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I principali fatti dal mondo della politica
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Settimana
03/07
Apr

I fatti salienti della settimana

Settimana Politica n.13/2023

3 – 7 aprile

PNRR, come stanno le cose?

L’elefante al centro della stanza, in Italia, è senza dubbio rappresentato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sono recenti, infatti, le notizie circa ritardi nell’attuazione delle misure previste dal Piano e c’è anche chi parla di rischi relativi all’arrivo della prossima tranche di risorse da parte dell’Europa. Andiamo con ordine.

Ad ora, l’Italia ha speso solo il 6% dei fondi ricevuti: sui 191 miliardi e mezzo del PNRR, alla fine del 2022, il nostro Paese ne ha spesi solo 23. A proposito di terza tranche, che riguarda i 55 obiettivi del secondo semestre 2022, la Commissione europea ha sollevato obiezioni su concessioni portuali, reti di teleriscaldamento e Piani urbani integrati. Last but not least, l’atavico problema della burocrazia italiana: riforme troppo lente che rallentano i 27 obiettivi del primo semestre 2023, che valgono 16 miliardi. Tra le riforme bloccate vi è anche la concorrenza, su cui il CdM non riesce a trovare la quadra.

La Commissione si sta dimostrando paziente ma ha dato a Roma un mese di tempo per decidere quali progetti modificare o eliminare dal PNRR. Il Governo vaglia l’ipotesi di spostare alcuni dei progetti del Piano sui Fondi di coesione per spostare, nel mentre, risorse PNRR su progetti effettivamente fattibili entro il 2026.

Sul tema è acceso il dibattito tra le forze politiche. Meloni difende con forza l’operato del Governo, mentre le opposizioni chiedono a grand voce che il Ministro Fitto – che non nasconde le criticità – riferisca in Parlamento, cosa che dovrebbe avvenire entro la fine del mese. Ma anche all’interno della maggioranza non mancano gli attriti, con il capogruppo leghista a Montecitorio Riccardo Molinari che sostiene che sia “meglio non spendere i fondi PNRR che spenderli male”.

Se il DL PA punta a mettere una pezza alla mancanza di personale dedicato ai progetti PNRR nelle Pubbliche Amministrazioni, è bene ricordare come il governo Draghi ebbe poco tempo, nel 2021, per inviare i progetti a Bruxelles. Insomma, entro il 30 aprile l’Italia è chiamata a rivedere gli investimenti del Piano, per evitare di mettere a rischio i fondi e dare un segnale forte all’Europa.

Concorrenza, è ancora fumata nera. Via libera al DL PA

Ancora niente da fare per il ddl sulla concorrenza: durante il Consiglio dei ministri del 6 aprile è sorto un ulteriore intoppo, questa volta relativo alle misure sulle concessioni per gli ambulanti. È necessario che, in linea con la direttiva Bolkestein, si aumenti la concorrenza nel settore del commercio ambulante, appunto, ma i Ministri non riescono a sciogliere il nodo; per altro, il ddl rappresenta uno degli obiettivi del PNRR annuali.

Semaforo verde, invece, per quanto riguarda il decreto-legge per 3mila assunzioni nella PA, così come è andato in porto il d.l., promosso dal ministro Lollobrigida, atto a istituzionalizzare una cabina di regia sulla siccità, guidata dal leader della Lega, Matteo Salvini.

Il cosiddetto DL PA, inoltre, mira a consentire alle pubbliche amministrazioni il potenziamento delle proprie strutture, con particolare riguardo a quelle coinvolte nell’attuazione del PNRR o nella tutela della salute e dell’incolumità pubblica. Per il terzo (e ultimo?) atto sul ddl Concorrenza l’appuntamento è per il prossimo CdM.

Elezioni in Friuli, vince Fedriga

Nessuna sorpresa in Friuli-Venezia Giulia, dove il Governatore uscente, il leghista Massimiliano Fedriga, stravince le elezioni regionali e viene riconfermato con oltre il 64% dei voti. Molto distante il candidato del centrosinistra – appoggiato da PD e M5S – Massimo Moretuzzo, fermo al 28,3%. Raggiunge un sorprendente 4,66% Giorgia Tripoli, sostenuta – tra gli altri – da Italexit, il Popolo della Famiglia e il movimento no-vax 3V, ma rimane fuori dal Consiglio regionale per appena 90 voti (la lista Insieme Liberi arriva al 3,98%, con lo sbarramento al 4%; Tripoli ha già annunciato che chiederà il riconteggio delle schede). Deludente il risultato di Alessandro Maran, candidato del Terzo Polo, che si ferma abbondantemente sotto il 3%.

Sul fronte dei partiti, la Lega torna prima forza politica della Regione con il 19%, seguita da FdI (18%) e PD (16,5%). Ottiene il 17,7% la Lista civica a sostegno del Governatore uscente (Lista Fedriga). Sopra il 6% Forza Italia (6,6%) e Lista Moretuzzo (6,2%). Bassissime invece le percentuali di M5S (2,4%) e Terzo Polo (2,7%).

