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I principali fatti dal mondo della politica
Focus
Settimana
10/14
Lug

I fatti salienti della settimana

Settimana Politica n.27/2023

10-14 luglio

Riforma della giustizia: incontro Mattarella – Meloni

Al Quirinale è andato in scena l’incontro tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ed il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’incontro è arrivato dopo giorni di braccio di ferro con l’Anm sui casi giudiziari che toccano esponenti di alto rango di Fratelli d’Italia. Il colloquio, durato circa un’ora, ha avuto luogo a seguito del Consiglio supremo di difesa e ha trattato soprattutto di giustizia, soprattutto della riforma Nordio, sullo scontro tra governo e una parte della magistratura. Secondo fonti della maggioranza, l’incontro si è svolto senza tensioni e dal Quirinale si è parlato di un faccia a faccia costruttivo e cordiale.

Negli ambienti parlamentari di maggioranza e opposizione queste rassicurazioni sono state interpretate come una giustificazione, segnale del fatto che invece qualcosa su cui dover rassicurare c’è. Non ci dovrebbero comunque essere sorprese per la firma del Presidente della Repubblica alla riforma della Giustizia, che passerebbe poi alle Camere. Mattarella vorrebbe tuttavia che la maggioranza sciogliesse alcuni nodi critici prima dell’approdo in Parlamento, in particolare quelli che riguardano l’abuso d’ufficio e il traffico di influenze, evitando così scontri accesi durante la discussione. Il Quirinale sarà poi chiamato a una nuova verifica prima della promulgazione.

Camera, ok alla delega fiscale

L’Aula della Camera ha approvato, con 187 voti favorevoli, 97 contrari e 6 astensioni, la delega fiscale. Favorevoli, oltre alla maggioranza, Italia Viva e Azione mentre + Europa si è astenuta. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.

La proposta prevede, tra le altre cose, la detassazione di tredicesime, straordinari e premi di produzione, una flat tax incrementale per gli autonomi e il superamento graduale dell’Irap. Una modifica del provvedimento riguarda la vendita online di e-cig, limitandola ai prodotti provenienti da Stati extra-europei.

La giornata è stata segnata da una votazione contro un ordine del giorno del Partito Democratico che chiedeva una campagna informativa contro l’evasione fiscale. Nonostante l’iniziale parere favorevole del sottosegretario Federico Freni, la maggioranza ha votato contro, generando tensioni tra questa ed il Governo.

Parallelamente, l’opposizione, rappresentata dal Pd e dal M5S, ha rafforzato la sua critica al Governo, attaccando la social card per i redditi più bassi e la questione del superbonus

Social card contro il caro prezzi: 380 euro per i beni alimentari 

È stata presentata a Palazzo Chigi, la Card “Dedicata a te“, che offre un contributo unico di 382,50 euro destinato all’acquisto di generi alimentari di prima necessità. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante la presentazione, ha affermato che l’iniziativa potrebbe essere replicata in futuro. Secondo le stime ufficiali, l’aiuto sarà disponibile per circa 1,3 milioni di nuclei familiari in Italia. La card, riservata alle persone con un ISEE fino a 15.000 euro, verrà distribuita da Poste Italiane a partire dal 18 luglio. La premier Giorgia Meloni, nel suo video messaggio, ha sottolineato che la card avrà un valore maggiore grazie alle offerte disponibili dalla grande distribuzione.

La misura è stata inserita nella legge di Bilancio 2023, finanziata con un fondo specifico di 500 milioni di euro, con l’obiettivo di fornire un supporto economico una tantum alle famiglie in difficoltà. I Comuni invieranno comunicazioni ai beneficiari con le indicazioni per il ritiro delle card presso gli uffici postali. Anche se l’erogazione era inizialmente prevista per la fine di giugno, è stata posticipata per garantire una gestione più flessibile delle liste dei beneficiari.

Durante la presentazione della misura, la Premier ha commentato: “la carta va attivata entro il 15 settembre ed è un segnale di attenzione verso chi è in difficoltà. Noi ci siamo e cerchiamo di fare del nostro meglio per dare una mano“.

Gli esiti del vertice di Vilnius

Positivo il bilancio del vertice Nato di Vilnius. La premier Giorgia Meloni ha parlato delle garanzie di sicurezza dell’Ucraina, dell’aumento delle spese militari e ha lasciato l’incontro con l’invito ufficiale, da parte del presidente Biden, a Washington. La visita della Meloni negli USA è prevista per il prossimo 27 luglio. Oltre alla questione relativa all’Ucraina, la premier ha anche sottolineato l’esigenza di accendere i riflettori sul ruolo cruciare del Mediterraneo e sull’Africa. In particolare, la Meloni ha augurato il riconoscimento delle azioni della Wagner nei Paesi nordafricani.

A proposito di equilibri mediterranei, per la Premier non è prioritario l’ingresso della Turchia nella Nato. Tuttavia, il Presidente turco, Erdogan, ha posto tale passo come condizione necessaria per il via libera nella Nato della Svezia. Per quanto riguarda, invece, l’ingresso dell’Ucraina, il segretario generale Stoltenberg ha dichiarato “abbiamo riaffermato che l’Ucraina diventerà un membro della Nato e abbiamo concordato di rimuovere il requisito di un Piano d’azione per l’adesione”.

