulteriore CdM nella giornata di venerdì, nel corso del quale viene varato all’unanimità un decreto-legge da 5,8 miliardi per far fronte al caro-bollette.

Cingolani fissa i tetti per gli interventi del Superbonus

Il  Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani firma il decreto che fissa i tetti per gli interventi del Superbonus 110%, decreto con il quale – secondo le parole del Ministro – “si completa l’operazione che sta portando avanti il Governo ponendo un freno all’eccessiva lievitazione dei costi riscontrata in tempi recenti e riportando il Superbonus a un esercizio ragionevole che tuteli lo Stato e i cittadini venendo incontro anche alle esigenze del settore e dell’efficientamento energetico”. 

Sul Superbonus interviene anche il Governo, che in CdM vara norme più severe per far fronte alle frodi.

30 anni da Mani Pulite

Sono trascorsi trent’anni dall’arresto del socialista Mario Chiesa, il 17 febbraio del 1992, episodio che segna l’inizio di Tangentopoli.

Tra la fine del 1992 e l’inizio del 1993 i primi avvisi di garanzia arrivano anche ai segretari del Partito Repubblicano Italiano, Giorgio La Malfa e del Partito Socialista Italiano, Bettino Craxi, che sarà poi travolto dinanzi all’Hotel Raphael, dopo il rifiuto del Parlamento a concedere l’autorizzazione a procedere, da una pioggia di monetine.

Pubblicate le lettere di Tiziano Renzi al figlio

Pubblicate le lettere che Tiziano Renzi scrisse al figlio Matteo Renzi, dopo le dimissioni di quest’ultimo da segretario del PD. “Marco Carrai è un uomo falso”, mentre “Bianchi, Bonifazi e Boschi sono una banda bassotti che hanno davvero lucrato senza ritengo della posizione di accoliti tuoi”, le parole che i PM hanno deciso di depositare e, dunque, far circolare, nonostante l’opposizione dei difensori.

Parole dure anche nei confronti dello stesso Matteo, per il quale “prova tenerezza” perché “malgrado” le capacità e i “donivivela fine di un’epoca”.

Tensione tra Ucraina e Russia

Dopo la decisione del ritiro dei propri connazionali dall’Ucraina da parte di USA, Regno Unito e Italia, la tensione continua ad aumentare, soprattutto a seguito dell’allerta del Governo ucraino a “non sorvolare Odessa fino a sabato prossimo”.

Supportiamo l’Ucraina. La sua sovranità e la sua economia“, scrive su Twitter il commissario europeo agli Affari Economici Paolo Gentiloni.

Intanto, da una nota della Farnesina si legge che “nel quadro della costante azione condotta dall’Italia per favorire l’allentamento della tensione ai confini fra Russia e Ucraina e per una soluzione diplomatica della crisi in atto”il Ministro degli esteri Luigi Di Maio si reca in missione a Kiev e nel corso dell’incontro ribadisce “il pieno sostegno dell’Italia alla sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina, in stretto coordinamento con i partner Ue e alleati Nato”.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz definisce “le attività militari russe al confine con l’Ucrainainconcepibili. Intanto la cifra che Berlino ha promesso a Kiev è di 300 mln €, mentre le armi richieste per contrastare una eventuale offensiva sono 12mila missili anticarro.

Intanto, il presidente del Consiglio Mario Draghi volerà presto a Mosca, precisando che “per il momento episodi di de-escalation sul terreno non si sono visti“.

Intanto, nella giornata di venerdì una forte esplosione è stata segnalata nel centro di Donetsk, nell’Ucraina orientale, nei pressi del palazzo del Governo dei separatisti filo-russi.

La Corte europea blocca i fondi a Polonia e Ungheria

Per violazione dello Stato di diritto, la Commissione europea – dopo il via libera della Corte di Giustizia dell’UE – può bloccare i fondi del bilancio comunitario a Polonia e Ungheria.

Tensione al Parlamento europeo, dove l’eurodeputato bulgaro Angel Dzhambazki insulta Sandro Gozi e gli rivolge un saluto fascista. La Vicepresidente del Parlamento, Pina Picierno, chiede provvedimenti disciplinari per l’inaccettabilità di simboli fascisti.

Anche gli OTT paghino i costi delle reti

Deutsche Telekom, Orange, Telefónica e Vodafone scrivono una lettera ai legislatori europei, con la quale chiedono di obbligare anche gli OTT (Over-The-Top) a contribuire ai costi dell’infrastruttura di rete.

Secondo gli operatori, infatti, i costi dovrebbero essere ripartiti in modo proporzionato, essendo gli OTT responsabili di oltre il 70% del traffico e ricevendone profitti, mentre la maggior parte dei costi sono a carico degli operatori.

Dalla lettera emerge anche che se tale condivisione non dovesse realizzarsi, gli operatori potrebbero interrompere lo sviluppo delle reti e ciò implicherebbe che, all’aumentare della qualità dello streaming corrisponderà una minore qualità dell’esperienza utente.

Venerdì 18 febbraio, ore 18:30