Weekly Pills
I fatti salienti della settimana
1 aprile – 5 aprile
In arrivo nuove norme per la gestione dell’IA
Le Commissioni IX Trasporti e X Attività Produttive della Camera hanno iniziato l’esame del disegno di legge presentato da Valentina Grippo (Azione) che promuove l’istituzione di un quadro normativo per coordinare e pianificare la politica nazionale riguardante l’intelligenza artificiale e l’innovazione digitale. Il cuore del provvedimento si concentra sul delineare le finalità della legge, che mira innanzitutto a garantire un efficace coordinamento e una programmazione coerente della politica nazionale in campo di intelligenza artificiale e innovazione digitale. In questo contesto, al Presidente del Consiglio dei Ministri è conferita un’importante responsabilità, ovvero quella di dirigere, coordinare e assumere la responsabilità politica generale delle politiche ministeriali relative a questi settori.
Altro elemento chiave del provvedimento è l’istituzione di un Comitato Interministeriale, il cui compito sarà proprio quello di coordinare e programmare la politica nazionale su intelligenza artificiale e innovazione digitale. La composizione di questo organo riflette l’importanza trasversale di questi temi e coinvolge vari Ministeri, tra cui Difesa, Interno, Cultura, Agricoltura, Istruzione, Imprese, Infrastrutture e Trasporti, Ambiente, Affari Esteri e Finanze, oltre al Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome. Tra i compiti principali del Comitato ci sarà la redazione di un documento strategico di politica nazionale sull’intelligenza artificiale e l’innovazione digitale, che definirà la strategia politica e le linee guida per lo sviluppo delle tecnologie digitali e dei servizi applicativi, con l’obiettivo di promuovere la crescita economica del Paese.
Inoltre, il provvedimento prevede la creazione di un Consiglio Consultivo composto da esperti del settore, incaricato di fornire supporto tecnico al Comitato per gli aspetti più specialistici delle attività assegnate. Un elemento degno di nota è l’assenza di compensi o indennità per i membri del Comitato e del Consiglio, sottolineando l’approccio orientato al servizio pubblico e alla volontà di garantire la massima trasparenza e imparzialità nel processo decisionale.
L’adozione di questo provvedimento potrebbe rappresentare un punto di svolta significativo nella strategia nazionale sull’intelligenza artificiale e sull’innovazione digitale, consentendo all’Italia di posizionarsi in modo competitivo nell’economia digitale globale e di affrontare le sfide e le opportunità del futuro con maggiore determinazione e coerenza.
Giorgetti: DEF entro 10 aprile, il documento sarà “piu asciutto”
Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso dell’audizione di fronte alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, ha enfatizzato l’importanza di una ponderata gestione delle risorse pubbliche, considerando il livello del debito italiano per garantirne la sostenibilità. Il Ministro ha annunciato che il prossimo Documento di economia e finanza sarà presentato al Parlamento con una conformazione più leggera, in linea con le nuove direttive europee. Giorgetti ha dichiarato: “La fisionomia del nuovo Piano fiscale-strutturale e del Rapporto di monitoraggio annuale comporterà la necessità di rivedere le disposizioni che disciplinano il DEF.” Ha inoltre spiegato che “la definizione dei dettagli di questi nuovi documenti è ancora in corso a livello europeo.” Il prossimo DEF, quindi, sarà l’ultimo a essere presentato separatamente, Il ministro ha aggiunto: “Quanto alla seconda sezione e agli allegati al Def attualmente previsti, abbiamo avviato una riflessione sui contenuti ancora necessari e sui documenti nei quali declinarli.” Questo sottolinea un impegno verso una gestione più efficiente e trasparente delle politiche economiche nazionali.
Emanuele Orsini nuovo Presidente di Confindustria
Emanuele Orsini è stato designato presidente di Confindustria per il mandato 2024-2028 con un solido consenso di 147 voti del consiglio generale su 173 presenti, in seguito alla decisione di Edoardo Garrone di fare un passo indietro. Orsini è entrato in Confindustria nel 2015 come membro della giunta di Confindustria Modena, unendosi al Consiglio generale nel 2017. Nel maggio 2020, Carlo Bonomi lo ha nominato vicepresidente con delega al credito, alla finanza e al fisco. Il Presidente designato ha iniziato il suo percorso professionale presso l’azienda di famiglia, Sistem Costruzioni, specializzata nella realizzazione di strutture in legno. Nel 2020 ha assunto il ruolo di Presidente e AD degli investimenti presso Tino Prosciutti spa, un’azienda parmense con quattro stabilimenti produttivi. In passato ha ricoperto la carica di presidente di Assolegno e di Federlegno Arredo.
Dopo la sua elezione, Orsini si è rivolto agli industriali con un messaggio focalizzato sull’importanza dell’unità e della collaborazione all’interno dell’associazione. Ha sottolineato inoltre la necessità di superare le divisioni e guardare al futuro con determinazione, sottolineando l’importanza di modificare il regolamento per le elezioni in base alle esigenze emerse durante il processo elettorale. “Cercherò di convincere i 26 che non mi hanno votato“, ha poi aggiunto Orsini. L’elezione “definitiva” si terrà il 23 maggio con il voto dell’assemblea dell’associazione degli industriali.