PNRR, via libera alle modifiche

Il Governo italiano ha concordato con la Commissione europea la possibilità di chiedere 10 modifiche agli obiettivi PNRR al fine di poter chiedere a Bruxelles il pagamento della quarta rata dal valore di 16 miliardi. Si va dalle colonnine elettriche al progetto Cinecittà, dai satelliti agli asili nido dalle ferrovie all’idrogeno. Con la Commissione, ha spiegato il ministro Fitto, è stata raggiunta l’intesa tecnica a seguito dei negoziati che proseguivano dallo scorso marzo. A seguito della riunione della Cabina di regia a Palazzo Chigi, il Ministro ha dichiarato: “Abbiamo approvato le modifiche e le presenteremo alla commissione”. La speranza del Governo è che si possa evitare la lunga e complessa fase di verifica del conseguimento degli obiettivi e ottenere il pagamento della quarta rata per l’intero importo.

Nel respingere le accuse di gravi ritardi provenienti dalle opposizioni, Fitto ha sottolineato come il governo Meloni stia attuando un PNRR scritto dal precedente esecutivo e che gli obiettivi attuali riguardano la fase realizzativa degli investimenti. La difficoltà di questa fase è testimoniata anche dal fatto che non stata sbloccata ancora la terza rata; il Ministro è tuttavia fiducioso nel fatto che si possa trovare una soluzione a breve termine con la Commissione.

“Caso camici”: Attilio Fontana assolto anche in appello

La II Corte d’Appello di Milano ha respinto il ricorso della Procura della Repubblica contro la sentenza del maggio 2022 che aveva prosciolto Attilio Fontana dall’accusa di “frode in pubbliche forniture” in quanto “il fatto non sussiste”. L’accusa era relativa al caso dell’affidamento nell’aprile 2020 da parte della Regione di una fornitura, poi trasformata in donazione, da circa mezzo milione di euro di 75 mila camici e altri dispositivi di protezione individuale a Dama, società di Andrea Dini, cognato di Fontana e anch’egli assolto. Il Presidente lombardo era accusato di frode per avere sostanzialmente simulato una donazione fin dall’inizio, a riguardo dei 75mila camici (poi diventati 50 mila) forniti dalla Dama.

Sono felice. Felice innanzitutto per aver tolto un peso enorme ai miei figli e a mia moglie. E poi i lombardi, tutti quei lombardi, e sono moltissimi, che mi hanno sempre sostenuto”. Questo il commento di Fontana, seguito da quello dell’avvocato Jacopo Pensa “è la logica conclusione di un processo che nemmeno sarebbe dovuto mai iniziare”.

Camera, aumentato lo stipendio dei capigruppo: 2.200 euro in più al mese

Ai Presidenti dei gruppi parlamentari di Montecitorio verrà corrisposta dalla Camera una indennità aggiuntiva pari a quella già erogata ai presidenti di commissione, pari a 2.226,92 euro lordi al mese, 1.269,34 euro netti. L’indennità arriverà anche per i Presidenti delle componenti del gruppo Misto, ma ridotta alla metà. Lo ha deciso l’Ufficio di presidenza di Montecitorio con una delibera.

Per il 2023 l’indennità aggiuntiva sarà a carico dei bilanci dei singoli gruppi parlamentari. Dal 2024 l’indennità sarà erogata direttamente dalla Camera. Le risorse necessarie saranno prelevate dal contributo concesso ai gruppi parlamentari e quindi, viene spiegato, l’operazione è ad invarianza di spesa rispetto al bilancio complessivo di Montecitorio. In sostanza, dunque, non ci saranno spese aggiuntive.

Giorgia Meloni incontra il Premier lettone Karins

In preparazione del vertice Nato, la premier italiana Giorgia Meloni e il primo ministro lettone Krisjanis Karins hanno concordato su una serie di questioni chiave, tra cui il sostegno all’Ucraina, la gestione dei migranti e un impegno congiunto per spingere l’Unione Europea a investire di più in difesa e sicurezza. Durante un incontro a Vilnius, la questione dell’Ucraina e la sua possibile adesione all’Alleanza Atlantica sono stati tra i temi principali. La Premier, ha anche visitato la base militare Nato di Camp Adazi, sottolineando l’impegno italiano a favore dell’integrazione dell’Ucraina nella Nato. Entrambi i leader hanno elogiato i rapporti bilaterali tra Italia e Lettonia, con un aumento del 30% degli scambi dal 2020 e l’intenzione di migliorare ulteriormente la collaborazione, in particolare in materia di infrastrutture e difesa.

Ok dalla Ue alla Zes unica per il Mezzogiorno

La Commissione europea ha dato il via libera alla creazione di una Zes unica per le Regioni del Sud. L’istanza, presentata dal ministro Raffaele Fitto in occasione dell’incontro a Bruxelles con Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza, è stata accolta favorevolmente. La premier Giorgia Meloni ha sottolineato che “lo sviluppo dell’economia del Mezzogiorno è una priorità del nostro governo. Siamo però convinti che questo obiettivo debba essere raggiunto abbandonando la logica assistenziale che non funziona, ma dando opportunità di lavoro e crescita e rendendo queste aree del Paese competitive e attrattive per investimenti ed imprese. La Zes unica va esattamente in questa direzione e costituisce un cambio di passo per l’economia del sud”.

Le Zes (Zone economiche speciali) sono aree che hanno una legislazione economica differente e agevolata rispetto a quella in vigore nel resto del Paese. Istituite nel 2017 dal governo Gentiloni, sono diventate operative solo nel 2022 in quanto introdotte nel PNRR dal Governo Draghi. Lo stesso PNRR ha stanziato 630 milioni per dotare queste aree delle opportune infrastrutture atte ad attrarre nuovi capitali e creare collegamenti efficienti tra le reti di trasporto italiane e quelle europee.

Venerdì 14 luglio, ore 18.15