Weekly Pills
I fatti salienti della settimana
27 – 31 maggio
Via libera all’acquisizione di NetCo da parte di Kkr: un’operazione da 22 miliardi
La Commissione europea ha approvato senza condizioni l’acquisizione di NetCo da parte di Kkr. Si tratta di un’operazione dal valore di 22 miliardi di euro. La Commissione ha stabilito che non vi sono preoccupazioni in merito alla concorrenza nello spazio economico europeo; si garantisce che i concorrenti avranno accesso ai servizi wholesale in modalità passiva. Il closing dell’operazione è previsto entro l’estate. Il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, ha accolto con soddisfazione il via libera della Commissione: “è un successo della strategia italiana e ora andiamo verso un closing a breve. È stata premiata la decisione del governo di partecipare all’operazione”.
L’indagine della Commissione europea si è focalizzata sull’impatto che l’acquisizione avrebbe sul mercato all’ingrosso dei servizi di accesso alla banda larga in Italia. Dopo un’attenta valutazione, la Commissione ha concluso “per ciascun prodotto all’ingrosso il numero di reti disponibili e di fornitori all’ingrosso rimarrà invariato e il potere di mercato di NetCo non aumenterà sostanzialmente rispetto a quello che detengono attualmente Tim o FiberCop nel settore”. La rilevanza dell’operazione è data dal fatto che si tratta della prima volta che un ex monopolista delle TLC in un grande Paese europeo cede la propria rete fissa.
La Corte di Giustizia Europea boccia parte della normativa italiana sull’e-commerce
La Corte di Giustizia europea ha annullato parzialmente la normativa italiana sull’e-commerce. I giudici hanno stabilito che l’obbligo per i fornitori di servizi di intermediazione e i motori di ricerca, come Booking, Amazon e Google, di fornire maggiori informazioni e pagare un contributo economico allo Stato italiano, viola i regolamenti europei del mercato unico. Le norme adottate nel 2020 e 2021 miravano a promuovere l’equità e la trasparenza per gli utenti dei servizi di intermediazione online. Tuttavia, i giudici hanno stabilito che le aziende operanti esclusivamente su internet, se con sede in uno dei Paesi dell’UE, non sono soggette ad obblighi specifici verso altri Stati membri. La maggior parte di queste società ha sede in Irlanda o in Lussemburgo, esentandole dagli obblighi italiani. L’unica eccezione è Expedia, con sede negli Stati Uniti.
La regolamentazione bocciata richiedeva ai fornitori di servizi di intermediazione e ai motori di ricerca di iscriversi a un registro tenuto dall’Agcom, di trasmettere periodicamente un documento sulla loro situazione economica, di comunicare dettagliate informazioni e di versare un contributo economico. I giudici hanno stabilito che l’Italia non può imporre tali obblighi supplementari a fornitori di servizi stabiliti in altri Stati membri dell’UE se questi obblighi non sono previsti nel Paese di sede. La sentenza della Corte di Giustizia europea lascia comunque al giudice italiano il compito di risolvere la controversia legale specifica.
Tensioni durante la discussione del DDL Premierato
Durante un acceso dibattito in Senato sugli emendamenti al DDL Premierato, l’intervento del pentastellato Ettore Licheri, che ha provocatoriamente menzionato più volte la premier Giorgia Meloni con la frase “voi siete Giorgia”, ha infiammato gli animi. Dopo un intenso scambio di insulti, i cui autori sono di difficile identificazione, il senatore Roberto Menia (FdI) ha tentato un confronto fisico con il Marco Croatti senatore a 5 Stelle, ma è stato prontamente fermato dal questore Antonio De Poli, che ha evitato lo scontro.
La vicepresidente Anna Rossomando ha sospeso la seduta per riportare la calma. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha convocato la conferenza dei capigruppo per valutare l’incidente. Menia, uscito dall’Aula, ha accusato il capogruppo del Pd Francesco Boccia di aver fatto un gestaccio, episodio non visto dalla presidenza. Insomma, la “madre di tutte le riforme” sta causando non poco scompiglio (vedasi anche l’alterco tra la ministra Casellati ed Enrico Borghi, di Italia Viva) ed è difficile dire come finirà. Quel che è certo è che tra i banchi del Senato il clima è tutt’altro che disteso.
Giustizia, dal Governo via libera alla separazione delle carriere dei magistrati
Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sulla separazione delle carriere dei magistrati, distinguendo tra giudici e pubblici ministeri. La presidente Giorgia Meloni ha rivendicato il “mandato popolare” per la riforma della Giustizia, definendola “un provvedimento epocale e coraggioso“. Il Guardasigilli Carlo Nordio ha spiegato che la legge attua “il principio fondamentale del processo accusatorio“, differenziando i percorsi di chi giudica e chi accusa.
La riforma include anche lo sdoppiamento del Consiglio Superiore della Magistratura in due CSM, con membri sorteggiati per evitare “la degenerazione correntizia“. “Con il sorteggio interrompiamo una serie di anomalie,” ha dichiarato Nordio. La premier Meloni ha affermato: “Abbiamo rispettato un altro impegno preso con gli italiani,” non temendo le opposizioni. La riforma, frutto di una complessa mediazione, ora dovrà affrontare l’iter parlamentare, con possibili modifiche costituzionali e un eventuale referendum.
Venerdì 31 maggio, ore 17.15