Respinte le mozioni di sfiducia a Salvini e Santanchè
La Camera ha bocciato le mozioni di sfiducia ai ministri Matteo Salvini e Daniela Santanchè. La mozione contro Salvini riguardava i rapporti tra la Lega e Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, comprese alcune manifestazioni di vicinanza al regime russo espresse dal leader leghista. In realtà, nelle ore precedenti al voto, la Lega aveva fatto circolare una nota in cui spiegava come la guerra “ha totalmente cambiato i giudizi e i rapporti politici con la Russia, che prima dell’invasione era un importante interlocutore di tutti i governi italiani”, specificando poi che gli accordi tra Lega e Russia Unita erano decaduti con l’inizio del conflitto.
Stesso esito ha avuto la mozione contro il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè. In questo secondo caso, Italia Viva – nel nome del garantismo – si è schierata al fianco della Santanchè, della quale le opposizioni avevano chiesto le dimissioni sulla base di quanto emerso sulle società Visibilia, Bioera e Ki Group. Per entrambe le mozioni la bocciatura era piuttosto scontata, trattandosi di mozioni presentate dalle opposizioni e su cui la maggioranza ha fatto quadrato; ad ogni modo, se al Parlamento la Santanchè ha trionfato, resta adesso da vedere come si evolverà la sua situazione giudiziaria.
Al via la discussione sulla settimana lavorativa corta
La Commissione Lavoro della Camera sulla proposta di legge che prevede una riduzione dell’orario di lavoro a 34 ore effettive a parità di retribuzione: si tratta della cosiddetta settimana lavorativa corta. La proposta di legge è stata avanzata da Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi e Sinistra. AVS ha inoltre chiesto l’istituzione di un Fondo di incentivazione alla riduzione dell’orario di lavoro per i datori che adottino una diminuzione di almeno il 10% dell’orario settimanale.
Assieme alla proposta di AVS verranno discusse anche quella presentata dal M5S e dal PD; la proposta dei 5 Stelle punta alla settimana lavorativa di 32 ore, con “sindacati e datori di lavoro che avranno facoltà di stipulare specifici contratti per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione”. Anche in questo caso si propone un esonero contributivo per i datori, mentre il PD punta alla “definizione di nuovi modelli organizzativi e produttivi imperniati sulla riduzione dell’orario di lavoro, anche nella formula di quattro giorni lavorativi settimanali”
Secondo Giorgetti l’Italia può far fronte alla procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo
Mercoledì 3 aprile, nel corso dell’audizione sulla governance europea, il Ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che, essendo terminata a fine 2023 la sospensione del Patto di Stabilità e Crescita introdotta a seguito della pandemia e prorogata per via della crisi energetica, “l’indebitamento netto conduce il nostro paese dritto verso una procedura d’infrazione per disavanzo eccessivo”. “È certo che la Commissione europea – ha aggiunto – raccomanderà al Consiglio di aprire una procedura di deficit eccessivo contro di noi così come contro diversi altri paesi: noi, la Francia e altri 10”. Nel 2023 il disavanzo dell’Italia, cioè l’indebitamento netto, è stato stimato dall’Istat a quota 7,2% del Pil. A pesare sui conti pubblici italiani sono state le “garanzie disegnate durante la fase più acuta della crisi indotta dal Covid” che hanno immesso liquidità nel sistema imprenditoriale italiano “sostenendo le categorie più fragili nell’acquisto della prima casa e supportando le nostre esportazioni”.
La procedura di infrazione obbligherà l’Italia a ridurre il suo deficit strutturale – al netto di fattori una tantum e fluttuazioni del ciclo economico – di almeno lo 0,5% del PIL all’anno. Essere sottoposti a una procedura di riduzione del deficit metterebbe temporaneamente l’Italia al riparo dall’obbligo dell’UE di ridurre il suo debito di almeno 1 punto percentuale all’anno. Al momento, il governo prevede di ridurre il rapporto debito/PIL di soli 0,6 punti percentuali dal 2023 al 2026. Il commissario europeo agli affari economici, Paolo Gentiloni, durante un convegno a Pesaro nell’ambito delle iniziative per la Capitale della Cultura 2024 è intervenuto su quanto dichiarato dal ministro Giorgetti dichiarando “penso che Giorgetti, anche se gli annunci ufficiali verranno tra qualche mese, abbia detto una cosa largamente prevedibile, e che credo non debba essere vista con nessuna preoccupazione in termini di terremoti finanziari o cose di questo genere“.
Prima approvazione della modifica costituzionale per l’elezione diretta del Premier
La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha dato il primo via libera alla modifica costituzionale per l’elezione diretta del Premier. Elisabetta Casellati, Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Normativa, ha ribadito la necessità di completare la riforma prima di affrontare la legge elettorale. Ha avvertito che la legge elettorale sarebbe stata limitata da restrizioni invalicabili senza una prima approvazione della riforma costituzionale. “Questa è una tappa fondamentale verso un sistema politico più efficiente”, ha dichiarato Casellati.
Alberto Balboni, FdI, ha sottolineato che, anche se il testo finale della legge elettorale non è ancora stato definito, ci sono due opzioni principali per garantire la governabilità e la rappresentanza dopo l’elezione diretta del Premier. “Dobbiamo scegliere il metodo che meglio rappresenta gli interessi dei cittadini”, ha poi aggiunto. In risposta alle domande sulla governabilità, la Lega ha sollevato interrogativi ai suoi alleati. “Dobbiamo assicurarci che il Premier eletto abbia il sostegno necessario per governare in modo efficace“, ha sottolineato Paolo Tosato, Vicepresidente della Commissione. Il testo rimarrà in Commissione fino alla fine di aprile prima di essere portato all’Aula per la votazione. “Questo è solo l’inizio di un processo importante per il futuro della nostra democrazia“, ha concluso Casellati.
Venerdì 5 aprile, ore 19.00