Nuovo ricovero per Berlusconi: ha la leucemia mielomonocitica

Nuovo ricovero per il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che si trova nel reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano. La diagnosi è leucemia mielomonocitica cronica, malattia della quale il Cavaliere soffrirebbe da circa due anni.

Messaggi di auguri di pronta guarigione giungono da tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione. Berlusconi sente al telefono Meloni e Salvini, il capogruppo Barelli e il vice Tajani, il quale fa sapere che l’ex premier “sta reagendo positivamente alle cure”.

Dall’ospedale, dove riceve la visita di tutti i familiari, il leader forzista rassicura “è dura ma ce la farò anche questa volta”.

Vigilanza RAI, Floridia Presidente

Come anticipato nei giorni scorsi, la pentastellata Barbara Floridia è stata eletta Presidente della Commissione di Vigilanza Rai. La senatrice lascerà la carica di capogruppo del MoVimento a Palazzo Madama, ruolo in cui le dovrebbe subentrare l’ex Ministro Patuanelli.

Vicepresidenti sono state elette Maria Elena Boschi (Az-IV) e l’ex Sottosegretaria al MUR Augusta Montaruli (FdI).

Forza Italia, nuovi vertici alla Camera

Dopo l’avvicendamento, la scorsa settimana tra Alessandro Cattaneo e Paolo Barelli come capogruppo, Forza Italia cambia anche gli altri vertici del gruppo a Montecitorio. Nuovo capogruppo vicario è Raffaele Nevi, mentre vice-capigruppo sono Rita Dalla Chiesa, Deborah Bergamini e Francesco Cannizzaro. A Stefani Benigni la carica di tesoriere, mentre nuovi segretari d’Aula sono Alessandro Battilocchio e Mauro D’Attis.

Renzi nuovo direttore de “Il Riformista”

In una lunga intervista al Corriere della Sera, rilasciata lunedì, aveva comunicato l’intenzione di prendersi una pausa dalla politica attiva: “continuerò ad intervenire in Senato, ma non farò il day-by-day”. Due giorni dopo, l’annuncio a sorpresa: Matteo Renzi sarà, per un anno, il nuovo direttore del quotidiano Il Rifomista. Il leader di Italia Viva succede a Piero Sansonetti, che andrà a dirigere l’Unità, storico quotidiano di sinistra che, dopo alcuni anni, tornerà in edicola.

Nella conferenza stampa di presentazione, tenutasi nella tarda mattinata di mercoledì presso l’Associazione della Stampa estera, l’ex premier fa sapere che continuerà a fare il parlamentare

(“non lascio ma raddoppio”) e assicura che il quotidiano “non avrà una posizione politica legata al Terzo Polo” ma vorrà raggiungere “anche quella parte riformista della maggioranza e del PD che non si riconosce nei valori di Meloni e Schlein”.

Donald Trump è in stato di arresto: 34 capi d’accusa

L’ex Presidente americano Donald Trump si è presentato in tribunale a New York in relazione a 34 capi d’accusa riguardanti pagamenti effettuati all’attrice porno Stormy Daniels e alla modella Karen McDougal durante la sua campagna elettorale del 2016. L’accusa sostiene che Trump abbia falsificato documenti aziendali per pagare le due donne, al fine di impedire loro di rivelare che avevano avuto rapporti sessuali o relazioni con lui dieci anni prima, quando era sposato.

Trump, che si è professato innocente, è il primo ex Presidente americano a finire sotto processo dopo aver affrontato per due volte già l’impeachment dalla Camera. Il suo rinvio a giudizio è una resa dei conti dopo anni di indagini sui suoi affari personali, commerciali e politici. Avviene mentre l’ex Presidente inizia la terza campagna per la Casa Bianca e mentre sono in corso altre indagini a Washington e ad Atlanta che potrebbero produrre ulteriori accuse.

La NATO fa 31: la Finlandia entra nell’Alleanza Atlantica

Con la consegna delle trenta ratifiche dei Paesi membri e la firma del ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto a Bruxelles, la Finlandia entra ufficialmente nella Nato.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è congratulato con l’omologo finlandese Sauli Niinistö, affermando che “la Nato è diventata l’unica effettiva garanzia di sicurezza nella regione in mezzo all’aggressione russa”, lanciando così un messaggio critico all’Unione Europea.

L’adesione della Finlandia rappresenta un duro colpo per la Russia, che acquista una nuova lunghissima frontiera con la Nato (i due Paesi confinano per 1.300 km) e perde parte della sua superiorità strategica nel grande Nord artico. Il mutamento maggiore riguarda l’accesso della Russia all’Atlantico attraverso il Baltico, precedentemente condiviso tra paesi Nato, Paesi neutrali e la Russia stessa. Tuttavia, l’ingresso delle tre repubbliche baltiche nella Nato ha isolato l’enclave russa di Kaliningrad e ora, con l’eventuale ingresso della Svezia, il controllo del mare sarà maggiormente in mano all’Alleanza, limitando gli spazi di manovra della Russia.

Venerdì 7 aprile, ore 13:00

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