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I principali fatti dal mondo della politica
Focus
Settimana
22/24
Apr

I fatti salienti della settimana

Settimana Politica n. 16/2024

22 aprile – 24 aprile

Bis per Vito Bardi in Basilicata

Netta vittoria per Vito Bardi, riconfermato alla guida della Basilicata con il 56.63% delle preferenze (153.088 voti). Nulla da fare per il Centrosinistra, con Marrese che ha ottenuto il 42.16%, mentre Eustachio Follia, candidato per Volt, porta a casa solo l’1.21%. Il sostegno delle liste centriste di Carlo Calenda e Matteo Renzi si è rivelato decisivo, visto che è valso più del 16% delle preferenze. Per quanto riguarda la coalizione vincitrice, anche in Basilicata (come già accaduto in Sardegna e in Abruzzo) Forza Italia ha superato la Lega, attestandosi al 12.5% mentre il Carroccio si è fermato al 7.78% contro il 19.15% del 2019.

Voglio ringraziare i lucani per la fiducia che mi hanno accordato, per la seconda volta”. Così Vito Bardi, sulla scia delle dichiarazioni di Gorgia Meloni, che ha a propria volta ringraziato i cittadini che “hanno voluto confermare il loro sostegno alle nostre politiche”. Dalle opposizioni è invece arrivato un mea culpa, con la Vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno (PD) che ha parlato di “errori che hanno condizionato il risultato”. A pesare sulla sconfitta del Csx è stata la confusione sulle candidature, con le incertezze che hanno coinvolto Angelo Chiorazzo prima e Domenico Lacerenza poi. Ma un dato che va sottolineato è il forte astensionismo: alle urne si è recato solo il 49.8% dei lucani aventi diritti al voto.

Ok al Patto di Stabilità ma l’Italia si astiene

Il nuovo Patto di Stabilità e Crescita è prossimo all’entrata in vigore, avendo ricevuto il via libera definitivo dal Parlamento Ue a Strasburgo in una votazione rapida. Sebbene una chiara maggioranza lo abbia approvato, l’Italia è rimasta notevolmente assente. Il testo introduce significative modifiche alla governance economica, mantenendo i parametri del 3% e del 60% per il deficit e il Pil, ma concedendo piani di rientro più graduale per i Paesi con debito elevato.

Nonostante ciò, i partiti italiani hanno manifestato dissenso, con solo quattro eurodeputati a favore. Il centrodestra e il Partito Democratico si sono astenuti, mentre il Movimento 5 Stelle e i Verdi hanno votato contro. Il M5S ha dichiarato che le forze di governo hanno sfiduciato Giorgetti, mentre Brando Benifei ha parlato di un governo sconfessato. Gentiloni, ironizzando sul voto, ha scherzato sull’unità della politica italiana, ma ha anche sottolineato che il patto rappresenta un buon compromesso. Le nuove regole saranno ratificate il 29 aprile durante la riunione dei ministri dell’Agricoltura, a condizione che non vi sia opposizione.

Consiglio dei ministri, via libera al DDL Intelligenza Artificiale

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alle nuove regole riguardanti l’intelligenza artificiale (IA), delineando un quadro completo per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità offerte da questa tecnologia. Le norme, suddivise in cinque ambiti principali, includono la strategia nazionale, le autorità nazionali, le azioni di promozione, la tutela del diritto d’autore e le sanzioni penali. Parte integrante di queste norme è la delega al governo per adeguare l’ordinamento nazionale al Regolamento UE, focalizzandosi sull’alfabetizzazione dei cittadini in materia di IA e sulla formazione degli ordini professionali. Inoltre, si prevede un riordino in materia penale per adattare reati e sanzioni all’uso illecito dei sistemi di IA.

Un punto chiave riguarda l’estensione del regime di agevolazioni fiscali per gli impatriati che hanno contribuito alla ricerca nell’ambito dell’IA all’estero, promuovendo così l’attrazione di talenti nel settore. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha inoltre evidenziato l’importanza delle misure penali, affermando che la diffusione non autorizzata di video o immagini alterate tramite IA può causare danni ingiusti e pertanto sarà punita con reclusione da 1 a 5 anni. “L’aspetto penale può essere devastante perché può creare una realtà che non è più virtuale ma reale,” ha dichiarato Nordio, “può dare una rappresentazione di una persona realistica, non vignettistica o come fotomontaggio. Si può creare un mondo reale ancorché virtuale.” Inoltre, Nordio ha evidenziato che l’uso insidioso dell’IA costituisce un’aggravante per vari reati, come la sostituzione di persona, la frode informatica e il riciclaggio. Queste misure, sebbene non siano un deterrente assoluto, mirano a colmare il vuoto di tutela e ad affrontare le sfide poste dall’uso sempre più diffuso dell’IA nel contesto legale e sociale.

Elezioni europee, chi sono i big in corsa?

A pochi giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste, non tutti i leader hanno sciolto la riserva in vista delle elezioni di giugno. Antonio Tajani sarà capolista in tutte le circoscrizioni, tranne nelle Isole, mentre la Schlein sarà capolista nelle Isole e al Centro. Fonti parlamentari del centrodestra definiscono “imminente” l’annuncio della Premier, Giorgia Meloni, che potrebbe sciogliere la riserva domenica 28 in chiusura dell’assemblea programmatica di Fratelli d’Italia a Pescara. La Meloni potrebbe presentarsi come capolista in tutte le circoscrizioni mentre sembra certo che non correrà la sorella, Arianna. Dietrofront invece per Matteo Renzi che, dopo aver siglato un accordo di scopo con +Europa per superare la soglia del 4%, dovrebbe limitarsi alla sola campagna elettorale. Del resto, lo stesso Renzi ha invocato serietà: “chi si candida poi vada a Bruxelles”.

Non è ancora chiara la volontà di Carlo Calenda, che nel mentre ha annunciato la candidatura di Federico Pizzarotti, mentre è certo che Matteo Salvini non si candiderà e punterà – nonostante le polemiche – sul generale Roberto Vannacci, mosso dalla convinzione di riuscire così a guadagnare più di 800 mila voti. Ufficializzata anche la candidatura di Ilaria Salis con Alleanza Verdi e Sinistra ma non quella dei leader Bonelli e Fratoianni. Sciolta, infine, la riserva anche da Giuseppe Conte: “Io non sarò candidato. Nella nostra comunità non è pensabile che uno esibisca il nome sulla scheda e poi non sia conseguente”. 

Mercoledì 24 aprile, ore 16.10