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I principali fatti dal mondo della politica
Focus
Settimana
13/17
Feb

I fatti salienti della settimana

Settimana Politica n. 6/2023

13 – 17 febbraio

Regionali, stravince il Centrodestra

Il centrodestra stravince le elezioni regionali, mantenendo la Lombardia e conquistando il Lazio, governato da 10 anni dal centrosinistra. L’esito delle urne, ampiamente previsto da tutti i sondaggi, è stato più ampio di quanto ci si attendesse: entrambi i candidati di centrodestra superano il 50% delle preferenze.

In Lombardia, il Governatore uscente Fontana viene confermato con il 54,67% dei voti, staccando di oltre 20 punti Pierfrancesco Majorino (34%), sostenuto da PD e M5S, mentre Letizia Moratti, candidata del Terzo Polo, si ferma poco sotto il 10%.

Nel Lazio l’ex Presidente della Croce Rossa Francesco Rocca sfiora il 54%, mentre il candidato di centrosinistra Alessio D’Amato, l’ex Assessore alla sanità della giunta Zingaretti sostenuto da PD e Terzo Polo, ottiene il 33,5%. La candidata dei 5 Stelle, Donatella Bianchi, ottiene invece l 10,76%.

Sul fronte partitico, Fratelli d’Italia si conferma prima forza del Paese, con oltre il 25% in Lombardia e il 33,6% nel Lazio, e nella coalizione tengono sia Lega (16,5% in Lombardia e 8,5% nel Lazio) che Forza Italia (7,23% e 8,4%). Nel centrosinistra il Partito democratico supera la soglia psicologica del 20% in entrambe le regioni (21,8% in Lombardia e 20,2% nel Lazio), mentre Azione-Italia Viva non riesce a superare il 5% (4,25% e 4,9% – in Lombardia la Lista civica a sostegno di Moratti ottiene oltre il 5%). I 5 Stelle crollano in Lombardia, dove si fermano sotto il 4%, mentre si attestano all’8,5% nel Lazio.

Preoccupante il dato sulla affluenza, mai così bassa alle elezioni regionali: in Lombardia si sono recati alle urne solo il 41,67% degli aventi diritto, mentre nel Lazio appena il 37%.

Il Governo interviene sulla Governance del PNRR e sul Superbonus

Il Consiglio dei ministri di giovedì sera approva il decreto-legge che modifica la governance del PNRR, spostando a Palazzo Chigi la regia dell’applicazione del Piano attraverso la creazione di una struttura di missione presso la Presidenza del Consiglio, sotto il Ministro Raffaele Fitto, che assume il coordinamento strategico e farà da raccordo con le Istituzioni europee. L’obiettivo è quello di semplificare ed accelerare i procedimenti per la realizzazione dei progetti e degli investimenti PNRR.

Il CdM interviene – con un altro decreto-legge – anche sul Superbonus, in particolare sulla disciplina riguardante la cessione dei crediti d’imposta, che hanno, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, “potenzialità negative sull’incremento del debito pubblico”. Il decreto dispone che non sarà più possibile optare per il cd. “sconto in fattura” né per la cessione del credito d’imposta e non sarà più consentita la prima cessione dei crediti d’imposta relativi a specifiche categorie di spese, mentre resta inalterata la possibilità della detrazione degli importi spesi.

La decisione, che scatena la protesta dei costruttori, viene difesa da Giorgia Meloni, secondo la quale se il Governo non fosse intervenuto si sarebbe rischiato “un buco enorme”. Il decreto spacca però la maggioranza, con Forza Italia che chiede subito correzioni e la convocazione di un tavolo con gli alleati, altrimenti non voterà il provvedimento.

Attacco di Berlusconi a Zelensky, critiche dagli alleati

Nella giornata di domenica, all’uscita dal seggio elettorale, il leader di Forza Italia Berlusconi, facendo riferimento al breve incontro tra Meloni e Zelensky tenutosi a Bruxelles, rilascia pesanti dichiarazioni sul leader ucraino: “Io parlare con Zelensky? Se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili. Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico molto, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”.

Le dichiarazioni di Berlusconi scatenando pesanti reazioni e costringono il Governo a correre ai ripari. Con una nota, Palazzo Chigi ribadisce che «Il sostegno all’Ucraina da parte del governo italiano è saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’esecutivo», mentre il Ministro degli esteri (e numero 2 di FI) Antonio Tajani sottolinea come “Forza Italia è da sempre schierata a favore dell’indipendenza dell’Ucraina”.

Nei giorni seguenti Berlusconi prova ad aggiustare il tiro, difeso dai fedelissimi Ronzulli e Cattaneo, ma l’uscita del leader forzista è ritenuta eccessivamente filorussa dai vertici del Partito popolare europeo, che decidono di annullare il summit del partito previsto a Napoli a giugno. La decisione, annunciata dal capogruppo al Parlamento europeo Manfred Weber (che nello stesso messaggio sottolinea come “Antonio Tajani e Forza Italia hanno il nostro sostegno e proseguiamo la collaborazione con il Governo italiano sui temi dell’UE”), viene criticata dal Ministro degli esteri: “non condivido, Berlusconi e FI hanno sempre votato come il PPE sull’Ucraina”. 

