20 – 24 marzo
“L’Italia può dirsi molto soddisfatta” delle conclusioni del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo, secondo la premier Giorgia Meloni. Molti i temi sul tavolo, dall’Ucraina ai migranti, dal Patto di Stabilità allo stop alle auto inquinanti entro il 2035. Al termine della prima giornata, la Presidente del Consiglio ha avuto un lungo bilaterale con il Presidente francese Macron, “una discussione molto buona che ci ha permesso di chiarire molti argomenti e di definire le questioni sulle quali possiamo agire insieme”, secondo l’inquilino dell’Eliseo. Importante segnale di disgelo dopo le tensioni dei mesi scorsi.
Su dossier migranti, tema caldissimo in Italia e ritenuto strategico dal nostro Governo, la premier ha riconosciuto “un cambio di passo” dell’UE, che ora lo considera “una priorità” e che lavora “alla concretezza dei risultati che mi sembrano buoni e dimostrano la buona fede nell’affrontare questa materia”.
Meloni ha anche ribadito la contrarietà dell’Italia allo stop alle auto inquinanti entro il 2035, norma che metterebbe in difficoltà l’industria italiana, spingendo per una apertura ai biocarburanti: “Stiamo dimostrando come anche i biocarburanti rispettino le emissioni zero: se una tecnologia risponde a quei target, può essere utilizzata”.
Sul tavolo anche il MES, che l’Italia – unico Paese in Europa – non ha ancora ratificato: “non va discusso a monte ma a valle e nel contesto in cui opera”, secondo Meloni.
Parlando alle Camere in vista del Consiglio europeo, la Presidente del Consiglio Meloni ribadisce con forza il sostegno dell’Italia all’Ucraina e l’intenzione del Governo di proseguire con l’invio di armi.
La linea dell’Esecutivo trova però sempre più distinguo all’interno della maggioranza, con la Lega che, con il proprio capogruppo al Senato Romeo, si schiera contro la “corsa agli armamenti sempre più potenti, con il rischio di un incidente da cui non si possa più tornare indietro” e accusa come “le iniziative di mediazione di alcuni Paesi vengono subito accantonate e giudicate non credibili ancor prima di essere analizzate attentamente”. Segnali alla premier vengono inviati anche a Montecitorio, dove nessun esponente leghista siede sui banchi del Governo durante l’intervento di Meloni; assenza che viene minimizzata dal capogruppo del Carroccio Molinari (“non c’è alcun problema politico”).
Martedì prossimo dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri un nuovo decreto Aiuti sulle bollette, per calmierare le tariffe nel secondo trimestre dell’anno. Ad annunciarlo è il Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, il quale anticipa che il nuovo provvedimento confermerà molte delle misure attualmente in vigore (IVA al 5% sul gas, azzeramento degli oneri di sistema, rinnovo del bonus sociale, crediti di imposta per le imprese), introducendo tuttavia anche alcune novità, come il bonus termico, una compensazione per le famiglie (senza limiti di reddito) che scatterà quando il prezzo del gas supererà una certa soglia. Grazie alla discesa del prezzo del gas, il decreto avrà un valore complessivo di 5 miliardi.
È scontro all’interno del PD per l’elezione dei nuovi capigruppo. Le indicazioni della nuova Segreteria, guidata da Elly Schlein, sono quelli di votare Francesco Boccia al Senato e Chiara Braga alla Camera, ma la minoranza – che ha sostenuto Bonaccini alle primarie – non ci sta e chiede scelte “condivise”, minacciando di andare alla conta e di far “scendere in campo” Serracchiani (già capogruppo a Montecitorio) e Delrio a Palazzo Madama.
L’elezione dei capigruppo si terrà martedì, e se Schlein non dovesse cedere sui propri candidati l’area vicina a Bonaccini potrebbe sfaldarsi e andare allo scontro con la maggioranza del partito.
Venerdì 24 marzo, ore 17:00