Weekly Pills
I fatti salienti della settimana
11 marzo – 15 marzo
Convegno su riforma fiscale: l’intervento di Giorgia Meloni
Mercoledì 13 la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta al Convegno “La riforma fiscale – Attuazione e prospettive – I decreti attuativi approvati, gli obiettivi del 2024, i nuovi testi unici” alla Camera dei Deputati. Affiancata dal Ministro dell’Economia, Giorgetti, e dal Viceministro Leo, la Premier ha dichiarato che la prossima tappa del Governo è la riduzione delle tasse per il ceto medio. L’obiettivo è ampliare gli sgravi fiscali avviati con il primo modulo della riforma dell’Irpef, cosa che ha portato benefici solo ai redditi più bassi. Si tratta di un “obiettivo di legislatura”, ha detto la Meloni, con lo scopo di avere “un fisco più giusto, che non sia considerato nemico e dunque raggirato”. La Premier è stata chiara: “non abbiamo amici a cui fare favori, non aiutiamo i furbi, ma solo gli italiani onesti […] non penso e non dirò mai che le tasse sono bellissime”.
Il ministro Giorgetti ha poi spiegato che “i primi passi della riforma vanno esattamente nella direzione auspicata: andare incontro alle famiglie, restituire il potere d’acquisto, premiare chi investe, rischia e lavora”. Critiche intanto le opposizioni, con la segretaria Dem Elly Schlein che ha dichiarato “sono bellissime la sanità pubblica e la scuola privata, ma questo governo è impegnato a trovare slogan e si dimentica delle esigenze concrete delle persone”. Riccardo Magi, di +Europa, ha definito “un miraggio” il taglio delle tasse, mentre il senatore pentastellato Turco ha accusato il Governo di voler realizzare un “fisco per gli amici”.
Salvini, Bernini, Roccella e Calderone al Question Time
Mercoledì 13 marzo si è tenuto il Question Time alla Camera, durante il quale il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha risposto alle interrogazioni dell’Onorevole Pastorella (Az) riguardanti le iniziative per una riforma del settore della mobilità non di linea. Il Ministro si è detto fiducioso sul fatto che il Governo possa trovare una soluzione equilibrata nell’interesse degli utenti, dei tassisti e degli NCC. Ha sottolineato l’importanza di favorire una crescita armonica per tutti non considerando gli attori in gioco in conflitto tra loro. Inoltre, Salvini ha evidenziato che “l’istituzione del registro rappresenta un punto di partenza fondamentale, poiché consente ai comuni di verificare l’offerta dei servizi”.
Sul fronte del Ponte sullo Stretto di Messina, c’è stato un confronto tra il Ministro, e Angelo Bonelli (AVS): durante un’interrogazione sulle obbligazioni contrattuali poste alla società Stretto di Messina in caso di aumento dei costi e ritardi nell’esecuzione del progetto, Bonelli accusato il Ministro di avere eccessiva fretta di realizzare l’opera. Accuse che Salvini ha liquidato definendole “semplicemente folli”.
Di congedo di paternità obbligatorio e tutela occupazionale ha parlato invece il Ministro del lavoro, Elvira Calderone, mentre il Ministro dell’Università, Bernini, ha affrontato lo spinoso tema delle validità dei diplomi di laurea nel settore sanitario in relazione a un’inchiesta giudiziaria avviata dalla procura di Palermo. Infine, la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, Eugenia Roccella, ha risposto a interrogazioni riguardanti le iniziative per l’attuazione piena della normativa sull’interruzione volontaria di gravidanza e sulle politiche per la promozione e valorizzazione del ruolo della donna nella società
Cosa emerge dalle elezioni in Abruzzo
Le elezioni in Abruzzo hanno certificato la vittoria di Marco Marsilio, riconfermato Presidente di Regione. Fratelli d’Italia può esultare due volte: non solo per la vittoria di Marsilio, che ha staccato Luciano D’Amico di quasi 43mila voti, ma anche perché – con 100mila preferenze in più rispetto alle ultime Regionali – la lista FdI è risultata la più votata. È cresciuta anche Forza Italia, che porta a casa il 13.4% dei voti – due anni fa era all’11% – quasi doppiando la lega, che si è fermata al 7.6%. Buone notizie, in realtà, anche in casa PD: con 117 mila voti, la lista Dem è stata la più votata in assoluto. Chi non può proprio esultare è il MoVimento 5 Stelle, che si è fermato al 7% (dal 18.4% delle Politiche e 9.7% delle Regionali), e va male anche Azione che, senza i renziani, arriva al 4%.
Sui risultati abruzzesi ha sicuramente pesato il calo dell’affluenza, che ha segnato un record negativo di 52.2%. C’è poi il dato geografico: Marsilio ha vinto all’Aquila e a Chieti, D’Amico a Pescara e a Teramo. E se il Centrosinistra va meglio nei capoluoghi (nelle quattro città D’Amico ha prevalso 50.7 a 49.3), Marsilio ha stravinto in provincia dell’Aquila, feudo elettorale di Meloni. Insomma, la Meloni può tentare di classificare come incidente di percorso le elezioni Sarde, con un occhio alle elezioni lucane del 21 e 22 aprile.
La relazione di fitto sul PNRR
Durante l’ultimo rendiconto semestrale, il ministro Raffaele Fitto ha difeso vigorosamente la revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonostante le contestazioni delle Regioni sui tagli e le richieste di maggiore controllo della spesa provenienti dalle opposizioni. Secondo Fitto, le rimodulazioni dei fondi erano indispensabili per garantire un uso efficiente delle risorse. Il Ministro, ad ogni modo, ha assicurato che non vi saranno riduzioni nei finanziamenti alla sanità.
Le Regioni, tuttavia, continuano a lamentare la scarsità di risorse nel settore sanitario, sollevando dubbi sull’efficacia della revisione. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio e il Partito Democratico hanno espresso la necessità di maggiori dettagli sullo stato di attuazione del PNRR, mentre il MoVimento 5 Stelle ha sollecitato una trasmissione celere della quinta relazione, richiedendo una comparazione dettagliata tra il piano originario e quello rivisto.
In Basilicata il PD sceglie Domenico Lacerenza
A poco più di un mese dalle elezioni del 21 e 22 aprile in Basilicata, e a pochi giorni dalla presentazione delle liste, il Centrosinistra ha deciso: il candidato unitario sarà Domenico Lacerenza. Si tratta di una candidatura “last minute”, con PD, M5S, Verdi & Sinistra e +Europa che hanno raggiunto infine l’accordo con Angelo Chiorazzo, indicato come candidato dal movimento cattolico Basilicata Casa Comune ma non gradito ai 5 Stelle, mentre il lucano Speranza, ex Ministro della Salute, di cui era stato fatto il nome, ha declinato ogni offerta di candidatura.
Si tratta a questo punto di uno scontro a due, con Lacerenza chiamato alla sfida contro il Presidente uscente Vito Bardi. A proposito di Bardi, è probabile che Azione e Italia viva si schiereranno a supporto dell’ex generale della Guardia di Finanza ma bisognerà attendere sabato 23 marzo alle 12, termine ultimo per la presentazione delle liste. E se Lacerenza si dice “onorato”, nella speranza di “essere all’altezza”, Bardi confida “ancora una volta nella fiducia dei lucani […] ho a cuore la crescita della Basilicata e della sua centralità nel mezzogiorno, affinché abbia un suo protagonismo in Italia e in Europa”.
Venerdì 15 marzo, ore 16.30