Caso Cospito, Delmastro indagato per rivelazione di segreto d’ufficio

Il Sottosegretario alla giustizia di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro Delle Vedove è indagato dalla Procura di Roma nell’ambito di un’indagine per rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio, aperta in riferimento all’intervento del deputato di FdI Giovanni Donzelli sul caso dell’anarchico Alfredo Cospito.

Lo scorso 31 gennaio Donzelli aveva citato in Aula alcuni passaggi di conversazioni avvenute in carcere tra Cospito e dei mafiosi rinchiusi con lui, conversazioni che secondo l’opposizione sarebbero state riservate e delle quali il deputato non avrebbe dovuto essere a conoscenza. Interrogato sul punto, Donzelli aveva dichiarato di aver ricevuto tali conversazioni dal compagno di partito Delmastro, il quale ha sempre sostenuto che i documenti non fossero coperti da segreto. Ciò dovrà ora essere appurato dai magistrati, che hanno aperto il fascicolo a seguito di un esposto presentato dal leader dei Verdi Angelo Bonelli.

La notizia dell’apertura dell’indagine arriva il giorno dopo le dichiarazioni alla Camera del Ministro Carlo Nordio, che conferma la tesi del Sottosegretario secondo la quale i documenti condivisi con Donzelli non fossero riservati: “Le parole riferite in aula da Donzelli in Aula non sono relative a documenti sottoposti a segretezza” e la dicitura “limitata divulgazione” non fa riferimento a documenti da considerare riservati. Donzelli non ha quindi diffuso segreti, ma ha letto parti di “una scheda di sintesi del Nic”, il Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria.

Dura la reazione di Fratelli d’Italia, che con i capigruppo Foti e Malan polemizza: “Apprendiamo dai giornali che il sottosegretario Delmastro sarebbe indagato per rivelazione del segreto d’ufficio.

Con un piccolo particolare: i documenti che avrebbe riportato secondo il Ministero della Giustizia non sarebbero secretati, mentre sicuramente è coperta dal segreto l’indagine a suo carico, che invece sta sui giornali. Un bel cortocircuito!”.

Berlusconi assolto nel processo Ruby-ter

Silvio Berlusconi è stato assolto dal Tribunale di Milano nel processo Ruby ter “perché il fatto non sussiste. Il leader di FI era accusato di aver pagato alcuni testimoni per mentire nei processi Ruby e Ruby bis.

A portare all’assoluzione è un errore giuridico nell’impostazione del caso da parte della procura: coloro che avevano testimoniato nel procedimento originale avrebbero dovuto essere classificati come sospetti e non come testimoni, il che significa che le accuse di corruzione e falsa testimonianza non erano applicabili e quindi “il fatto non sussiste”.

Finalmente assolto dopo oltre undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili perché ho avuto la fortuna di essere giudicato da magistrati che hanno saputo mantenersi indipendenti, imparziali e corretti di fronte alle accuse infondate che mi erano state rivolte” festeggia Berlusconi su Twitter. Soddisfatta anche la premier Giorgia Meloni, che aveva ritirato la costituzione di parte civile del Governo nel processo: “L’assoluzione di Silvio Berlusconi è un’ottima notizia”.

Sull’onda della assoluzione, Forza Italia – tramite il capogruppo alla Camera Cattaneo – invoca la costituzione di una commissione parlamentare di inchiesta “sull’uso politico della magistratura, idea subito bloccata da Fratelli d’Italia: “noi crediamo che non si debba fare di tutta l’erba un fascio, che il 90% dei magistrati facciano bene il loro lavoro e che in casi poco chiari basterebbe fare delle ispezioni mirate”.

Auto a benzina e diesel, stop alla vendita dal 2035

Svolta storica nell’Unione europea contro il cambiamento climatico. Il Parlamento europeo ha dato il via libera, con 340 voti favorevoli e 279 contrari, al divieto, dal 2035, alla vendita di nuove auto e furgoni a motore termico alimentate a diesel o benzina.

Dura la reazione del Governo italiano, che non condivide la scelta di Bruxelles. Il primo ad intervenire è il leader della Lega e Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, che sui propri canali social definisce la decisione “folle e sconcertante, contro le industrie e i lavoratori italiani ed europei, a tutto vantaggio delle imprese e degli interessi cinesi”. Simile, seppure espressa con toni maggiormente “istituzionali”, la posizione del Ministro dell’ambiente Pichetto Fratin, secondo cui “il Governo ha manifestato a più riprese le proprie perplessità sui tempi e i modi che ha stabilito l’Europa per il superamento dei motori a benzina e diesel, ora dobbiamo promuovere una maggiore gradualità nello stop alla commercializzazione dei veicoli e spingere al massimo nella produzione dei biocarburanti”. Critico anche il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, per il quale “i tempi e i modi imposti dalla UE non coincidono con la realtà”.

Venerdì 17 febbraio, ore 19:20